martedì 27 marzo 2012

Aumentare le ore di addestramento

Comunico a tutti gli Allievi, Amici e Lettori che il 29 marzo terrò l'ultima lezione nella palestra dell'ASD Aurelio S.G. di via Boccea, dalle 15 alle 18, durante la quale saluterò tutti gli Allievi che non mi seguiranno nei futuri progetti e per dare appuntamento agli altri alle prossime attività.

I motivi della chiusura di un corso sono sempre molteplici. Primo tra tutti c'è il fatto che voglio aumentare le ore del mio addestramento. Sembrerà strano, ma con l'ingresso nella Famiglia Hek Ki Boen, adesso il carico di lavoro è aumentato esponenzialmente ed ho bisogno di allenarmi duramente per raggiungere diversi obbiettivi prefissati.

Mi dispiace davvero tanto, soprattutto per i miei ToDai più stretti, con i quali sto condividende un percorso davvero stretto di vita, ma non posso continuare ad allenare gli altri, devo continuare ad addestrami, per non fare la fine di parecchi miei predecessori, i quali, pur di fare soldi, hanno aumentato le ore di allenamento degli altri, a scapito delle proprie capacità...non si finisce mai di allenarsi e di cercare la perfezione.

Detto questo, non posso non ringraziare Marco e Claudio dell'ASD Aurelio per l'amcizia mostratami, ricordando loro che è si tratta di un "arrivederci a presto". Invio un caloroso abbraccio a tutti gli Allievi che sono passati sul Tatami di via Boccea e, soprattutto. Detto questo, non rimane che dare appuntamento a tutti all'ultimo giorno, per i saluti di rito.

SiFu Riccardo Di Vito

giovedì 8 marzo 2012

Migliora la tua salute

Quando iniziai a praticare quest'Arte Marziale l'obiettivo che mi posi fu quello di imparare a combattere. Lì per lì non capii che dietro alla pratica del Wing Chun c'era anche la parte 'interna'. Oggi ho capito dove sono le connessioni tra i movimenti esterni e quelli interni. Sono riuscito a mettere insieme il puzzle. Per questo invito sempre i miei Allievi a non sottostimare la pratica del Qì Gōng - 氣功 - cinese, che sta dentro ogni singolo movimento del Wing Chun sin dal posizionamento delle gambe nell'apertura delle forme.

Da lì, infatti, si inizia con la sollecitazione della cavità della Fonte Gorgogliante (il punto K 1 - o R 1, per altri - della MTC, lo Yongquan), punto in cui scorre il Canale del Rene (appartenente al Movimento Acqua e legato al Canale della Vescica e al Canale del Cuore, quest'ultimo, però, non appartenente all'Acqua), composto generalmente di 27 punti che trattano il Jing, lo Yin e lo Yang, il cervello e le ossa. Collocato sulla pianta del piede tra i cuscinetti anteriori tra II e II metatarso, è utilizzato per nutrire lo Yin, calmare la mente e placare il vento (su questo non mi dilungo, non è materia di mia competenza).

Come ha specificato il mio amico Roberto Capponi, i Meridiani di Rene e Cuore sono legati da un Livello Energetico di nome Shao Yin, che relazione l'Acuqa (Max Yin, il Rene) ed il Fuoco (Max Yang, il Cuore). Se qualcuno volesse approfondire il punto, lo contatti.

Non smetterò mai di invitare tutti a praticare con me il Wing Chun, perché migliora la nostra salute, aumenta l'energia (sia quella potenziale, sia quella che riusciamo a trasferire) e, in alcune situazioni, accelera il processo di guarigione di patologie. Gli esercizi e le tecniche che eseguiamo sono anche terapeutici, allungano e potenziano tendini e muscoli e, soprattutto, attivano il all'interno dell'organismo, migliorandone la circolazione, stimolando il sistema immunitario e massaggiando gli organi interni.

I movimenti che eseguiamo per combattere sono ugualmente utili per quanto detto poco fa, ma vanno allenati quotidianamente, anche solo per venti minuti, con costanza ed intenzione. Qualora mancasse la capacità di fare attenzione al movimento corretto, la voglia di allenarsi in modo continuativo e, soprattutto, l'intenzione (lo sottolineo), gli esercizi risulterebbero inutili o, quantomeno, non abbastanza soddisfacenti. Ancora più, e chiudo, se volessimo lavorare sul lavaggio del midollo osseo.

lunedì 5 marzo 2012

Istinto: dirigere lo spirito

Il combattimento è caotico, non consente di pensare. L'unica capacità che ci salva è l'istinto, frutto di diverse qualità da acquisire con la pratica del Wing Chun. L'intuizione e l'azione devono scaturire nello stesso istante, perché non ci è permesso pensare durante lo scontro. Quando agiamo, intenzione e movimento devono essere simultanei e, soprattutto, il primo deve essere posto nel secondo.

Lo spazio alle domande può essere concesso solo durante la fase di studio, quando attiviamo la parte sinistra del cervello, quella delegata al pensiero, alla riflessione. Questo è il motivo per cui quando chiedo ai miei Allievi di rimanere fermi in Ma Bu o in altre posizioni statiche, immobili, non voglio che indugino sui pensieri, sulle riflessioni, lasciandoli, al contrario, fluire liberamente.

Stare immobili significa, in sostanza, non essere mai fermi, paradossalmente. Pensate alla rotazione vorticosa della trottola: pare che sia ferma, eppure gira velocissima su se stessa. Qui sta la naturalezza del nostro movimento, a mani nude come con le armi, qui sta il segreto della nostra meditazione in movimento. Alla fine il Wing Chun, la Medicina Cinese e lo Zen [Chán] - 禪 - hanno un unico sapore, dirigono lo spirito. 

giovedì 1 marzo 2012

Recensione - A. Hoffamann, Weng Chun Kung Fu

Ho ricevuto con piacere l'ultimo libro del Gran Maestro della International Weng Chun Kung Fu Association, Andreas Hoffmann, edito da Budo International di Alfredo Tucci. Sono felice di poterlo recensire, anche se ho potuto leggere solo l'edizione tedesca, in cui c'è un apparato fotografico davvero invidiabile. 

Come sempre, il Maestro Hoffmann è molto bravo nell'esporre sinteticamente i tratti distintivi della sua Famiglia di Weng Chun, catturando il lettore nella descrizione di forme, principi e concetti che vengono spiegati all'interno del percorso didattico della sua associazione. A dire il vero, mi pare una riproposizione abbastanza sintetica dell'altro testo, assai più analitico, dedicato all'Arte Marziale dell'Eterna Primavera. 

Il prezzo di copertina è alto, 19,90 euro, come tutto il materiale di Budo International, ma l'apparato fotografico, l'utilizzo della quadricromia e la qualità delle pagine lo giustificano in parte, sebbene le informazioni contenute sono ben poco significative per chi non abbia toccato almeno una volta il Maestro o uno dei suoi Allievi. 

A dirla tutta, questa volta il testo mi pare orientato al marketing interno al mondo del Wing Chun, perché spesso e volentieri viene utilizzato per paragonare i principi ed i concetti diffusi dal Maestro Hoffmann con quelli insegnati in mezzo mondo da alcuni discendenti del Gran Maestro Ip Man. Ora, stante il fatto che io e tutti quelli che stanno nella mia Famiglia non siamo interessati ad alcun genere di politica all'interno delle Arti Marziali, non posso non commentare negativamente il continuo paragone Wing-Weng, soprattutto le ultime pagine (114-122), in cui viene mostrata la superiorità di un sistema rispetto all'altro, come se non si trattasse della stessa Arte.

Ecco, io credo fermamente che le ottime capacità e qualità dei Maestri dell'International Weng Chun Kung Fu Association non abbiano alcun bisogno di questo genere di pubblicità contrastiva, vista l'indubbia opera di diffusione dell'antica Arte cinese che ha fatto il Maestro Hoffmann, sin dai tempi della prima diffusione del suo sistema in Europa. Le fotografie che ritraggono il presunto praticante di Wing Chun mostrano posizioni che sicuramente - ahimé - si ritrovano nel nostro mondo, ma non lo rappresentano in toto.

A parte questo, il Maestro Hoffmann spiega con la solita semplicità e raffinatezza i 18 Kiu Sao del sistema, affiancando alcune foto, che lo ritraggono con altri Maestri della sua associazione, tratte, molto probabilmente, dal video sull'argomento, sempre edito da Budo International. Chiariscono molto bene tre delle nove coppie di Kiu Sao.

Uno dei capitoli più interessanti per i neofiti del sistema è quello concernente i sei principi e mezzo, Tai, Lan, Dim, Kit, Got, Wun e Lau, i quali vengono spiegati ad uno ad uno, con il solito affascinante excursus della Luk Dim Boon Kuen, sulla quale è stato pubblicato tempo addietro un bel video. Alla fine, l'Arte è fatta di principi e non di tecniche, questo ci permette di apprendere un sistema raffinato senza memorizzare  centinaia di movimenti scollegati.

Piena di ispirazione è la parte del libro in cui si accenna alle 10 Saggezze di Shaolìn,  comparando il cammino spirituale a quello artistico-marziale. Davvero ben fatto! Stesso dicasi per le varie forme spiegate nel testo. 

La parte storica ripercorre le tappe dell'apprendistato del Maestro Hoffmann e la sua versione dei fatti, con il luogo simbolo e cardine della spiegazione evidenziato nel Dai Duk Lan, sebbene altri Maestri di Weng Chun non siano concordi nel ritenerlo la Mecca del sistema. Punti di vista legittimi.

Per concludere, si tratta di un libro che può interessare tutti gli artisti marziali del mondo del Wing Chun (o del Weng Chun), ma va criticato, nel senso che non se ne può accettare la componente distruttiva, ma va assolutamente accolta quella produttiva. Grazie comunque, Maestro Hoffmann, per averci dato l'opportunità di conoscere questa stupenda Arte Marziale anche in Europa!