domenica 22 settembre 2013

Imparare a comunicare con il corpo

kung fu bambini
 Spesso sottovalutiamo un dato molto importante nelle relazioni sociali di tutti i tipi: nella comunicazione, nello scambio e nell'incontro con gli altri, la maggior valenza è data dal non verbale (55%) in quanto i messaggi del corpo, che spesso vengono trasmessi del tutto inconsapevolmente, sono individuabili e delineano con decisione il livello di congruenza tra ciò che viene detto e ciò che in realtà pensiamo. Nell'HKB Wing Chun Roma abbiamo pensato anche a questo, lavorando sui programmi di insegnamento, soprattutto quelli dedicati ai bambini, affinché tutti gli Allievi siano in grado di comunicare la propria sicurezza a chi sta di fronte.

 Provate a verificare quanto possa cambiare la vostra maniera di comunicare a seconda della posizione che assumete e vi renderete conto dell'importanza di un'efficace gestione non verbale del corpo. Durante le spiegazioni dei programmi di un corso per bambini, per esempio, rimarchiamo alcune cose utilizzando i termini più appropriati ed un tono ed un volume della voce più confacenti. Cosa succederebbe se la postura esprimesse tutto il contrario di ciò che affermiamo (magari perché lo sguardo, il nostro silenzio, la postura denotano una mancanza di sicurezza)? Come pensate che potrebbe reagire il bambino? Credete che riuscirebbe a convincersi della bontà di quello che stiamo proponendo? Oppure ritenete che possa iniziare a nutrire dei dubbi? 

 Quando spieghiamo qualcosa ai bambini guardiamo sempre i nostri Allievi dritto negli occhi, utilizzando parole e gesti decisi. Non sempre riusciamo a comunicare, ma è certo che la postura e, soprattutto, la congruenza tra ciò che diciamo e come lo diciamo non lasceranno spazio per alcun dubbio inerente alla nostra preparazione, motivazione e professionalità! Questo è il motivo per cui oggi tantissimi genitori si rivolgono a noi per affidarci i loro bambini. Le arti marziali per bambini vengono spesso insegnate come "programmi ridotti" o semplificati. Al contrario, nell'HKB Wing Chun Roma partiamo dalla formazione del carattere, del modo di relazionarsi con gli altri e dal modo di comunicare anche col corpo. 

sabato 21 settembre 2013

Seminario a Torino - 13/10/2013

Il 13 ottobre 2013 sarò ospite di Suhu Mauro Caroppo, nella scuola HKB Wing Chun Torino, per mostrare alcune metodologie di allenamento dell'Hek Ki Boen Eng Chun Kun agli appassionati, ai praticanti o ai semplici curiosi. Durante il seminario introdurrò alcune caratteristiche chiave del nostro modo di fare sparring per mettere in pratica l'Arte Marziale che amiamo. 
Se qualcuno di Torino o del Nord Italia in generale volesse incontrarmi, sarò comunque a disposizione da sabato 12 ottobre, anche solo per un caffè, che non si rifiuta mai. 
State pronti, stiamo per portare il vostro Kung Fu a livelli mai visti prima! 

giovedì 19 settembre 2013

...siamo Artisti Marziali


 Questa maniera di affrontare la realtà può sembrare fumosa e di puro valore teorico per i praticanti di ogni estrazione che siano stati abituati al ragionamento 'problema => soluzione', ma non ad avere una maniera sistematica di porsi; credo sia chiara la differenza tra sistema e corpus più o meno organico di tecniche. Oppure per coloro i quali pensino di non aver bisogno di porsi delle domande, visto che portano avanti una pratica più o meno dura (che non si erge mai a maestria): in altri termini, questa visione di cui parlo diventa chiara ed intelligibile solo con la guida di una persona che, come indica il termine giapponese SenSei, è nata prima di noi e può trasmetterci la sua esperienza in merito. 

