mercoledì 30 ottobre 2013

Programma Candidati Istruttori - 23/24 Novembre - Roma



Sabato 23 e domenica 24 novembre si svolgerà il consueto Programma di formazione per i Candidati Istruttori di HKB Wing Chun. Il programma è dedicato a chi vuole intraprendere il percorso per diventare Istruttore professionista o semi-professionista, nonché agli Assistenti Istruttori delle nostre Scuole. Nel solito clima sereno ed accogliente, porteremo avanti il percorso iniziato con chi ha già altri ICP all'attivo e partiremo da zero con chi si avvicinerà per la prima volta.

Il programma

Sabato 23 novembre, alle 8:00, riunione e pianificazione del lavoro. Dalle 9:00 alle 13:00, allenamento intensivo. Dopo una breve pausa, alle 14:00, inizieremo a lavorare sui programmi di insegnamento, a seconda del livello raggiunto da ciascun Candidato, fino alle 19:00. 
Domenica 24, alle 8:00, inizieremo a lavorare sul modo di insegnare, correggere e far migliorare gli Studenti, fino alle 13:00. Alle 14:00 si riprenderà, dopo la consueta pausa, entrando nel campo del professionismo, con tutto quello che c'è da sapere per trasformare la propria passione in un lavoro.

Chiunque fosse interessato a partecipare al programma di formazione, non esiti a contattarci (3283421682 o divito.riccardo@gmail.com). Il programma non prevede un livello minimo di studio, si può partire anche da zero. Il Corso è certificato dallo C.S.A.In. Lazio, EPS ric. CONI. Le lezioni si svolgeranno nella sede della Romanina, a Roma.

martedì 29 ottobre 2013

Seminario - Il concetto di "detachment"

 Il 9 novembre, alle 9:00, potrete partecipare al primo seminario sul concetto di "detachment", uno degli aspetti più originali del sistema Hek Ki Boen Eng Chun

 Saranno quattro ore davvero molto intense, con una parte teorica ed un pratica. Durante il seminario saranno affrontati nel dettaglio i tre cardini del primo livello di rilascio d'energia (Hoat Keng), attraverso lo studio di forme e tecniche. 

 Si richiede la massima serietà e concentrazione. La prenotazione è obbligatoria. Per informazioni o prenotazioni: 3283421682 o divito.riccardo@gmail.com.

lunedì 28 ottobre 2013

Bruce Lee, l'anarchismo epistemologico ed il JKD

 Mi sono trovato di recente a leggere un interessante libro sulle Arti Marziali, scritto da un nostro connazionale, che insegna in America all'Università e si diletta nella nobile arte della randellata cinese, di cui è insegnante. Ha già un'altra pubblicazione all'attivo, 'La tenera Arte del Guerriero', mentre l'opera che ho letto e che raccomando a tutti i veri appassionati è 'Per un Cuore da Guerriero - le Arti Marziali, la Filosofia e Bruce Lee'. Il suo nome è Daniele Bolelli. 

 Vale veramente la pena leggere questo volumetto e vale veramente la pena soffermarsi, tra le altre cose, su uno dei capitoli, il cui titolo è proprio "Anarchismo epistemologico: la Filosofia del Jeet Kune Do", di cui ho parlato proprio recentemente in un mio articolo, il cui titolo è "Il ritorno delle Arti Marziali Tradizionali: siamo artisti marziali". Interessante la posizione dell'autore - da me condivisa - sul senso dell'innovazione e della creatività che Bruce Lee ha portato nelle discipline marziali.

 Come più volte ho avuto modo di esprimere in varie conversazioni con appassionati e sulle pagine del Blog della nostra Scuola, Bruce Lee ha giocato un grande ruolo nel rilancio delle arti marziali, le quali all'epoca in cui il nostro visse, versavano in un periodo che più che di tradizionale, sapevano di stantìo. Per dare una struttura al proprio pensiero, il nostro Lee lesse molto ed è proprio alla cultura sino-giapponese, buddhista e taoista, probabilmente anche alla lettura di antichi testi di spada giapponese che maggiormente si rifece, paradossalmente aggredendo proprio quelle arti che proprio in quei contesti culturali erano nate. 

