venerdì 14 maggio 2010

Siu Nim Tau - Approfondimenti

La Siu Nim Tau, l'ho detto più volte, è la struttura base del Wing Chun Kuen. Ho già scritto molto su questa forma, ma vorrei entrare nel dettaglio sulla divisione che ne abbiamo fatta in 'set'. La piccola idea è tale perché contiene i principali movimenti di base del sistema, ma un'altra tradizione suggerisce di tradurre Siu Nim Tau come "prima iniziazione di un giovane" (Siu: giovane; Nim: iniziazione; Tau: prima). Tradizionalmente l'Allievo comincia la pratica con il solo esercizio della prima forma, necessaria per poi cominciare ad allenare movimenti più complessi. 

Altre famiglie chiamano la  forma Siu Lin Tao, dove il nome fa riferimento al Tempio di Siu Lam, per la sua derivazione (Siu: giovane; Lin: foresta; Tao: via): la Via del Siu Lam (della "giovane foresta", letteralmente). Secondo alcuni Maestri, questo modo di chiamare la forma, sarebbe il più antico; in effetti lo si trova ancora in alcuni lineage poco conosciuti. Ora, al di là del nome, è importante notare come al suo interno siano studiati quasi tutti i movimenti di braccia del sistema e, soprattutto, la posizione di base, che chimiamo Yee Gee Kim Yeung Ma

La forma è caratterizzata anche da diversi elementi che molto spesso si nascondono ai giovani praticanti: si tratta di quei principi fondamentali che determinano la differenza da qualunque altro metodo di combattimento. Anzitutto si studia il rettangolo immaginario, delimitato dalle braccia, che va dalla parte più alta (le sopracciglia) a quella più bassa (sotto l'inguine), nell'area inclusa tra le spalle: serve per imparare a non oltrepassare quest'area con le braccia, per non avere spreco di movimento, nella maggior parte delle azioni di combattimento.

Si studiano i quattro cancelli fondamentali (Sei Mun), costruiti dalla divisione del nostro rettangolo immaginario in un asse orizzontale (appena sotto il plesso solare, l'altezza dei gomiti) e uno verticale (la linea verticale mediana), in modo da formare quattro spazi detti 'cancelli'. Questi non sono altro che le aree d'entrata dell'avversario, che dovremmo sempre tenere protette con l'aiuto di uno dei principi di base detto 'gomito immobile'. Il gomito, infatti, svolge un'azione fondamentale nell'attacco come nella difesa, perché con il controllo del gomito (avversario o proprio) si ha una maggiore protezione ed un minor spreco d'energia. Questi concetti di base sono correlati allo studio della linea centrale (Jung Sien), che possiamo trovare in quasi tutti i movimenti della Siu Nim Tau
 
Un'altra delle basi di studio della prima forma è la triangolazione, speculare tra braccia e  gambe. Faccio riferimento alla teoria del cuneo (o della piramide o del cilindro, a seconda delle famiglie di provenienza), base della nostra guardia e dei nostri attacchi primari. La triangolazione è intesa anche come risultante dei tre angoli che si formano tra la struttura corporea e le posizioni di braccia e gambe, nei movimenti del sistema.

Altro punto su cui si pone l'attenzione è la semplicità dei movimenti, un'altra caratteristica di questa forma statica (non ci sono passi), con le sue traiettorie rettilinee, ellittiche e circolari. La prima forma farebbe intuire un sistema economico da apprendere in modo veloce, mantenendo la massima efficacia, se ci si limitasse allo studio della Siu Nim Tau. I movimenti della forma, oltre ad insegnare le tecniche di braccia, dovrebbero sviluppare una potente velocità esplosiva, che dovrebbe permetterci di colpire molto in spazi ristretti, a corta distanza, con una forza rilevante

Andiamo ad una delle note dolenti... Quanti di noi hanno allenato l'energia interna? Quanti di noi hanno lavorato per accrescerla? Se dico Hei Gong, chi mi capisce? Eppure, l'allenamento costante della Siu Nim Tau, abbinata ad una corretta respirazione (il più delle volte inversa) ed alla concentrazione, dovrebbe sviluppare il Qi, la forza interiore. Non è un caso che Si Jo Leung Ting ci suggerisce di praticare il solo terzo set in non meno di 25 minuti, no?! Questa parte della forma era considerata come Saam Bai Fat, "pregare tre volte Buddha", ma chi se lo ricorda più?! Eppure è caratterizzata da movimenti lentissimi che aiutano a sviluppare la tensione dinamica, così da far scorrere l'energia in avanti lungo le braccia, senza bloccarla, con una contrazione della muscolatura  profonda, che dà vita alla tensione dinamica. 