kung fu roma
 Il termine indiano Guru esprime il concetto di farsi carico di questo impegno gravoso (dal sanscrito GR, latino gravis) di trasmissione da parte del Maestro (latino Magis più suffisso Ter, che indica "colui il quale è di più" in un certo ambito) nei confronti dell'Allievo. Per il cinese, lo ShiFu ha una responsabilità così forte, che per indicare il legame con l'Allievo si usa addirittura un termine familiare significante "padre"! Di questo già si è parlato in un precedente articolo. Quanto è diverso il significato intrinseco delle parole quando non le rivestiamo dell'inutile orpello del titolo e riconosciamo in esse l'assunzione di un ruolo e di una responsabilità da parte di chi è preposto!

 Non c'è da stupirsi, pertanto, se l'affrontare una discussione in termini di concetto possa causare in più di qualcuno una reazione strana: in realtà, a ben vedere, un concetto non messo in pratica è un concetto inutile o addirittura inesistente. E alla luce di tutte le esperienze passate, con tutti i discorsi concettuali basati sul nulla che si sono sentiti in passato, non si può non comprendere questo genere di reazione. Nella lingua cinese e in quella giapponese, e dunque nel loro logos o, se vogliamo, nella "forma mentis" che le ha generate, non esistono parole che individuano sempre così analiticamente l'oggetto come avviene nelle lingue occidentali, ma piuttosto gli ideogrammi rappresentano idee più generali, basate su una rappresentazione non alfabetica e spesso non altrettanto oggettivata, dove ogni significato è la combinazione di più significanti. Ogni cosa in sé viene identificata con la combinazione di più concetti, che ne definiscono la realtà.

 Tornando al seminato, secondo me il problema è il desiderio, in alcuni, di anarchia della pratica di allenamento (a volte quest'anarchia si riflette persino nell'accettazione o meno di regole di condotta -  anch'esse "forma"- all'interno di una Scuola o nella volontà di non inchinarsi per rispetto a colui che ci sta dando una parte di sé, che non è solo il Maestro, ma può essere un qualsiasi compagno) come reazione a tutti quei discorsi basati su concetti inesistenti, perché non aventi riscontro nella realtà pratica dell'allenamento. L'anarchia vera e costruttiva, non quella vuota che scaturisce dalla negazione, non è possibile nel vuoto concettuale, ma è possibile solamente nel dominio pratico di tutti i concetti. Il che significa testarli con l'esercizio e la pratica libera, che dovrebbero a questo punto essere parte della pratica corrente.

 Per dirla in termini buddhisti, "La Forma è il Vuoto. Il Vuoto è Forma": non esiste in questo mondo nulla al di fuori di quest'equazione! Si illude chi crede di saltare via da questa regola, poiché vive in un mondo che non esiste! Quello che non è chiaro a molti e che li spinge a voler uscire fuori da questa regola ineludibile è che nelle varie arti marziali ogni movimento "codificato" è già la summa di più concetti a volte solo tecnici, a volte tecnici e strategici insieme. Esattamente come dicevo per gli ideogrammi!

 Quindi nella realizzazione di una forma non basta essere solo rilassati (principio del rilassamento, del peso che va verso il basso, con annessi e connessi), non basta che si sia centrati nel Dan Tien (principio del baricentro e della corretta respirazione), non basta che si segua solo la linea centrale (principio della linea centrale e di estensione del ki presente in ogni sistema dalla muay thai all'aikido, dalla boxe al wing chun), non basta che si seguano le geometrie (principio geometrico), non basta trasferire energia (principio del trasferimento di energia). Ci sono anche altre cose, naturalmente, ma se non le si esegue tutte insieme, la forma non è ancora perfetta e realizzata. E finché non vi si arriva, la forma è lo strumento per "verificare" la  compresenza di tutti i principi insieme, nel proprio lavoro individuale. Il che non significa che i movimenti fuori della forma "canonica" non esistano, ma che determinati movimenti siano un optimum per la realizzazione completa di tutti i principi in un corpo umano.