 Potremmo riferirci quindi al JuJutsu, all'AikiJuJutsu, al Tai Chi Chuan, persino al Ving Tsun. In realtà la rottura con la tradizione che traspariva dal suo atteggiamento era piuttosto un volersi riappropriare di una tradizione più autentica ed antica, che voleva liberarsi del vuoto ossequio formale, quello che lui chiamava "disperazione organizzata", in cui le arti marziali erano cadute da che BodhiDharma aveva cominciato a insegnare la disciplina del pugno a uno sparuto gruppo di monaci alla ricerca dell'Illuminazione. 

 Siddartha Gautama, con il suo percorso, rappresentava agli occhi del giovane Bruce colui il quale, rinnegando l'autorità della tradizione (in questo caso quella indù), aveva il coraggio di esplorare la realtà con le proprie forze, senza paura e soprattutto senza rilassarsi su alcuna comoda verità precostituita. A conferma di ciò, anche l'invito dell'oramai Buddha (il Risvegliato) a non ascoltare passivamente e credere ciecamente alle sue parole, ma a ricercare sempre una propria esperienza derivante dal contatto personale e diretto con le cose. Buddha assumeva ai suoi occhi il ruolo, come da titolo, dell'anarchico: una sorta di incarnazione del detto "Vivi e lascia vivere", forse un hippy ante litteram. Su questo modello di anarchia, Lee creò il Jeet Kune Do, una filosofia dell'arte marziale, piuttosto che uno stile.

 Proprio per questo lo definì non-stile, proprio perché non abbracciava "nessuna via come (la) via, nessun limite come limite". La domanda è: c'è veramente riuscito? Era la sua un'arte marziale o piuttosto l'atteggiamento verso la stessa? E se non ha una sua via, può il JKD avere una sua esistenza? Secondo chi crede in un JKD ortodosso di Bruce Lee la risposta è sì: il JKD ha una sua forma, quindi una sua via. Così visto, il JKD è uno stile come un altro, lo stile di Lee di fronte allo stile di Funakoshi, di Ueshiba o di chiunque altro. Secondo chi crede in un JKD anarchico più in linea col pensiero di Lee, la risposta è che il JKD è come l'acqua e può adottare tutte le forme senza averne nessuna. 

 Ma è possibile avere tutte le forme e contemporaneamente nessuna solo studiando il JKD? O è piuttosto necessario studiare tutte queste discipline nella speranza di possederle tutte secondo l'esigenza del momento? Ed ha poi senso un cammino marziale volto ad assumere ogni possibile forma? Ma soprattutto, è possibile? L'acqua impara a essere adattabile solo dopo aver provato tutti i possibili contenitori? O è proprio nella natura dell'acqua adattarsi? Non è piuttosto questo tentativo di essere al di là della forma un'illusione basata sull'attaccamento verso l'accumulo di forme? Era proprio questo che Lee intendeva. O no? 

 Parliamoci chiaramente, a differenza dell'autore, non ho grande simpatia verso Bruce Lee, essendo in gran parte la sua figura moderna il risultato di una operazione mediatica, benché senza di lui il Ving Tsun - e in genere le arti marziali - non sarebbe mai arrivato ad avere un successo planetario, con tutto il numero di persone pronte a salire sul carrozzone del successo. Ne ha insomma favorito al tempo stesso il successo e la condanna. 

 Tornando a Buddha, le persone che hanno voluto seguire il suo insegnamento, non si sono forse riunite in un Sangha? Il Dharma del Buddha non è forse il corpus dei suoi insegnamenti (le Nobili cause della sofferenza, l'ottuplice sentiero e così via)? Quello che voglio far notare in questa sede - il punto in cui la mia opinione diverge da quella di Daniele Bolelli - è che persino una via libertaria come quella del Buddha ha bisogno di passare per un insegnamento che definisce un obbiettivo e dei passi per raggiungerlo. Non si esaurisce in essi, ma usa tutto ciò come strumento. 

 D'altra parte come si può acquisire una libertà alla quale non si può dare un minimo di contenuto? Costringersi a non scegliere e a non prendere mai posizione, per essere in via teorica liberi, non è in sé un atto di libertà concreto. In quest'ottica, far parte di una Scuola non è un limite, ma una opportunità di studio. Avere una forma attraverso la quale studiare te stesso è un trampolino verso la libertà. La forma è solo uno strumento che attende la maturità per essere trasceso. Bruce Lee ha solamente assolutizzato l'ultima parte del cammino di ogni artista marziale che si rispetti. Ma questo step non esiste senza gli altri. 

