domenica 22 novembre 2009

L'utilità dello sparring leggero

Oggi voglio proporvi un video dei Fratelli di del Butcher's Lab Weng Chun di Copenhagen. Penso che sia un buon modo per far vedere cosa siamo soliti fare durante i nostri allenamenti intensivi. Questo tipo di sparring leggero è utile per avere un approccio all'Arte Marziale che non sia solo tecnico e stilisticamente perfetto, ma anche realistico.

Attraverso una pratica costante e sempre più impegnativa, noi possiamo migliorare e capire cosa significhi realmente affrontare un combattimento. I pugni si danno e si prendono, così come i calci, ma anche questo è utile ai fini della nostra crescita marziale e umana. Solo lo scontro ti fa scorrere l'adrenalina nel sangue. Non lasciamo che queste metodiche di allenamento siano lontane dalla nostra pratica quotidiana, Fratelli!




Qui, invece, vi propongo un allenamento dei Fratelli, in preparazione di una gara, di un combattimento. Guardate bene l'allenamento e fatevi ispirare per la vostra pratica quotidiana. Potenza, agilità, resistenza: elementi importantissimi per un combattimento!





Lo sparring controllato dall'insegnante o, comunque, da un esperto, viene praticato nelle varie realtà marziali occidentali legate agli sport da combattimento e ben poco in quelle connesse al Gong Fu. Eppure la pratica è utile e costruttiva. La mia è una di quelle realtà marziali che  fa praticare lo sparring ai propri Allievi, anche poco dopo l'iscrizione.

Se si promette l'efficacia  non ci si può esimere dallo studio e dall'applicazione dello sparring, anche se leggero. Il Gong Fu deve contribuire a far crescere l’individuo non solamente dal punto di vista del combattimento, ma anche da questo.  Se desiderate praticare qualcosa di esclusivamente 'tradizionale', evitate questa Scuola, perché vi si propone subito un approccio al combattimento e una basilare preparazione atletica.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao scusa se mi permetto, ma vorrei dire la mia a proposito di questi ultimi due video pubblicati.
Il lavoro fatto ai pao da questi due atleti è di livello assai basso, sia il modo come vengono retti che quello come vengono colpiti, potrei fare dei fermo immagini per farti vedere bene degli errori grossolani, quali il caricamento del montante, o la mancanza di spinta del busto e dell'anca nel portare il circolare, tanto per citarne un paio. ancor più sconcertante il livello che vedo nel light sparring, un lavoro di clinch molto approssimativo, low kick bloccati con l'avambraccio che va incontro, e tanti altri difetti. Apprezzo la tua passione per il Weng Tsun e trovo interessanti i tuoi video, ma questi due mi hanno trovato in disaccordo. Ciao e buona continuazione

Unknown ha detto...

Ciao Anonimo,
piacere di averti tra noi!

Può darsi che ci siano degli errori nell'esecuzione dei Fratelli, ma l'importante è lo spirito, l'introduzione del light sparring nelle metodiche di allenamento.

Roberto ha detto...

mmm...Io penso invece che lo saprring non vada inserito, perchè non penso sia parte di quest'arte marziale. (personalmente mi riferisco al wing chun, non conoscendo il weng chun, ma credo che la base di principi portanti sia la stessa...) Esercizi del genere sono utili per una pratica sportiva o agonistica, ma noi non pratichiamo sport, nè competizioni ma un'arte marziale, dichiaratamente adatta a donne e anziani, e questa prerogativa esclude la necessità di una particolare "prestanza fisica".
Inoltre, ritengo che il tempo impiegato per lo sparring sia meglio impegnato nello studio del tradizionale, che è un campo molto vasto e anche conoscendo ogni singola tecnica o movimento si può continuare a migliorare per tutta la vita con la pratica; personalmente preferisco incentrare tutto il tempo a mia disposizione per acquisire la maggior conoscenza possibile dell'arte. Saluti e buon wing o weng chun a tutti.

Unknown ha detto...