Nel momento in cui si arriva a questa comprensione, la forma può anche cessare di esistere, perché, una volta dominati tutti i principi, al momento della pratica, si useranno quelli di volta in volta necessari (mai uno da solo ma sempre una combinazione di essi, una cosa che spesso non si vede nelle forme come "allenate" in genere). Ma se la forma (ogni forma di energia ne ha una, anche nel passaggio della corrente elettrica o la caduta dei gravi) viene saltata, il talento individuale può anche portare ovunque, ma non c'è un sapere a sostenerlo e, di conseguenza, non v'è autocoscienza e perfezionamento. Senza un sapere non vi può essere né trasmissione né arte. Nessuno può insegnare solo col proprio talento individuale senza comprensione e, quindi, senza forma. E se anche si potesse, non sarebbe mai una trasmissione veramente completa.

 Come lo scienziato è in grado di distinguere le parti di un tutto e ricostruire un fenomeno, così l'artista marziale deve poter distinguere tutti gli elementi che devono portare alla realizzazione di una tecnica, che altro non è che la realizzazione di un risultato specifico. Il motivo per cui sembra che la forma sia un limite, è semplicemente perché chi la esegue lo fa spesso sulla base di un principio o massimo due, per cui l'esecuzione risulta rigida e meccanica e di conseguenza non funzionale. Artisticamente direi che le esecuzioni sono piatte!

 Il dramma è piuttosto quando ad eseguire in tal modo è un praticante di grado avanzato, questo significa che in quella Scuola non c'è nulla, non esiste una trasmissione di sapere, ma solo trasmissione di sequenze. Potrebbe trattarsi dunque di eseguire Siu Nim Tau o Irimi-Tenkan o Choku Tsuki o un diretto di boxe o anche un ceffone di savate, ma la sostanza non cambia. Quello che fa la differenza è la possibilità di riempire quel gesto dando ad esso il peso della densità concettuale, ovvero della nostra comprensione della dinamica e della statica e del nostro vivere immersi in questa realtà fisica.

 Il peccato è che chi guarda non riesce a scorgere le potenzialità e chi esegue non vede oltre la punta del suo naso. Il cattivo marketing mette chiunque alla guida di un gruppo per insegnare qualcosa che non sa. Peccato se non si riesce a distinguere le varie parti di un unico gesto ed i vari principi che lo sottendono, non si può far altro che scimmiottare qualcuno, cercando quelle informazioni che ci mancano come dei rabdomanti alla ricerca del principio primo, in attesa della Rivelazione. Per esempio, il segreto dell'aikido è nel wing chun; quello del wing chun nell'aikido; quello dell'aikido e del wing chun nel systema; quello di aikido, wing chun e systema nel tai chi... Ma a quel punto, siamo nell'Apocalisse perché il tempo è finito. Molto semplicemente, tutto è nella forma, che è l'equazione matematica del movimento del corpo e della mente, sulla base della quale puoi compiere viaggi sulla luna, invece di limitarti a indicarla. Più domini la forma (ed attraverso essa te stesso), più domini il combattimento. E allora sì che puoi "vincere prima di combattere".

 Devo dire che sono contento, perché dopo 30 o forse 40 anni di ignoranza, prima, e ignoranza determinata da cattivo marketing, dopo, vedo adesso che ci sono diverse belle realtà e un movimento gnostico delle arti marziali per tutta la Penisola e in genere nel mondo. Oggi finalmente si può cercare e seguire le orme degli antichi Maestri.