 Passati pochi decenni dalla morte di Lee, già non sappiamo più cosa è il JKD: è uno stile semplice e diretto, senza fronzoli? E' un miscuglio di tecniche più o meno integrate e più o meno valido? E' il nulla spacciato per il tutto? Questo dipende dal fatto che Bruce Lee ha lasciato poca forma, così poca che anche le sue migliori idee hanno perso di sostanza. Intercettare il pugno, il significato di Jeet Kune, può essere fatto in 1000 modi, ma non tutti i modi ideabili sono anche giusti, così come si può essere liberi facendo di tutto, ma non tutti i 1000 usi creativi della libertà sono anche efficienti. Bisogna scegliere. Non puoi trascendere se non hai qualcosa da trascendere. Non puoi essere Maestro del Tutto se prima non sei uno studente del Qualcosa. 

 La creatività del JKD, che non passa attraverso la forma, è spesso il paravento dietro cui si nasconde l'ignoranza. Comparativamente parlando, nonostante la crisi in cui il Wing Chun versa da tempo - forse anche a causa dell'eccessiva creatività interpretativa da quando i pugni sono solo armi immaginarie -, si può avere una vaga idea di cosa esso potesse essere un tempo. Nonostante Bruce Lee sia un eroe recente, non abbiamo forse alcun filmato che lo mostra in un serio sparring, nonostante fosse stato il primo "tradizionalista" a tirar fuori questa parola dal dizionario. 

 Il JKD non sappiamo proprio cos'è o eventualmente che ha di diverso. Ma questo non riguarda solo il JKD, ma riguarda piuttosto tutte quelle discipline che pretendono e presumono di insegnare la libertà partendo dalla libertà stessa. E se c'è una cosa che accomuna tutti questi stili libertari fai-da-te è proprio la mancanza, quasi sempre, di sparring regolato. Questo perché nella strada non esistono regole e quindi non si può fare. Sembra una riedizione moderna delle famose tecniche mortali e dei colpi segreti. Nel caso di Bruce Lee, il suo pensiero è stato di ispirazione per il concetto di combattente moderno, completo in tutti i campi e le aree in cui il combattimento si può sviluppare. 

 Piuttosto che i seguaci del JKD, a giovarsene sono stati i combattenti di MMA. Nel caso dei seguaci del JKD, molto spesso la loro superiorità è rimasta sulla carta e spessissimo i suoi esponenti sono caduti nella medesima trappola degli stili tradizionali. Quando si dice l'ironia della sorte! Recentemente in un colloquio con un amico, questi mi faceva notare che nel combattimento da strada, un Tyson lo puoi affrontare con una bottiglia, piuttosto che coi pugni, per giustificare la pochezza dello sparring in senso sportivo. La mia risposta è stata che se anche Tyson avesse una bottiglia, avrebbe senso allenarsi in palestra allo sparring con bottiglie finte? Non è che il fatto di poter usare una bottiglia per strada serve a giustificare ideologicamente la propria carenza nell'allenamento coi pugni piuttosto? 

 Tornando al Wing Chun, nonostante la creatività degli allievi di Yip Man, che sono riusciti appunto a creare vari sotto-stili personali di Wing Chun in brevissimo tempo (chi ha aggiunto movimenti alla Siu Lim Tau per aver scoperto dei movimenti in combattimento, chi ha fatto studi concettuali facendo molta ricerca, chi ha creato il JKD...), non c' è nessuno di loro che ha dimostrato di funzionare. D'altronde, vedendo gli esponenti di questa scuola, in genere non è che destino impressioni a proprio favore. 

  Se non si studia la realtà, la fantasia, che sia quella del JKD o quella dei cosiddetti innovatori, non ti porta lontano, come non porta lontano il pensiero di non voler per partito preso fissare dei concetti in una forma come se questa fosse un limite. In verità, se uno è limitato, troverà sempre dei limiti al proprio agire, anche se non imposti da forme esterne. La fantasia basata sul nulla in realtà è un fantasticare. La creatività che non possa essere mostrata attraverso una forma, non esiste; e quello che non esiste, non può essere verificato.

