Nei testi classici degli stili della Cina del Sud si dice che la buona riuscita del nostro duro lavoro (Kung Fu) “è una questione di uso dell’intenzione e non della forza”. Quando pratichiamo, non dobbiamo utilizzare la forza rozza, grossolana, perché causa blocchi all’apparato muscolo-scheletrico, nonché a quello circolatorio, con il risultato di limitare o inibire ogni movimento.
Al contrario, dobbiamo lasciare che tutto il corpo si rilassi e si distenda; solo allora saremo in grado di muoverci con leggerezza ed agilità, cambiando e trasformando le energie attraverso la circolarità e la tridimensionalità dei nostri movimenti.
Ci si può chiedere: se non uso la forza come posso generare forza? Se date un'occhiata alla rete dei meridiani e dei canali dell’agopuntura (provenienti dalla Medicina Tradizionale Cinese), essi sono distribuiti nel corpo umano come le vie dell’acqua sulla terra. Se le vie di scorrimento non sono bloccate, l’acqua può circolare liberamente; se i meridiani non hanno impedimenti, il Qi può circolare. Se voi muovete il corpo usando una forza rigida, rozza, sovraccaricate i meridiani, il Qi ed il sangue non potranno circolare liberamente e i movimenti non potranno essere agili e sciolti; basterà essere toccati perché tutto il corpo venga scosso.
Se usate l’intenzione al posto della forza, dovunque questa viene diretta va l’energia. Consideriamo anche il fatto che durante la pratica della nostra arte marziale dovremmo creare una sfera d'energia attorno al nostro corpo... Con il continuo fluire e scorrere del Qi e del sangue, tutti i giorni, in tutto il corpo, senza mai farli ristagnare, dopo una lunga pratica, otterremo la vera forza interna. Questo è quello che nei classici si intende nel detto “solo attraverso l’estrema morbidezza si può realizzare l’estrema durezza”.
Un esperto di Wing Tjun ha le braccia che sembrano come seta avvolta intorno al ferro, estremamente pesanti. La forza che dobbiamo generare deve essere interna, non superficiale.
Nei testi classici si parla anche di sincronizzare la parte superiore e inferiore del corpo. Il detto più famoso è il seguente: “Con le radici nei piedi, l’energia è rilasciata dalle gambe, governata dalla vita ed espressa nelle mani e nelle dita – dai piedi alle gambe al bacino – uniti da un unico impulso o flusso vitale”. Quando le mani si muovono, le gambe e il bacino si muovono e lo sguardo attento si muove insieme a loro. Soltanto allora possiamo dire che la parte superiore e la parte inferiore del corpo sono sincronizzate. Se una parte non si muove non è quindi coordinata con il resto. Un modo di generare energia è proprio quello di connettere le due parti del nostro corpo, superiore ed inferiore.
La nostra pratica è basata sulla mente, sul corpo e sullo spirito. Da qui il detto: “Lo spirito è il comandante generale e il corpo sono le sue truppe”. Se voi coltivate il vostro spirito, i vostri movimenti saranno naturalmente chiari, agili e leggeri, la forma niente altro che piena e vuota, aperta e chiusa. Quando dico “aperto”, non intendo aprire solamente le braccia o le gambe; l’intenzione mentale si deve aprire insieme agli arti. Quando dico “chiuso”, non intendo chiudere soltanto le braccia e le gambe; l’intenzione mentale si deve chiudere insieme agli arti. Se riuscite a combinare e armonizzare l’interno e l’esterno in un unico impulso o flusso di Qi, questi diventeranno un tutto unico.
Un'altra cosa importante sull'uso della forza è chiarire che essa non debba avere un inizio e una fine, un momento in cui è continua e un momento in cui si interrompe, in modo che quando la vecchia forza è stata esaurita la nuova non è ancora sorta. C’è un momento in cui è estremamente facile per la persona essere controllata da un opponente. Nel Wing Tjun noi usiamo l’intenzione invece della forza e dall’inizio alla fine, in modo armonioso, incessante e continuo, completiamo un ciclo e torniamo all’inizio, continuamente, senza fine. Questo è quello che si intende nei classici nel concetto “Come il fluire senza fine dello Yangtse o del Fiume Giallo”. E ancora: “Muovere l’energia è come srotolare la seta dal bozzolo”. Entrambi gli esempi esprimono il principio di unificazione in un solo Qi o unico impulso.
Quando pratichiamo le forme alla ricerca del Qi e del benessere psico-fisico, la eseguiamo lentamente, in modo che il respiro diventi più lungo e profondo, il Qi affondi nel basso campo del cinabro (dan tien), naturalmente, senza che ci siano deleterie costrizioni o espansioni nei vasi sanguigni. Se lo studente persevererà con attenzione cosciente nella pratica potrà comprendere il significato che sta oltre queste parole.