Pasquale Mazzotta

martedì 10 settembre 2013

Il ritorno delle Arti Marziali Tradizionali

 In un'Arte Marziale possiamo osservare come coesistano, in varia misura, principi di natura tecnica e altri di natura strategica, come ci viene anche insegnato nell'HKB Wing Chun Roma. Ciò che rimane costante è il corpo umano e le sue azioni e reazioni naturali. E' chiarissimo che lo sport da combattimento, nel momento dell'applicazione, abbia le sue dinamiche, così come l'autodifesa ne abbia altre: l'arte marziale reale ne ha altre ancora. Eppure i moti interni e la vera abilità del corpo restano tali in ogni possibile situazione. Dipende solo dalla preparazione della persona, come la stessa affronti ognuna delle eventualità proposte. 


 La mia idea, la mia linea guida, è che alla fine (per citare un noto aforisma) "un calcio è solo un calcio e un pugno è solo un pugno". Il principio tecnico non varia secondo la situazione, ma in termini contingenti può variarne la strategia nell'uso ed è questa una cosa che dipende dall'evento. Dal mio punto di vista, sarebbe strano pensare che una disciplina non funziona sul ring mentre funziona nella strada o viceversa. Parlo di strada e di ring dal momento che queste sono le due direzioni che in linea di massima le arti marziali hanno preso nel loro cammino evolutivo, tenendo fuori tutte quelle manifestazioni marziali che sono diventate pura decorazione e ricerca estetica a sfondo filosofico.

 Il problema (falso) si pone solo perché ci si fonda su chi è l'avversario e sul come agirà rispetto al contesto dell'azione, dimenticando che l'arte marziale reale non consiste nel guardare l'orto del vicino, ma primariamente coltivare il proprio orto, dal momento che "solo chi conosce se stesso è illuminato", come anche la migliore tradizione delfica ci ha insegnato. Non si tratta quindi di prepararsi all'eventualità de, ring o all'eventualità della rissa da strada, ma di migliorare se stessi. Questo è il vero scopo dell'arte marziale reale.



Kung Fu Roma
Migliorare se stessi
 Un Bazooka è più adatto alla guerra o alla guerriglia piuttosto che a situazioni di combattimento per strada, se confrontato con la pistola. Ma sono certo che chi spara, con uno strumento o con l'altro, saprà farsi valere in entrambe le situazioni. Più o meno bene secondo la specificità con cui si allena. E' l'attitudine della persona, prima ancora dell'abilità specifica, a contare nell'una e nell'altra situazione. La persona ben preparata e conscia di sé non distingue le cose. Usa solo tutti i suoi strumenti nel modo più efficiente, quale che sia la situazione.


 L'arte marziale reale, come l'HKB Wing Chun, insegna l'efficienza, non i trucchi da strada o da Tatami o da ring, perché lo scopo non è vincere l'altro, ma piuttosto "vincere se stessi", allungando la propria linea di abilità, piuttosto che imparare un singolo gioco e conoscere le risposte implicite in esso. E se dunque il centro dello studio è l'evoluzione personale, piuttosto che la specifica situazione, la pratica che ne consegue, per definizione, dà risultati in qualunque situazione.

 Se corpo e mente sono unificati e se non c'è la distanza di un capello tra l'intenzione della Mente e l'agire del Corpo, allora non sarà un regolamento sportivo a vietare di esprimere il proprio Kiai, inteso come espressione attiva di Energia focalizzata su un obbiettivo, o il proprio Aiki, inteso come la capacità di mettere la propria Energia in Armonia con l'Intenzione e l'Energia dell'avversario e di tutto ciò che ci circonda. Il messaggio è che se lo sparring o il libero confronto in esercizi più o meno predefiniti (leggi Chi Sau libero o randori o qualsiasi altro genere di esercizio che includa un contatto più o meno duro), ancorché liberi, sono un sistema di auto-gratificazione del piccolo ego, finiscono per diventare la ricerca di quella serie di tricks volta alla sconfitta dell' avversario in un contesto specifico, che può chiamarsi di volta in volta Chi Sau, combattimento di thay boxe o submission wrestling o qualunque altra cosa. Questa è la competizione contro gli altri.