 L'anarchia epistemologica, nel senso espresso da Lee, non è mai esistita. E' un mito moderno che assolutizza una parte del percorso marziale: precisamente la fine dello stesso, che rappresenta l'inizio dell'essere se stessi. Se quindi dovete rivolgervi a un Insegnante, non cercatene uno fantasioso, che su attacchi semplici lenti e stereotipati possa esibirsi in 1000 difese una più affascinante dell'altra (sulla carta), ma piuttosto uno coi piedi per terra, che ha non vaghe idee su come si conduce un combattimento di cui vi mette oralmente a parte, ma che abbia una forma che trasmette contenuti. Come membro della Scuola HKB Wing Chun, vi invito a fare un salto in una delle nostre realtà. Un saluto a tutti i praticanti.

Pasquale Mazzotta

domenica 27 ottobre 2013

Tempo d'esame all'HKB Wing Chun Roma

 Come sapranno tutti i lettori del blog, nella nostra Scuola (HKB Wing Chun Roma), ogni due mesi, abbiamo una settimana intera dedicata ai test, per monitorare la qualità degli Studenti, degli Insegnanti e dei programmi, che si conclude con la Belt Ceremony, il sabato pomeriggio, durante la quale si certifica l'eventuale passaggio di livello. 
 L'evento di ieri (26/10/2013) sarà ricordato negli annali di storia dell'Hek Ki Boen Eng Chun Pai, perché ha visto la certificazione ufficiale di ben 5 Cinture Gialle, che, tra l'altro, sono le prime in tutta Italia! Sono davvero felice del livello raggiunto da questi ragazzi, che in pochissimo tempo hanno dato prova di saper superare sfide importanti.
 Altri sei studenti sono stati accettati nell'Elite Leadership Class, dopo aver dimostrato di conoscere bene tutto l'Orientation Program, conquistando il loro meritato sesto livello. Abbiamo riconosciuto anche un ottimo e meritato secondo livello, durante questa sessione!
 Rimane l'amaro in bocca per non aver potuto valutare due dei migliori Allievi della Scuola, attualmente fuori dal Bukoan per infortunio. Per loro ci sarà una sessione straordinaria appena si rimetteranno. Nel frattempo mandiamo loro il nostro più caro saluto, con la speranza di una pronta guarigione!

Wing Chun Roma

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Wing Chun Roma

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mercoledì 16 ottobre 2013

Pressare l'energia

Pei Keng (逼勁) è uno dei concetti chiave del nostro sistema, Hek Ki Boen Eng Chun Kun; spesso viene mal interpretato nel mondo del Kung Fu, perché si rischia di utilizzare la forza bruta per spingere la propria energia in avanti, pressando l'avversario. 

逼 [bī] viene usato per intendere il forzare, come verbo di imposizione, "spingere" o "pressare". Viene da 畐 [fú], utilizzato per il suono, e 辶 (o 辵) [chuò], 'andare'. In cantonese è /Bik/, in fukinese /Pei/.
 勁 (forma semplificata: 劲) [jìn] è l'energia. Viene da 巠 [jīng], usato per il fonema, e 力 [lì], la forza. In cantonese è /Ginhg/, in fukinese /Keng/.

Cosa si intende, quindi, con Pei Keng? In tutti i nostri esercizi, nelle forme, nei lavori in coppia, siamo soliti focalizzarci su noi stessi, quindi potrebbe sembrare in contraddizione il "pressare l'energia". In realtà, invece, proprio grazie alla didattica HKB impariamo ad espandere la nostra energia in tutte le direzioni, creando una specie di sfera intorno a noi.

Tutto ciò che entra in contatto con questa sfera subisce la pressione dell'energia che siamo in grado di rilasciare: è per questo che, pur restando morbidi, veniamo percepiti come 'gommosi', 'resistenti' e, quando vogliamo, 'taglienti' (uso questi termini, perché sono i più utilizzati dalle persone con cui ho avuto contatti).

Questo genere di pressione energetica è molto differente dall'azione strettamente muscolare, che richiede un impegno di gran lunga superiore per gestire gli attacchi in entrata. Proprio per questo motivo, quando lavoriamo con combinazioni libere il nostro obiettivo non è mai quello di rimanere in contatto per tanto tempo, ma solo quello di pressare l'attaccante, trasferendo la nostra energia (o una porzione di essa) allo stesso, mettendolo fuori gioco nel minor tempo possibile, con il minor dispendio energetico.

