Giornata spesa a Napoli dal mio SiFu, Massimo Fiorentini, per allenarmi e portare avanti il programma tecnico di Wing Chun. Lo studio del Mook Yan Chong si rivela meno complicato di quanto pensassi, anche se per l'esecuzione corretta passeranno mesi, se non anni.
Sicuramente tutto l'apparato di sezioni (o forme a due) di Chi Sau (da quelle della Chum Kiu a quelle della Biu Tze, passando per quelle dell'uomo di legno) è ben più difficile, sia per la quantità di movimenti da imparare, sia per la difficoltà che riscontro nell'allenarlo bene, in mancanza di amici e fratelli disponibili a ripassare il tutto assieme. Ma questo si sa, è il mondo del Wing Chun e ormai ho imparato a conoscerlo bene, ahimé. Nonostante alleni ripetutamente per ore questi lavori in coppia con SiFu, non sono ancora riuscito a padroneggiarne la forma, ma solo in pochi casi, la sostanza.
Per fortuna che il lavoro sulle forme a mani nude sta procedendo bene, con buoni risultati anche nella Biu Tze, finalmente. La cosa buona è che sto imparando a capire dove e quando sbaglio, che poi è il momento migliore nel corso dell'apprendimento di qualsiasi disciplina. Purtroppo non ho avuto modo di allenare anche il Luk Dim Boon Kwan, anche se durante la settimana che divide un viaggio dall'altro tento di portarne avanti il lavoro - soprattutto in Ma Bu -, per comprendere i miei limiti con un'arma così lunga. Faccio fatica, ma provo a lavorare su me stesso, che poi è il motivo che mi spinge a continuare a studiare questo stile di Kung Fu.
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