Per quanto riguarda la Yee Gee Kim Yeung Ma, bisogna chiarire una cosa: ha una funzione molto importante per le fondamenta del sistema, per quanto riguarda l'equilibrio, la struttura delle altre posizioni, per i calci e gli spostamenti. Nella sua esecuzione, per tutta la durata della forma, va sostenuta correttamente, con il baricentro abbassato, con le ginocchia flesse, con la contrazione degli adduttori, la posteroversione del bacino, la testa verso il cielo, etc. Ne abbiamo parlato e ne riparleremo; mi preme solo sottolineare che questa posizione è necessaria, ma non sufficiente per la pratica del sistema.

Durante l'esecuzione della forma, le braccia si modificano secondo le tecniche che vengono eseguite, rispettando i principi sopra citati, mentre la posizione del cavallo, rimane sempre la stessa. Quando le braccia sono ai fianchi (Sao Kuen), ritirate all'altezza del petto, devono spingere indietro, per allenare una linea di energia opposta alla linea mediana verticale, senza però contrarre la parte superiore dei trapezi, senza alzare le spalle, per non irrigidire la zona che va dalla cintura scapolare alla testa. 

Lo sguardo è sempre orizzontale e si rivolge verso il punto in cui vanno le mani (prima parte lo sguardo, poi seguono le mani). La respirazione deve avvenire inspirando ed espirando dal naso, con la lingua poggiata al palato e la bocca chiusa. Eseguire in modo corretto la Siu Nim Tau migliora l'autocontrollo. La mente ed il corpo si uniscono per arrivare ad un livello di consapevolezza molto alto, perché controllare il proprio corpo è il presupposto per controllare quello dell'avversario.
 
Possiamo suddividere l'esecuzione in 3 parti e in otto set. La prima parte lavora sull'energia (soprattutto il terzo set). La seconda parte sull'espressione dell'energia con tecniche simmetriche (si pensi al quarto set). La terza parte insiste sulle combinazioni di tecniche (tutti gli altri). Le sottosezioni vengono denominate a seconda dell'allenamento che il praticante deve focalizzare. 

Si parte dalla costruzione della posizione di base, che viene detta brevemente Lo Ma. Con il doppio Taan Sau e Gaun Sau si spinge il praticante a praticare tenendo sempre presenti le linee d'azione e le distanze di combattimento. Il pugno di base (Jik Chung Kuen) si inizia a spiegare l'elasticità e la velocità del colpo.

Il ciclo di Taan, Fook e Wu Sau costituisce il set di riferimento delle tre preghiere a Buddha, con le quali si prende coscienza della linea centrale e della linea verticale mediana. Attraverso tutti i tipi di Gum Sau che si trovano nel quarto set il praticante impara a spingere l'energia in ogni direzione, costruendo una sfera intorno a sé. 

Con il Lan Sau ed il Fak Sau si comprende l'utilizzo del taglio della mano per colpire l'avversario. La sequenza di Jut e Tok Sau, invece, aiuta a comprende l'azione del tirare e dello spingere l'avversario, lavorando sulle diagonali... Il Tai Sau è considerato il "ponte levatoio", che si costruisce quando l'avversario ha accorciato troppo la distanza ed abbiamo bisogno di ristabilire l'equilibrio.

Poi si studia la possibilità di colpire col palmo della mano, prima di passare alle combinazioni alte (Cham Sau), basse (Gwat Sau), medie (Bong Sau). Si conclude con lo studio della liberazione di ponti (con il Tut Sau) e l'attacco con i pugni concatenati (Lien Wan Kuen). Diciamo che questi possono essere considerati degli appunti di viaggio, che vanno sicuramente trattati a lezione, ma attraverso i quali la pratica del Wing Chun Kuen può risultare maggiormente guidata e didattica...

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