Nel novembre scorso iniziai a parlare della prima sezione di Chi Sau della Chum Kiu. Ricordo che si tratta di una specie di forma che si esegue in coppia, se vogliamo, in cui entrambe le persone allenano determinati stimoli e determinate risposte propriocettive, come avviene in quasi tutte le famiglie di questo sistema.
Ogni pezzetto di sezione si ritrova nei contesti meno collaborativi, quando non riusciamo a sbloccare una situazione. In altri lineage si parla di 'rotture' del Chi Sau e penso che possiamo assolutamente concordare con i fratelli di queste Scuole, perché le sezioni ci aiutano a sbloccare una situazione di stallo, che si crea quando c'è equilibrio di forza e tecnica nel Poon Sau.
Come scrissi mesi fa, "le sezioni sono molto utili perché ci insegnano determinati principi motori, che possono esserci d'aiuto durante la pratica. Certamente vanno allenate duramente e non solo come movimenti prestabiliti. Ne vanno compresi i principi e le idee di fondo. Va studiato tutto il footwork che permette di attaccare e difendersi. Il lavoro è tanto e va fatto tenendo sempre bene a mente i concetti chiave del sistema".
Ogni pezzetto di sezione si ritrova nei contesti meno collaborativi, quando non riusciamo a sbloccare una situazione. In altri lineage si parla di 'rotture' del Chi Sau e penso che possiamo assolutamente concordare con i fratelli di queste Scuole, perché le sezioni ci aiutano a sbloccare una situazione di stallo, che si crea quando c'è equilibrio di forza e tecnica nel Poon Sau.
Come scrissi mesi fa, "le sezioni sono molto utili perché ci insegnano determinati principi motori, che possono esserci d'aiuto durante la pratica. Certamente vanno allenate duramente e non solo come movimenti prestabiliti. Ne vanno compresi i principi e le idee di fondo. Va studiato tutto il footwork che permette di attaccare e difendersi. Il lavoro è tanto e va fatto tenendo sempre bene a mente i concetti chiave del sistema".
SiJo Leung Ting iniziò a progettare e suddividere le sezioni in temi di lavoro nel 1967 o giù di lì, per avere un programma tecnico completo, che fosse riproducibile in tutte le sue Scuole del mondo. Creò una specie di manuale per gli istruttori, tanto per capirci.
Ora, la prima sezione è molto probabilmente una delle più complesse, attraverso la quale si apprendono i 21 movimenti fondamentali (Fook, Taan, Bong, Jut, Dai Cheung, Cham, Chung Kuen, Pak, Lap, Gwat, Kam Na, Huen Got, etc.) , per un praticante di Wing Chun Kuen, con i quali si è in grado di allenarsi anche nel Lat Sau, cioè quando si perde il contatto con l'avversario - o quando non lo si trova -.
Nello studio della sezione non dobbiamo mai dimenticare i motti che ci accompagnano nel combattimento: "mai lanciare un pugno singolo nel combattimento" e il solito Bik Bo Tip Da. Nel momento in cui si studia la fase del Lap Kuen - che alcuni chiama(va)no Jat Chi (?!?!) - è importantissimo allenare i passi del nostro sistema, perché le sole difese di braccia funzionano solo nel film su Ip Man, non certo nella realtà...
Quando si allenano le sezioni è importante comprenderne la natura, cioè su cosa ci si sta focalizzando. Per farlo, dobbiamo analizzarne il senso nella realtà. Spesso, quello che si fa nel Gor Sau (nel Chi Sau libero) non è così attinente con quanto avviene in uno scontro realte. Siamo noi che dobbiamo trovare il senso di quello che facciamo, riportandolo all'uso comune che se ne fa nel Lat Sau, per esempio, quando il contatto non c'è con l'avversario.
Spesso e volentieri le rotture del Chi Sau si usano nella fase di 'finta' del precombattimento. Difficile spiegarlo qui, ma è una delle cose importanti che tralasciamo nella pratica. Così come tutti gli altri artisti marziali, anche noi 'fintiamo' un attacco per portarne un altro. Si tratta di strategia, nient'altro che di strategia.
Ci tengo a consigliare ai miei ragazzi di controllare sempre il centro, in attacco come in difesa, perché lì sta il 'segreto' del nostro lavoro. Soprattutto, poi, è necessario un corretto posizionamento rispetto all'avversario. Troppo spesso nel Wing Chun si è sentito di parlare di struttura e di postura, rispetto alla completa assenza di analisi della posizione. Io sono assolutamente convinto che senza una buona postura non si vada da alcuna parte, ma altrettanto dicasi per l'assenza di studio delle posizioni rispetto all'attaccante. Attraverso un buon uso dell'anca per un corretto movimento delle gambe possiamo trovare la miglior posizione rispetto all'avversario. Questa cosa, soprattutto nelle sezioni, viene spesso dimenticata. Facciamo attenzione.
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