lunedì 28 novembre 2011

Chinese Boxing - Wing Chun Kyun - in Prague (Praha)

I'm very proud to announce that my ToDai (Student) and Friend Pasquale "Guido" Mazzotta began to teach in Prague (Praha). He represents me in this city and is the only one that I authorized to teach in my name until now. He can teach you what I teached him and can help you to improve your skills with the Wing Chun Kyun system. I'll be in Prague few times a year to help him to spread the Art in the city. Guido continues to study with me, but he has all basics to be able to train seriously and improve him and you. He also studied other lineage of Wing Chun, continuing to research and train for improve his skills. If anyone would like to got further information may contact Guido on Facebook (here) or by email (here) or going on this website.


sabato 26 novembre 2011

Qi Gong Taoista: Corpo, Respiro e Mente

Ospito con vero piacere questo articolo dell'amico Roberto Capponi, il quale ha accolto il mio invito a pubblicare qui alcuni appunti di viaggio riguardanti la Medicina Tradizionale Cinese - di cui è Operatore esperto e preparato -, con tutti i suoi risvolti, primo tra gli altri il Qi Gong. Grazie, caro Roberto, di aver accolto il mio invito. Auguro a tutti buona lettura!

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Il Qi Gong è un antichissimo complesso di tecniche e metodi votati alla longevità, alla terapia, allo sviluppo delle proprie potenzialità al massimo livello, alla meditazione. Tramite pratiche respiratorie, posturali, di intenzione e focalizzazione, con sistemi statici o dinamici, morbidi e lenti, così come anche rapidi ed esplosivi, il Qi Gong è in grado di intervenire fortemente sui flussi energetici dell’organismo, secondo la teoria della Medicina Cinese: ha quindi la potenzialità di trasformare il praticante e portarlo “all’elevazione”. Il Qi Gong ha origine nella notte dei tempi: le pratiche energetiche, sciamaniche, di coltivazione psico – fisica, monastiche e laiche sono le matrici della codifica di questo sistema di lavoro su se stessi.Il Qi Gong può essere “catalogato” secondo diversi criteri:
  • - Filosofia a cui la pratica si ispira => Taoismo, Buddhismo, Confucianesimo

  • Obiettivo della pratica => Terapia, Marzialità, Meditazione

  • Tipologia di Lavoro => Esterno, Interno
In questa piccolissima trattazione ci occuperemo del Qi Gong Taoista: esso mira a rendere il praticante in Salute (Corpo), Forte e Vitale (Energia) e Consapevole (Spirito). In linea generale, il Qi Gong Taoista mira a rendere la persona longeva, forte, in salute, in accordo con i flussi e le leggi naturali, tanto da rendere il praticante spontaneo “come un bambino” (simbolo dell’energia vitale al massimo livello e di uno spirito non imprigionato da convenzioni). Le tecniche di imitazione degli animali, alchemiche, erboristiche, sessuali, alimentari, marziali e di fusione con il macrocosmo esterno, completano il quadro.

Le pratiche alchemiche Taoiste si basano sulla coltivazione dell’Energia Essenziale (Jing), costituente il Corpo ed i Tessuti, derivante dal patrimonio ereditato dagli avi e dai genitori e coltivato con l’alimentazione e lo stile di vita. La coltivazione e l’accumulo del Jing porta alla longevità, alla salute, alla preservazione delle proprie risorse psico – fisiche (per esempio, l’invecchiamento precoce è sintomo di Deficit del Jing…), al rinforzo corporeo, ecc. Altresì il Jing rappresenta la coscienza di sé, la percezione di sé, la struttura di base di sé ed il proprio telaio, fisico e caratteriale.

Dopo aver coltivato il Jing, esso si trasforma in Qi (Energia Funzionale): il Qi rappresenta non solo la funzionalità fisica dell’organismo, ma anche la capacità di interagire con il mondo esterno, di vivere interscambiando energia (basti pensare al respiro), di mettersi in relazione. Inoltre il Qi (Energia) determina l’azione nella vita che deriva dalla propria struttura primordiale (Jing), in funzione di un Destino da voler portare a compimento nel proprio percorso.