 E' proprio diverso invece se si tratta della propria formazione. Niente tricks, solo duro lavoro e competizione contro se stessi per migliorare le proprie abilità. Il puro gioco di ostacolare le altrui intenzioni non porta a migliorare le proprie skills (nel caso del Wing Chun, ma non solo, basterebbe pensare a tutte le difese contro gancio da Pugilato o difesa da low kicks della Muay Thai, per vedere come ciò abbia contribuito alla creazione di false sicurezze nell'essere capaci con una tecnica meccanica e senza vita di affrontare specifici problemi), mentre la formazione di se stessi è l'abbandono di queste illusioni.

Continua qui: "...siamo Artisti Marziali"

lunedì 9 settembre 2013

Raggiungi i tuoi obiettivi con HKB Wing Chun Roma

HKB Wing Chun Roma

 Tutti hanno degli obiettivi che vogliono raggiungere. Alcune persone non riescono ad individuarli in modo corretto e si perdono nei meandri di mille attività. Mi è capitato di avere Studenti che hanno frequentato per pochissimi mesi, proprio alla ricerca di qualcosa, ma si sono persi per strada, perché non sono riusciti a focalizzare i loro interessi. Tutti gli altri, invece, sono riusciti o stanno riuscendo ora a capire quali sono gli obiettivi principali, mettendo anima e corpo per raggiungerli!
 Alcuni di noi li scambiano con i "desideri", come vincere la lotteria o fare il giro del mondo, perché centrare l'obiettivo significa benessere personale e famigliare. Eppure un obiettivo è qualcosa di diverso, perché ha a che fare con la fatica, il lavoro duro e la concentrazione.
 Magari, dopo un po' di tempo ti ritrovi ad aver concluso poco nella vita o a non aver raggiunto nessun progresso positivo verso i tuoi obiettivi. Puoi vivere la vita che vuoi, sei libero di scegliere. Perché non pensi anche tu a trovare concretamente il modo per capire cosa vuoi e come raggiungerlo!? Tutto ciò che ti serve è imparare come motivarti a raggiungere gli scopi prefissati.
 Gli obiettivi devono avere caratteristiche possiamo riassumere così: essere specifici, raggiungibili, positivi e messi per iscritto, devono avere una scadenza, devono essere misurabili, devono essere ecologici e infine prevedere una celebrazione. Vediamo perché.
 Devi essere preciso su ciò che vuoi, avendo ben chiari gli intenti. Anche se è divertente sognare di essere ricchi, ci vogliono scelte di coraggio e di difficile decisione, bisogna specificare quanti soldi vuoi (o, meglio, quanti te ne servono per vivere) e come hai intenzione di guadagnarli. Visualizza nei dettagli colori e forme di ciò che vuoi, poiché questo ti aiuterà ad attivare il tuo sistema cerebrale, che ti aiuterà in automatico a trovare quello che cerchi. Attraverso l'HKB Wing Chun Roma, potrai allenare questa capacità, perché è parte integrante del corso di studi.
 Per raggiungere i tuoi obiettivi assicurati che essi siano chiari e che non ci siano alternative, perché niente si deve intromettere tra te e quello che cerchi. Bisogna essere risoluti nelle proprie scelte, esattamente come insegno ai miei Allievi, perché attraverso il Kung Fu devono saper attraversare il pericolo, superarlo o abbatterlo.
 Dopo aver definito i tuoi obiettivi, mettili sempre in forma scritta e positiva come "imparare a respirare profondamente e liberamente", anziché "smettere di fumare" oppure "essere fisicamente più agile e snello", non "dimagrire" semplicemente. Questo è fondamentale, esattamente come nella pratica del nostro sistema di Wing Chun. La nostra mente non riconosce un messaggio in forma negativa, perché è settata in un altro modo. Non ci credi? Fai questo esercizio: prova a non immaginare il Colosseo illuminato a giorno in una notte d'estate. Cosa hai fatto? Hai immaginato proprio quello che non dovevi!  Non spaventarti, è normale!