Uno degli esercizi più comuni per capire cosa si intenda con questo tipo di principio (Pei Keng) è il Niam Jiu - 黐手 -(solitamente chiamato Chi Sau dalla comunità cantonese del Wing Chun), durante il quale non insegniamo ad utilizzare particolari sequenze tecniche, ma solo a far fluire l'energia dell'avversario in arrivo, continuando a pressarlo, senza accelerazioni o posizioni fisse. Rispetto a ciò che si vede nei video pubblici sotto il nome di Chi Sau - Wing Chun c'è un abisso di differenze.

Far fluire l'energia in questo modo significa eliminare o, quantomeno, limitare il secondo attacco avversario. 

lunedì 14 ottobre 2013

Reportage dall'HKB Wing Chun Torino

 Dopo due giorni all'HKB Torino, ospite del mio allievo, Suhu Mauro Caroppo, sono tornato molto soddisfatto del seminario di domenica mattina, di cui ha parlato anche La Stampa. Ho trovato ragazzi davvero molto entusiasti del nostro sistema, sia già praticanti sotto la guida di Suhu Mauro, sia provenienti da altri sistemi (Karate, WingTsun, etc.).
 Credo che il lavoro svolto sia piaciuto parecchio per via dell'efficacia dell'Hoat Keng (發勁) del Nui Kang (内功), che lascia sempre tutti increduli, all'inizio, prima di provare l'effetto dirompente di un utilizzo così raffinato delle proprie energie.
 Il lavoro svolto dai ragazzi presenti è stato incentrato sul gioco di gambe e sui posizionamenti, indispensabili per affrontare un combattimento, senza mai perdere di vista le tecniche, utilizzate in combinazioni miste, per dare modo a tutti di capire le nostre strategie e come le inseriamo nella didattica.
 Ho notato parecchio interesse anche per gli aspetti "lottatori" (in piedi) della disciplina, perché molti non si aspettano determinate possibilità da un sistema conosciuto ed apprezzato soprattutto per lo striking, quindi sono ancora più contento di aver mostrato alcuni lati 'nascosti'.
 Tra sabato e domenica sono riuscito a portare avanti il percorso formativo di Suhu Mauro, che si sta impegnando per praticare intensamente, nonostante tanti impegni familiari (un caro saluto a tutti i Caroppo!). Ho notato parecchie migliorie tecniche, quindi la strada è quella giusta!
 Che dire? Spero di rivedere quanto prima possibile i ragazzi di Suhu Mauro, sempre più determinati, allenati e numerosi! Ci vediamo alla prossima torinesi! 

sabato 12 ottobre 2013

'La Stampa' parla di noi...

PRIMAPAGINA 
11/10/2013 - SPORT 

Domenica 13 Stage di Wing Chun alla palestra palestra First Evolution’s dalle 9 alle 13 


ELISA BELLARDI 

TORINO Domenica 13 ottobre la palestra First Evolution’s di corso Svizzera 185 ospita un seminario di Wing Chun, tradizionale stile di Kung Fu originario del sud della Cina. Il corso, in programma la mattina con orario dalle 9 alle 13, è tenuto da Riccardo Di Vito, maestro di fama mondiale e responsabile nazionale della disciplina, ed è rivolto sia ai principianti sia a chi conosce già questa tecnica di difesa personale. Lo stage consiste in una lezione teorica e in una pratica di Hek Ki Boen, uno dei più antichi stili di Wing Chun: un combattimento efficace, simile al pugilato, che si basa sull’utilizzo del corpo in maniera logica. L’arte marziale, arrivata in Italia da soltanto un anno, si sta rapidamente diffondendo nel Paese, con tre scuole ufficiali e otto gruppi di studio. Chi non si fosse iscritto può farlo direttamente sul posto al prezzo, maggiorato, di sessanta euro. Sono ammessi al massimo venti partecipanti. Per ulteriori informazioni telefonare a Mauro Carroppo al numero 3334812692, oppure scrivere a caroppomauro@gmail.com o a info@hekkiboen.it.

Fonte:

venerdì 11 ottobre 2013

Smetti di fumare! HKB Wing Chun Roma ti aiuta!

