mercoledì 3 febbraio 2010

Intervista a Thommy Luke Böhlig (in italiano)

Viste le ripetute richieste di inserire una traduzione dell'intervista a Böhlig, il nostro fratello di Wing Chun Krypteia ha lavorato sodo per renderla disponibile. Grazie mille! Ecco a voi l'intervista.

Intervista a Thommy Luke Böhlig

Oggi incontriamo Thommy Luke Böhlig. Böhlig è a capo dell’organizzazione Wing Tsjun International (世界詠春拳組織), che ha sede in Germania. È noto per aver partecipato a Inside Martial Arts TV e per essere coreografo di scene d’azione, scrittore, conferenziere e capo di un’associazione internazionale di Wing Chun. Insegna alla polizia municipale tedesca ed è conosciuto per il suo stile di combattimento efficace e mirato alla strada, per i suoi seminari motivazionali e per le sue collaborazioni con istruttori di altri stili.

A che età hai iniziato a interessarti alle arti marziali?
Sin da quando ho memoria. Comunque, quando avevo circa 6 anni, l’unica arte marziale nel mio paese era il Judo e così mia madre mi iscrisse alla palestra locale. Ma non era esattamente quello che cercavo e così abbandonai presto. Ero un fan di Bruce Lee e dei suoi film, il mio desiderio quindi era quello di imparare pugni e calci veloci. Mi affascinava l’idea del Kung Fu cinese. Il rapporto allievo-maestro che vedevo nei film, il duro allenamento e il codice d’onore… io volevo essere parte di tutto questo.

Quando hai cominciato a praticare il Wing Chun Kung Fu?
In realtà fu merito di un mio amico d’infanzia: si imbatté in un manifesto che pubblicizzava “Le fondamenta dello stile di combattimento di Bruce Lee” e per me fu ovvio andare a vedere di cosa si trattava. Era il 1991 e avevamo entrambi 15 anni. Fu così che finimmo in una scuola dell’EWTO, che diventò la nostra casa per i successivi 15 anni

Quali sono stati i tuoi maestri?
Ho avuto l’enorme fortuna di potermi allenare con i migliori combattenti e Maestri dell’organizzazione. Ecco qualche nome di quelli che mi hanno influenzato moltissimo: il mio SiFu, Keith Ronald Kernspecht, SiFu Emin Boztepe, SiFu Dirk Peffekoven, SiFu Hans-Peter Edel, SiFu Stefan Fischer, SiFu Uwe Giese e il mio amico e SiHing SiFu Thomas Schroen.

Chi è oggi il tuo maestro?
Nel 2005 decisi di uscire dall’EWTO e di avviare una collaborazione con SiFu Allan Fong, con il quale sono ancora in contatto e che mi ha ufficialmente accettato come suo ToDai (studente). Ho raggiunto il grado di Maestro sotto di lui e ho quindi imparato i programmi più avanzati del sistema. Sono indipendente ma viaggio e mi alleno molto con vari Maestri provenienti da diverse organizzazioni. Questa è la bellezza della famiglia del Wing Chun. È una rete globale.

Hai un altro lavoro, oltre all’insegnamento del Wing Chun?
No, sono un insegnante a tempo pieno dal 1995. Ad ogni modo nella mia organizzazione non insegniamo solo Wing Chun (o Wing Tsjun, come preferisco scriverlo per ragioni di marketing); ho creato anche un programma di Kung Fu per bambini di grande successo, le cui tecniche non provengono solo dal Wing Tsjun.
Insegno anche alle forze dell’ordine e tengo corsi sulla prevenzione della violenza nelle scuole; personalmente reputo che si tratti di un settore molto importante.
L’obiettivo di questi corsi è di aumentare la consapevolezza dei partecipanti e la loro capacità di risolvere i conflitti senza dover ricorrere allo scontro fisico.

Hai fondato la tua associazione. Puoi descrivercene le caratteristiche? Quali forme vengono insegnate?
Prima di tutto noi insegniamo il Wing Tsjun classico. Da questo punto di vista seguiamo il classico curriculum formato da Siu Nim Tau (“forma della piccolo idea”), Chum Kiu (“cercare il ponte”), Biu Tze (“dita che trafiggono”), Mok Yan Chong (“uomo di legno”), Lok Dim Poon Kwun (“palo da 6 punti e ½”) e Bart Cham Dao (“gli 8 tagli dei coltelli a farfalla”).
Naturalmente abbiamo apportato delle modifiche, creando esercizi, applicazioni e metodi di allenamento che permettono allo studente di apprendere meglio il Wing Tsjun.

Sei da poco diventato Gran Maestro. Come si fa a ottenere questo titolo? Si viene nominate da qualcuno?
Ci sono due modi per raggiungere questo grado: quello tradizionale e quello “strutturale”. Tradizionalmente, chi forma un allievo che diventa insegnante (nel nostro caso, che raggiunge il cosiddetto “grado tecnico”) viene chiamato SiFu.
Una persona che termina il sistema (se così si può dire, visto che non si finisce mai di imparare) è chiamata Maestro.
E chi forma un allievo che diviene Maestro viene chiamato Gran Maestro. Questo è stato il mio percorso. Il mio allievo, SiFu David Martin Pascual, ha raggiunto il livello di Maestro e, di conseguenza, io sono diventato Gran Maestro. Sono molto fiero di lui.
Oppure, e questo è il secondo modo, si fa parte di un’organizzazione con una certa struttura di gradi. In questo caso ci si allena e si lavora per gradi finché non si raggiunge quello di Gran Maestro. In genere questi livelli coinvolgono anche alcuni aspetti tradizionali.

Quante ore ti alleni?
Fra le 3 e le 6 ore al giorno. Quando non sono con la mia famiglia, in genere tutto quello che faccio è collegato all’arte. Quando lavoro alla sede centrale della WTI sono concentrato sul WT e anche quando preparo stage o viaggi in genere ho a che fare con il Wing Tsjun. Ma l’addestramento quotidiano è la cosa che reputo più importante e che mi stimola ancora in maniera incredibile.

Quali sono i costi per accedere ad un corso serio di Wing Chun?
Le tariffe delle scuole che fanno parte della mia associazione vanno dai 45 ai 90 € al mese. Dipende da dove si vive e da quanto ci si vuole allenare.

Hai in programma di venire in Italia, prima o poi?
Certamente. Adoro l’Italia e verrò per frequentare uno stage a Roma a giugno.
Non ho ancora un rappresentante italiano, ma in questo momento la mia organizzazione sta crescendo rapidamente e quindi spero di avere presto delle scuole anche nel vostro paese.
Attualmente siamo presenti in 9 paesi e ci stiamo diffondendo a livello internazionale.

Grazie per questa intervista, Thommy.
Grazie a te, è stato un piacere.

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