Questa volontà, questa spinta verso il proprio Destino è lo Shen, lo Spirito e l’aspetto psico – emotivo – caratteriale, che rendono unica ed irripetibile ogni persona. Lo Shen determina i movimenti dell’Energia (Qi) che, a sua volta, attiva i processi corporei del Jing. Ciò produce autocoscienza, auto percezione, chiarezza di vedute, spirito indomito, libero, presente e lucido, salute e longevità, riequilibrio psico – fisico. Tutto ciò determinerà l’evoluzione spirituale e, di conseguenza, energetica e fisica del praticante, che gioverà della libertà di essere, agire e crescere e vivere.



giovedì 24 novembre 2011

I motti della gestione del corpo

Ospito col solito piacere l'articolo che segue dell'amico Fabio Rossetti. Ringrazio lui, come tutti gli altri che hanno accettato l'invito alla condivisione, perché è anche grazie a queste riflessioni che si cresce insieme. Buona lettura!

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I motti sono uno dei cardini base al fine di veicolare energia facendola fluire; sono la base fisica da unire successivamente ad altri cardini fondamentali per combattere realmente. I motti, senza aver appreso lo stato del rilassamento, sono completamente inutili nonché dannosi per il fisico, per il semplice fatto che i muscoli sono troppo rigidi. Lo stato di rilassamento fisico consente l’equilibrio di contrazione ed espansione e quindi un armonico fluire energetico: questo è chiaro che si fa solo con la pratica. L’altro punto è mantenere quello stato non solo non dislocando il corpo e quindi rimanendo in posizioni sdraiate, sedute e così via, ma espanderlo e quindi esserlo progressivamente negli esercizi di dislocazione, cioè camminando, e quindi nel combattimento. Con i motti si crea una base perfetta di lavoro. Ricordiamoci sempre che essere rilassati, camminare, prendere coscienza delle varie forze, da l’opportunità di assumere posizioni corrette e fluide per svolgere una pratica costruttiva. Questo lavoro, basato in maniera apparente solo sulla sfera fisica, svolge un effetto più sfumato sul fisico, ma contemporaneamente lavora sull’aspetto emotivo e mentale, nonché sulla sfera intuitiva. Tornando ai motti, essi sono dei potenziatori, stabilizzatori ed armonizzatori, poiché esaltano il fluire energetico. Il lavoro sui di essi sia improntato sempre con progressività, costanza, cercando un ritmo personale, essere ricettivi ed attivi in modo equilibrato, essere quello che si fa per incarnarlo progressivamente, andare oltre ed esulare dal facile ed il difficile.
I motti sono universali, nel senso che non appartengono a nessuno in particolare: essi sono principi alla base di tutti gli stili e forme marziali, poiché l’arte marziale è Una e cerca di rendere i suoi principi reali con l’evoluzione che passa per le varie scuole e comunque l’essere umano.
I motti svelano il modo per sviluppare all’interno energia sul piano fisico, poi questa si imparerà ad usarla nel combattimento. Essi uniscono internamente il corpo, così come il simbolo del Tao suggerisce, inoltre hanno effetti benefici, se fatti nello stato di rilassamento, così come si vede nelle tecniche del Qi Qong inerenti al mantenimento dello stato di salute e all’autoguarigione. I motti li uniremo integrandoli con la respirazione, che sia rilassata, naturale, dolce e ritmica, seppur facendo tecniche respiratorie tipiche e tradizionali. Nel combattimento i motti esaltano e danno efficacia ai movimenti fluido-geometrico-tattici nello spazio, le cosiddette tecniche, che servono per veicolare energia Yin-Yang e nel modo Yin-Yang in maniera ottimale per la massima efficienza ed efficacia. Serviranno quindi non solo per conferire velocità e potenza, ma anche resistenza ai colpi ed ottimizzazione delle proprie energie. Ricordiamoci che essi lavorano unendo il cielo e la terra e che si uniscono insieme a tutto quello che si fa. Nonché sono preparatori per i lavori successivi, essendo una base imprescindibile per l’operatività reale.

