sabato 27 giugno 2009

Il Trapping

Dopo averne appena fatto cenno, vorrei spendere qualche parola sul Trapping (potremmo tradurlo con "immobilizzazione" o qualcosa di simile, ma non renderemmo bene l'idea). Sarebbe comunque un errore considerare il trapping soltanto come un’immobilizzazione, oltretutto delle sole mani, per esempio.

Quando utilizziamo il trapping abbiamo la possibilità di controllare maggiormente l’avversario. Diciamo che seguiamo i principi della coppia Kam Na Kiu, sui quali, per il momento, non mi soffermo. Questo è estremamente importante per impedire all'avversario di contrattaccare. L'immobilizzazione, anche parziale e/o momentanea, permette di sferrare colpi, senza riceverne.

Essendo entrati in contatto, cioè avendo creato o trovato un ponte (Kiu), siamo in grado di percepire la direziione dell’energia della persona, aumentando le nostre capacità di reazione ad un eventuale nuovo attacco. Alcuni detrattori della nostra Arte Marziale dicono che utilizziamo solo il trapping, ma ciò non è per niente vero. Esso rappresenta solo una parte di un sistema ben più complesso.

Per avere un trapping corretto, dobbiamo avere un controllo dinamico del nostro centro di gravità, oltre a quello del nostro avversario. Questo è un aspetto vitale per noi. La struttura è la base del nostro equilibrio. Se ci troviamo a stretto contatto, dobbiamo usare la nostra struttura per sradicare, sbilanciare e controllare la struttura dell'avversario. In questo modo il trapping consentirà di finire l'avversario con più tranquillità.

In questi giorni sono molto impegnato ad allenare la Wing Chun Kuen e non ho tempo per scrivere qualcosa di più specifico. Di sicuro dovrò tornarci sopra, per non lasciare il discorso a metà. Grazie a tutti gli amici del blog che fino a questo momento mi sono stati vicino!

Nessun commento: