domenica 24 gennaio 2010

Una piccola idea, che ne contiene tante altre

Alcuni dei miei ToDai sono soliti chiedermi il motivo per il quale si studi a lungo la Siu Nim Tau. Effettivamente la prima forma del curriculum del Wing Chun di SiJo Leung Ting si porta avanti per molto tempo, sicuramente per un anno. In questo lasso di tempo si dovrebbero acquisire tutte le informazioni ed i concetti che stanno dietro la 'Piccola Idea'.


L'averla allenata male per anni, senza comprenderne i significati profondi che le stanno dietro, può aver portato alcuni a fraintenderne l'utilizzo. Sicuramente alcune grandi associazioni italiane hanno prolungato il tempo di studio per commercializzare meglio il loro prodotto, ma è molto importante non saltare delle tappe obbligatorie per comprendere appieno i principi del Wing Chun.

Anzitutto la Siu Nim Tau Sviluppa la pazienza. In un mondo che va sempre più di fretta, impone all'Allievo di eseguire alcuni movimenti in modo molto lento. Contemporaneamente, viene introdotto il concetto di vuoto, che è il primo elemento di sviluppo interno. Senza l'idea del vuoto e del pieno, il Wing Chun non potrebbe essere appreso in modo serio.

Alcuni Insegnanti mi hanno fatto comprendere che la prima forma sia utile anche per allenare la propriocezione e la coordinazione di base delle braccia (e del corpo). La Siu Nim Tau contiene anche quasi tutti gli elementi sull’utilizzo delle braccia, anche se alcuni sono solo accennati.

I modi per allenarla, come ho detto più volte, sono tre: piano, come movimenti di risveglio (in maniera simile ad alcune forme di Tai Chi), elastica, per lo sviluppo dell'energia e della flessibilità, e 'marziale', per allenare le tecniche da utilizzare nel combattimento con velocità e potenza. Una volta imparati i movimenti e le sequenze, possiamo dare all'esecuzione la necessaria dinamicità, aggiungendo a poco a poco l’energia del corpo al movimento.


La 'Piccola Idea' permette di studiare alcuni principi basilari del Wing Chun, tra questi il radicamento, che è necessario per poter iniziare a lavorare in coppia, per esempio. La teoria dei cancelli, con le diverse linee (centrale, verticali, orizzontali, etc.), viene sempre affrontata durante lo studio della Siu Nim Tau.

Tra le tecniche, si studiano i cosiddetti tre veleni,  (Fook Sau, Tan Sau e Bong Sau), con le loro meccaniche di movimento. Una delle basi che vengono poste sin dalla Siu Nim Tau è lo sviluppo e l'utilizzo della forza elastica, una delle componenti più affascinanti del sistema. Allo stesso tempo si analizzano sia la forza che viene dalla punta del gomito, sia il cosiddetto 'gomito immobile'.

In una fase di studio approfondito viene posta l'enfasi sull'angolo di taglio di tutte le tecniche, con uno studio dettagliato delle direzioni della forza. Proprio in questo momento viene analizzato il principio “Una mano si prende cura di due” e si accenna la fase di coordinazione tra le braccia e le gambe.

Una cosa che spesso passa sotto silenzio è questa: la Siu Nim Tau di SiJo Leung Ting è costruita e contiene ciò che si trova nello studio dei coltelli a farfalla (nella forma Bart Cham Dao). Possiamo pensare a questa similitudine: il gomito è l'impugnatura del coltello, l'avambraccio corrisponde alla lama e la mano è la punta. Quando si lavora con un'arma corta non muoviamo quasi mai l'impugnatura, ma usiamo la lama e la punta per intercettare, deviare, tagliare o colpire.

Tutto questo per dire che il gomito è la barriera solida, parzialmente immobile, mentre l'avambraccio è la barriera mobile, elastica, che assorbe e 'rimbalza'. Ecco perché nella mia Scuola insisto molto sull'utilizzo del gomito in tutte le tecniche. La forza viene dal gomito, questo è basilare quanto filosofico. Possiamo pensare ad un tergicristallo: fermo alla base (il gomito), si muove solo l'asticella (l'avambraccio e la mano). Questo ci permette di avere il controllo, con un buon uso dei dorsali e della catena cinetica posteriore, muovendoci il meno possibile.

1 commento:

Silvano ha detto...

Interessante.Come si allena il vuoto?