martedì 25 maggio 2010

Interview with Tam Woon Biu

Sergio Iadarola ci regala un'altra intervista da non perdere! Si tratta di SiFu Tam Woon Biu del lineage Chan Wha Sun (il Maestro di Yip Man). Leggete (o ascoltate) bene quello che dice l'intervistato, perché ribadisce cose che ci siamo detti cento volte, qui, nel corso dell'ultimo anno...


3 commenti:

Unknown ha detto...

Però sembra quasi che ognuno si inventi la sua storia. Noi che lo usiamo sappiamo che non conta il numero delle forme che uno impara, sebbeno ognuno di noi abbia dovuto fare delle ricerche per completare il sistema poichè come ce l'ha tramandato Yip Man mancava effettivamente di qualcosina, per lo meno qui in Occidente.
Sulla storia della monaca, sai che non ci ho mai creduto, credo più alla storia del cuoco. Poi il fatto che i maestri insegnassero diversamente è molto realistico perché una volta non esistevano programmi didattici, si doveva solo insegnare a combattere e trasmettere i principi del sistema. Le forme che oggi sono viste come identità di uno stile, erano per gli antichi solo degli strumenti di studio. Se un allievo imparava a combattere bene dopo aver imparato tre forme, cosa gliene fregava al maestro di insegnargliene 10? Un monaco, uno studioso appassionato magari sì, nella sua vita ne studiava anche 100, ma un combattente quando ne sapeva una che comprendeva tutti i principi del sistema e le tecniche principali era a posto. Il wing chun è sempre stato difesa spiccia, non uno stile meditativo.
Io lo so che c'è molto di più nel sistema e ne ho parlato con te diverse volte: ho studiato la lotta a terra, la lunga distanza, la parte interna e alcuni set che possiamo chiamare kiu-sao e san sik, tutte cose tramandate solo in alcuni lineage, però la sostanza non cambia. La nostra fortuna è che lo stile si basa su principi, finchè manterremo quelli, sarà wing chun o come cavolo lo vuoi chiamare.

Unknown ha detto...

Caro Fratello,
ci conosciamo solo tramite internet, ma ci capiamo in pieno.
Ti abbraccio forte!

Giulio ha detto...

Ciao Riccardo, è parecchio che non ci scriviamo! comunque è una fantastica intervista. Non capisco perchè si diffuse l'opinione per cui Chan Wah avesse imparato una versione corrotta e meno efficace.. a me sembra al contrario che questo stile (almeno da quel che leggo) includa molto più di quanto sia stato insegnato in Europa. Grazie!