Consigliamo da sempre agli studenti dell'HKB Wing Chun Roma di non fumare, ma oggi rincariamo la dose, perché il vizio del fumo produce conseguenze ancora più negative di quanto si pensasse fino a pochi anni fa. Una ricerca dell'Università Nazionale Australiana sostiene che il rischio di morte prematura è molto più alto di quanto si ritenesse in precedenza per ogni categoria di fumatori. 
La ricerca ha seguito per 4 anni duecentomila persone oltre i 45 anni, concludendo che due terzi delle morti di fumatori attivi sono associabili al consumo di sigarette, mentre, secondo la letteratura scientifica sin qui prodotta, il legame era quantificabile in un 50%. 
Per calcolare le morti legate al fumo i ricercatori hanno associato i dati del registro nascite e del registro decessi ai nomi dei partecipanti, escludendo quei soggetti colpiti da patologie cardiache, ictus o tumori. Il risultato è che il rischio di morte associato al fumo di 10 sigarette al giorno è simile a quello di chi soffre di obesità morbosa, cioè con un indice di massa corporea di 35 o più. Smettere riduce i rischi a qualsiasi età si riesca. Prima si rinuncia al fumo, maggiore sarà il beneficio. La Scuola HKB Wing Chun Roma sostiene la campagna contro il fumo e invita tutti i praticanti a liberarsi di questa schiavitù!

giovedì 10 ottobre 2013

Il Weng Chun incontra l'HKB Wing Chun

Un evento storico! Il Chi Sim Weng Chun in contra l'HKB Wing Chun! 


Il 10 settembre 2013 Sifu Andreas Hoffman, Gran Maestro dell'associazione Chi Sim Weng Chun International, è andato a visitare il quartier generale dell'HKB Wing Chun, a Tustin, in California. Durante la visita, Sifu Hoffman e Suhu Lin Xiang Fuk, Gran Maestro dell'Hek Ki Boen Kun Tao International, hanno discusso di parecchi argomenti, tra cui l'unicità di entrambe i sistemi di combattimento, scambiando i propri punti di vista e cercando di organizzare alcuni progetti futuri che li vedranno lavorare insieme. Sono queste le iniziative che fanno bene alla comunità internazionale dei praticanti! 

domenica 6 ottobre 2013

Una cintura nera è una cintura bianca che non molla mai!

Una cintura nera è una cintura bianca che non molla mai!

...ma quante sono le possibilità di raggiungere l'agognata Cintura Nera? Dipendono da noi, perché ci sono quelli che dicono... 
Non voglio sudare: 0% 
Non posso allenarmi: 10% 
Non so come organizzarmi: 20% 
Vorrei, ma gli impegni, la famiglia, il lavoro...: 30% 
Voglio, ci provo, nonostante tutto: 40% 
Penso di potercela fare, sicuramente mi impegno: 50% 
Posso farcela, perché ce la metto tutta: 60% 
Penso di riuscire ad allenarmi con costanza e dedizione: 70% 
Io riesco, perché mi alleno seriamente: 80% 
Io sono costante e mi dedico al raggiungimento del mio obiettivo: 90%
L'ho fatto, mi sono dedicato con passione e dedizione: 100%


martedì 1 ottobre 2013

HKB Program Review 19/10/2013


Kung Fu Roma
Una vera e propria revisione di tutto il programma, a seconda del proprio livello di apprendimento, questo sarà il primo HKB Program Review della stagione, che si svolgerà all'HKB Wing Chun Roma, il 19 ottobre prossimo. 
Ognuno lavorerà specificamente su ciò che dovrà portare all'esame per il passaggio di livello, che avrà luogo nell'ultima settimana del mese. Si svolge appositamente una settimana prima del Testing Week, per dare modo a tutti gli Studenti che avessero delle lacune tecniche di colmarle per tempo. 
Durante il Program Review non si studia niente di nuovo rispetto al proprio programma, appreso durante i due mesi precedenti. Possiamo considerarlo un vero e proprio ripasso intensivo, ideato per gli Studenti che vengono da fuori Roma e che non hanno modo di praticare sempre, nonché per chi lavora tanto e non ha una grande continuità negli allenamenti. Il Review dura 4 ore. Massimo 20 posti disponibili. Prenotazione obbligatoria entro e non oltre il 12 ottobre.  
Per maggiori informazioni, come sempre, divito.riccardo@gmail.com o 3283421682