Fabio Rossetti

giovedì 17 novembre 2011

Storia del 永春拳: facciamo il punto (Quinta Parte)


Continua l'affascinante ricerca condotta da Pasquale Mazzotta, dopo l'introduzione, la seconda, la terza e la quarta parte. Buona lettura!
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Quando i monasteri (del Nord e del Sud) - o, meglio, le sedi di queste attività sovversive? - vennero distrutti, i monaci si dispersero e cambiarono la loro identità per non essere riconosciuti. Questi sistemi di Arti Marziali cominciarono ad uscire all’esterno dei templi e si diffusero prevalentemente attraverso ambiti artistici (il che portò anche alla degenerazione degli stili, in molti casi), familiari e militari.

Il sistema familiare era il piu comune perché i Maestri tramandarono segretamente la loro esperienza ai propri figli o a pochi e selezionati Allievi. Per mantenere lo stile segreto venne tramandato oralmente, cambiando l'ideogramma identificativo dell'Arte da 永 a 泳 - dalla medesima pronuncia -. Con questa modifica non era più possibile fare il collegamento con la stanza del monastero di Shàolín (la 永春殿 - Wing Chun Din -) da cui derivava lo stile. In più venne aggiunta la parola 嚴 [yán], Yim, che significa 'strettamente', 'segretamente', la quale indubbiamente stava a significare l’importanza di mantenere segreto lo stile.

Sapere con esattezza chi furono i personaggi che contribuirono alla nascita e allo sviluppo del 永春 non è facile, anche se alcuni sembrerebbero essere stati scoperti. Il primo fu Chu Ming, monaco buddista del tempio di Shàolín del Nord. Il vero nome fu Chiu Yuen. Ha interpretato un ruolo di primo piano nel mantenere viva l'attività anti-Manciù. Si tratta di uno degli ultimi discendenti superstiti della famiglia reale della dinastia Ming. Chiu Yuen si rifugiò all’interno del tempio dopo la caduta della sua dinastia; imparò diversi stili di lotta e, grazie alle sue risorse economiche, finanziò l’attività anti-Manciù.

Altro esponente fu Da Jung, pseudonimo di un ufficiale dell’esercito Ming,il quale , dopo la caduta del suo imperatore, si rifugiò nel tempio di Fukien. Di questo personaggio non si sa molto, ma grazie a lui all’interno del tempio del sud iniziarono ad insegnare le Arti Marziali, contribuendo anche a Fukien alla nascita di altre società segrete. A lui è connessa la società segreta chiamata “Organizzazione buddhista della luna rossa”.

Sempre in questo periodo, Cheug Sing Kung, altro ex generale Ming, fondò la Tien Dei Wui (società del cielo e della terra) collegata con la Hung Fa Wui (Società del Fiore Rosso), fondamentale, quest’ultima, per lo sviluppo del 永春, perché fondata da Ng Cheung. Molte altre società segrete si formarono: da Loto Bianco alla Bandana Rossa….

Ng Cheung, nato a Wuh Bak (lago del nord) intorno al 1690 - la morte si presume attorno al 1770 -, era conosciuto con il sopranome di Taan Sau Ng (攤手伍) - si può leggere qualcosa anche su WingChunPedia) - e discendeva da una famiglia militare molto importante, la quale era stata per molti anni fedele alla dinastia Ming. Ng Cheung era un ufficiale delle guardie imperiali (come abbiamo scritto, secondo alcuni Ng Mui era la quarta figlia di un Generale Ming).

Pan Nam e lo Hung Suen Weng Chun riportano di come Taan Sau portò il 永春 dal Nord a Fat Shan, nel Guangdong. Ng Mui, non apparendo in nessun libro di storia, potrebbe essere stato un nome di fantasia per coprire il vero ideatore di questo stile, che probabilmente dovette scampare a uno dei vari tentativi di epurazione messi in atto dai Manciù. In diversi libri di storia cinese e resoconti d’epoca, cosa che sembra comprovare la sua esistenza, compare il nome di Ng Cheung, e viene descritto come un uomo molto colto venuto dal Nord, dalle spiccate conoscenze letterarie e artistiche (fondatore in seguito dell’Opera cinese della Giunca Rossa, Hung Suen, e eccellente nel dramma, dove non perdeva occasione per ironizzare sui Qing), dotato anche nella musica e dunque non conosciuto soltanto come un gran maestro nelle arti da combattimento (forse ancora non ci si riferiva ad esse come Eterna Primavera, nome che nacque poco tempo dopo).