 Gli obiettivi devono avere una data di scadenza, un punto di arrivo. Non a caso, nei nostri corsi di Hek Ki Boen c'è sempre un inizio ed una fine, perché si deve conoscere ciò che si sta studiando e capire che ci vuole un determinato tempo, così da mantenere sempre sotto controllo la crescita. Pensa che se non avessimo delle scadenze nelle bollette, ad esempio, probabilmente non saremmo così determinati a pagarli entro quella certa data. Le scadenze ci danno il giusto stress per concentrare gli sforzi entro i tempi stabiliti.
 "Ogni viaggio comincia sempre con un primo passo". Per raggiungere obiettivi che siano degni di te, devi dedicare il tuo tempo e le tue energie in ogni singolo giorno. Per pubblicare un libro, per esempio, devi scrivere dei capitoli, ma soprattutto devi iniziare a scrivere un paragrafo per volta. Per creare una famiglia più amorevole, devi dare a qualcuno un abbraccio oggi. Per essere il venditore dell'anno, devi fare una telefonata parecchie telefonate. I tuoi obiettivi devono essere misurabili passo dopo passo, per capire come stai andando e se devi fare delle modifiche nelle strategie. Studiare HKB Wing Chun Roma è esattamente lo stesso!
 Gli obiettivi non devono essere contrari ai tuoi valori e principi. Tutti gli obiettivi non devono andare in conflitto con ciò che pensi, altrimenti metterai in atto degli auto-sabotaggi che inconsciamente non ti faranno raggiungere ciò che vuoi. Se hai l'obiettivo di diventare un politico affermato, ma non ami fare una vita pubblica, probabilmente ti diventerà difficile raggiungere questo obiettivo. Se i tuoi valori o le tue scelte cambiano, cambia i tuoi obiettivi di conseguenza: sii onesto con te stesso!
 Festeggia ogni risultato, come facciamo sempre insieme per i passaggi di livello o di cintura! Ogni deposito nel tuo conto di risparmio merita un segno di spunta sul calendario e un abbraccio dal tuo partner. Ogni giorno senza una sigaretta merita un sorriso e congratulazioni dai tuoi cari. Ogni passaggio di livello, deve essere celebrato da tutta la Scuola! Ogni passo verso i tuoi obiettivi deve essere documentato e celebrato! Chiedi a qualsiasi persona di successo se festeggia i propri traguardi e rimarrai stupito di quanto è importante la celebrazione! Festeggia ogni passo verso il cammino della tua vittoria e avrai finalmente la sensazione di essere in grado di raggiungere tutti i tuoi obiettivi!
 Coraggio, HKB Wing Chun Roma è qui per questo!

lunedì 2 settembre 2013

28 Settembre - HKB Workout

Primo evento della nuova stagione targato HKB Wing Chun Roma, 3 ore di allenamento intensivo, senza pause, dedicato allo sviluppo delle capacità psico-motorie dei partecipanti, attraverso il metodo di lavoro dell'Hek Ki Boen Eng Chun Kun. La prenotazione è obbligatoria, entro e non oltre il 21 settembre. Per informazioni o prenotazioni, scrivetemi a divito.riccardo@gmail.com, chiamatemi al 3283421682 o collegatevi su Facebook.

HKB Wing Chun Roma

domenica 1 settembre 2013

Corso Istruttori HKB Wing Chun - 28/29 Settembre


Il primo corso istruttori di HKB Wing Chun della nuova stagione è alle porte. Il 28 ed il 29 settembre, passeremo 20 ore insieme a tutti i candidati istruttori, lavorando sulla tecnica, sui programmi di insegnamento, sulle modalità di insegnamento e correzione, sul marketing e sulla gestione di gruppi di studio. Come sempre, l'alta professionalità che ci contraddistingue sarà messa in campo per dare vita ad un entusiasmante percorso formativo, per chi vuole fare della propria passione un vero e proprio lavoro.