Al contrario, dobbiamo lasciare che tutto il corpo si rilassi e si distenda; solo allora saremo in grado di muoverci con leggerezza ed agilità, cambiando e trasformando le energie attraverso la circolarità e la tridimensionalità dei nostri movimenti.
Ci si può chiedere: se non uso la forza come posso generare forza? Se date un'occhiata alla rete dei meridiani e dei canali dell’agopuntura (provenienti dalla Medicina Tradizionale Cinese), essi sono distribuiti nel corpo umano come le vie dell’acqua sulla terra. Se le vie di scorrimento non sono bloccate, l’acqua può circolare liberamente; se i meridiani non hanno impedimenti, il Qi può circolare. Se voi muovete il corpo usando una forza rigida, rozza, sovraccaricate i meridiani, il Qi ed il sangue non potranno circolare liberamente e i movimenti non potranno essere agili e sciolti; basterà essere toccati perché tutto il corpo venga scosso.
Se usate l’intenzione al posto della forza, dovunque questa viene diretta va l’energia. Consideriamo anche il fatto che durante la pratica della nostra arte marziale dovremmo creare una sfera d'energia attorno al nostro corpo... Con il continuo fluire e scorrere del Qi e del sangue, tutti i giorni, in tutto il corpo, senza mai farli ristagnare, dopo una lunga pratica, otterremo la vera forza interna. Questo è quello che nei classici si intende nel detto “solo attraverso l’estrema morbidezza si può realizzare l’estrema durezza”.
Un esperto di Wing Tjun ha le braccia che sembrano come seta avvolta intorno al ferro, estremamente pesanti. La forza che dobbiamo generare deve essere interna, non superficiale.
Nei testi classici si parla anche di sincronizzare la parte superiore e inferiore del corpo. Il detto più famoso è il seguente: “Con le radici nei piedi, l’energia è rilasciata dalle gambe, governata dalla vita ed espressa nelle mani e nelle dita – dai piedi alle gambe al bacino – uniti da un unico impulso o flusso vitale”. Quando le mani si muovono, le gambe e il bacino si muovono e lo sguardo attento si muove insieme a loro. Soltanto allora possiamo dire che la parte superiore e la parte inferiore del corpo sono sincronizzate. Se una parte non si muove non è quindi coordinata con il resto. Un modo di generare energia è proprio quello di connettere le due parti del nostro corpo, superiore ed inferiore.
La nostra pratica è basata sulla mente, sul corpo e sullo spirito. Da qui il detto: “Lo spirito è il comandante generale e il corpo sono le sue truppe”. Se voi coltivate il vostro spirito, i vostri movimenti saranno naturalmente chiari, agili e leggeri, la forma niente altro che piena e vuota, aperta e chiusa. Quando dico “aperto”, non intendo aprire solamente le braccia o le gambe; l’intenzione mentale si deve aprire insieme agli arti. Quando dico “chiuso”, non intendo chiudere soltanto le braccia e le gambe; l’intenzione mentale si deve chiudere insieme agli arti. Se riuscite a combinare e armonizzare l’interno e l’esterno in un unico impulso o flusso di Qi, questi diventeranno un tutto unico.
Un'altra cosa importante sull'uso della forza è chiarire che essa non debba avere un inizio e una fine, un momento in cui è continua e un momento in cui si interrompe, in modo che quando la vecchia forza è stata esaurita la nuova non è ancora sorta. C’è un momento in cui è estremamente facile per la persona essere controllata da un opponente. Nel Wing Tjun noi usiamo l’intenzione invece della forza e dall’inizio alla fine, in modo armonioso, incessante e continuo, completiamo un ciclo e torniamo all’inizio, continuamente, senza fine. Questo è quello che si intende nei classici nel concetto “Come il fluire senza fine dello Yangtse o del Fiume Giallo”. E ancora: “Muovere l’energia è come srotolare la seta dal bozzolo”. Entrambi gli esempi esprimono il principio di unificazione in un solo Qi o unico impulso.
Quando pratichiamo le forme alla ricerca del Qi e del benessere psico-fisico, la eseguiamo lentamente, in modo che il respiro diventi più lungo e profondo, il Qi affondi nel basso campo del cinabro (dan tien), naturalmente, senza che ci siano deleterie costrizioni o espansioni nei vasi sanguigni. Se lo studente persevererà con attenzione cosciente nella pratica potrà comprendere il significato che sta oltre queste parole.
2 commenti:
110 e lode
come sempre
Grazieee!!!
Posta un commento