Dopo la persecuzione da parte dell’esercito Qing si rifugiò nel tempio Shàolín del Nord, dove prese i voti da monaco e si addestrò per molto tempo nelle Arti Marziali. Nel frattempo si dava da fare nelle società segrete per ricostituire la dinastia Ming. Successivamente scoprì che a Fukien era attiva un’organizzazione, chiamata Hung Fa Dim che voleva ristabilire i Ming. Lasciò quindi Henan e arrivò a Fukien, dove conobbe nel Tempio di Siu Lam del Sud il monaco di ventiduesima generazione, Gran Maestro di Siu Lam, Yat Chan (一塵, "un granello di polvere") Um Chu (Dai Si è un titolo onorevole buddhista, maschile, laddove Um Chu lo è femminile...tanto per cambiare una cosa sospetta...), scampato alla distruzione del Tempio di Shàolín del Nord.

Ne divenne allievo e cominciò lo studio dell’Arte che con il tempo sarebbe divenuta la Boxe dell’Eterna Primavera: questo è anche ciò che riportano il Maestro Pan Nam e la scuola Hung Suen. La cosa è oggetto di critica da parte del Dr. Leung Ting, che ci fa notare un’incongruenza storica partendo dal confronto tra varie fonti, dato che mentre Taan Sau sarebbe vissuto a Fat Shan tra il 1723 e il 1735, una volta fuggito da Pechino, in un periodo in cui Yat Chan ancora non era nato, non avrebbe potuto ricevrne gli insegnamenti.

Il Maestro Pan Nam ci riporta anche il fatto che Taan Sau conosceva diversi stili del Nord tra cui il Tai Chi, ma questo stile fu inventato da Yang Lu Chan più tardi, almeno con questo nome, mentre lo stile Chen prese il nome di Tai Chi dopo il successo di Yang Lu Chan, cambiando anche il modo di interpretare le proprie forme alla luce di questo nuovo metodo risalente al 1800 circa. I fatti correlati a Taan Sau risalgono al 1750, più o meno...

mercoledì 16 novembre 2011

擸手 - Laap Sau

Alcune volte dimentichiamo quanto siano importanti le basi del nostro sistema. Una di queste è costituita dalla possibilità di tirare l'avversario, attraverso una delle tecniche che si apprendono sin dalle prime lezioni di Wing Chun, il 擸手 - Laap Sau -. Ho notato che in pochissimi sul web usano questo ideogramma [擸] per definire il tirare, credo che sia per il solito vizio di fare copia-incolla dai siti più vecchi, senza mai andare a ricercare il cuore del proprio sistema. Vediamo l'ideogramma 擸 [liè], visto che 手 [shǒu] lo conosciamo a memoria.
 
擸 [liè o lā o là, in Mandarino] significa 'afferrare', 'tenere' e, nello specifico, 'afferrare e tirare i capelli'. In Cantonese si pronuncia /Laap/. L'idea di afferrare e tirare i capelli è perfetta per capire bene la tecnica, perché prevede due fasi differenti: la prima è quella di trattenere con cura l'oggetto da tirare, mentre la seconda indica l'azione propria di strattonare per strappare. Se al posto dei capelli mettete il braccio dell'avversario, per esempio, capite subito quale sia l'azione del Laap Sau: afferrare con cura il braccio - assicurandosi di avere un buon controllo - e strattonarlo, facendo perdere l'equilibrio all'opponente, per poter poi sfruttare l'attimo e colpirlo ripetutamente.

Uno dei problemi tecnici del 擸手 è quello di eseguirlo in maniera affrettata, senza tener bene a mente alcune caratteristiche biomeccaniche della presa ovvero la connessione tra le articolazioni delle dita, il polso e l'avambraccio in genere. Spesso accade ai principianti - ma anche a certi 'esperti'... - di perdere la presa durante lo strattone, subendo il contattacco dell'avversario. Il problema più frequente è quello di non allineare appositamente mano e avambraccio, a seconda del punto di contatto della mano stessa. Discorso difficile da fare sul blog...


Molto spesso ho visto anche tirare in maniera errata all'interno del proprio cono d'azione, subendo il subitaneo sfondamento della guardia. Questo accade quando si tira l'avversario verso di sé, contrariamente a quanto si dovrebbe fare, cioè 'accompagnando' l'avversario verso l'esterno del proprio corpo... Nel disegno soprastante potete vedere un'esempio di come si utilizza il Laap Sau per prendere l'angolo cieco e continuare ad attaccare dall'esterno all'interno.

lunedì 14 novembre 2011

抽撞拳 - Chau Chong Kyun

Riguardo ai pugni del Wing Chun, uno dei meno visti nei brutti video pubblicati su YouTube è il montante. Si tratta del colpo che parte dal basso e termina colpendo l'obiettivo verso l'alto, solitamente al mento. Durante la pratica, ho capito che si tratta di uno dei colpi che va portato dopo un'azione di disturbo, qualsiasi essa sia, con un buon ponte, senza il quale si rischia di essere colpiti dall'avversario. È spesso definito uppercut, ma, rispetto alla Boxe Occidentale, ha una caratteristica tipica. Sicuramente è più corto: il suo raggio d'azione è limitato alla distanza che va dalla spalla al gomito o poco più avanti. Non viene tirato con un movimento semicircolare molto largo, come nel Pugilato. L'impatto è comunque considerevole, se viene utilizzata la forza di rotazione dell'anca e la catena cinetica appropriata.

Lo troviamo spesso trascritto come Chau Chong Kuen e gli ideogrammi che lo rappresentano sono questi: 抽撞拳 (chōu zhuàng quán). Vediamoli.

抽 [chōu] solitamente indica il "frustare", nel contesto del Wing Chun, ma riguarda genericamente l'estrarre dal mezzo, il prendere una parte di un tutto o il percuotere. Viene da 扌(手 shǒu) e dall'uso fonetico di 由 [yóu] ('da'). In Cantonese è /Jau/, ma il Dr Leung Ting lo scrive /Chau/.

撞 [zhuàng] è un verbo con parecchi significati, i più attinenti dei quali, per il nostro discorso, sono "entrare in collisione", "correre contro", "colpire". Deriva da 扌 (手 shǒu) e dall'utilizzo fonetico di 童 [tóng]. In   Cantonese è solitamente /Jong/, ma il Dr Ting lo trascrive /Chong/.

拳 [quán] (o nel dialetto cantonese Kyun), lo sappiamo bene, è il pugno.

L'idea del montante del Wing Chun è quindi quella di frustare un pugno verso l'alto, che entri in collisione con il l'avversario, nello stesso modo in cui si usa nel Pugilato. Lo troviamo per la prima volta nell'esecuzione della Cham Kiu (尋橋), dove viene allenato sia come tecnica di striking, sia come ausilio di una tecnica di grappling (Kam Na).

sabato 12 novembre 2011

Seminario di SuHu Lin Xiang Fuk

Domenica 20 Novembre, nel Martial Arts Temple, in via di Marco Simone, 251, si terrà per la prima volta a Roma un seminario intensivo di Shaolin Eng Chun Pai (Black Flag Wing Chun) direttamente con il GM Lin Xiang Fuk, leader mondiale per questo sistema di Kung Fu. Vi sarà la possibilità di partecipare per chi lo desidera al workshop intensivo (a numero chiuso) che si terrà da lunedì 21 a martedi 22 riservato agli aspiranti istruttori di questa disciplina.

NB.: si precisa che è necessaria la prenotazione per partecipare sia al seminario sia al corso per istruttori.

Per info e prenotazione contattatemi

venerdì 11 novembre 2011

Seminario di Wong Nim Yi in Italia

Sabato 19 e Domenica 20 novembre 2011 si terrà presso la sede nazionale di Caserta il consueto seminario annuale del Maestro Wong Nim Yi, figlio del fondatore dello stile "Mai Gei Wong Wing Chun Kuen". Per informazioni contattare SiFu Guido Schioppa: www.maigeiwongitalia.it - e-mail: info@maigeiwongitalia.it.