Ciao Roberto,
mi trovi totalmente in disaccordo, perché l'attività legata allo sparring è salutare per chi, come noi, pratica un'Arte Marziale, sia per testare le nostre capacità in un ambito semi-realistico, sia per imparare a non aver paura di subire dei colpi.

La nostra pratica deve essere comunque sportiva e c'è sempre bisogno di una buona preparazione fisica, come in tutte le altre Arti Marziali. Con la scusa dell'Arte Marziale per tutti, che non ha bisogno di allenamento fisico, si è distrutta un'Arte Marziale, perché ci siamo ritrovati in palestre piene di gente che non sapeva tirare un cazzotto per bene...

Nella mia Scuola si fa preparazione fisica, si riscaldano le articolazioni prima di iniziare la lezione, si fa sparring e si lotta...

Lo studio delle forme e delle tecniche specifiche del sistema è tanto importante quanto lo sono tutti gli esercizi prestabiliti in coppia (Chi Sau, Lat sau, etc.), ma non sono sufficienti per una preparazione totale dei praticanti.

C'è bisogno anche del confronto libero (Gor Sau), dello sparring tecnico e dell'allenamento fisico.

Roberto ha detto...

Allora premetto che il mio ritornare su questo discorso è solo perchè trovo interessante un confronto al riguardo tra idee diverse.
Non credo che lo sparring sia una simulazione, neanche parziale, della realtà, perchè nella realtà le dinamiche di combattimento non sono quelle dello sparring, non sono quelle del combattimento sportivo. Nellà realtà bisogna essere efficaci e neutralizzare la minaccia nel piu breve tempo possibile, non si creerà mai quella situazione di scambio di colpi, avversari che si studiano saltellando o cose cosi, ma finirà tutto in pochissimi secondi. Nella mia scuola usiamo la parte di difesa personale per imparare proprio a comportarsi in queste situazioni, e quindi a gestire l'adrenalina, a essere efficaci, e viene fatto tramite esercizi a due in cui il ruolo del "manichino" diventa man mano che si avanza con l'addestramento sempre più dinamico e incisivo, fino ad arrivare molto vicino alla realtà. E posso assicurarti che in questi esercizi il livello di stress è veramente alto. Per quanto riguarda il discorso sull'allenamento fisico, quando dici che ci si ritrova in palestre piene di gente che non sanno tirare un pugno ti credo, perchè non ho esperienza al riguardo, tranne quella nella mia scuola in cui i pugni si impara a tirarli, proprio perchè è necessario simulare una situazione quanto più vicina al reale per addestrarsi correttamente. Relativamente allo sviluppo fisico vero e proprio posso dirti che da me non si fanno esercizi al riguardo, e questo anch'io penso sia un po un peccato, ma è dovuto esclusivamente al poco tempo che si ha a disposizione per allenarsi durante la settimana, e quindi bisogna pensarci da sè.
Per concludere ci tengo a specificare che ho parlato della mia scuola non certo per dire che li vengono usate metodologie migliori di insegnamento di quanto non venga fatto nella tua, non mi permetterei mai, ma mi è servito solamente per portare un termine di paragone concreto, invece di fare un discorso astratto.

Unknown ha detto...

Mi fa piacere discutere con te, Roberto, benvenga il dibattito! ;-)

Non so cosa ti faccia pensare che lo sparring sia utile solo al combattimento sportivo (che comunque è combattimento, non sottovalutarlo). Secondo me è l'elemento migliore per testare le proprie capacità in uno scambio semi-realistico.

Anche noi adottiamo un programma finalizzato allo studio della difesa personale, ma questo può essere un programma di uno studio più vasto, perché non possiamo illudere ed illuderci di 'finire l'avversario in pochi secondi'. Non è così e tutte le risse da strada lo dimostrano. Non durano 3 secondi, anche nelle risse e nelle aggressioni si scambiano colpi.

Oltretutto, le pretese tecniche risolutive del Wing Chun (dita negli occhi, colpi alla gola, al plesso solare, alla bocca dello stomaco, calci nei genitali o al ginocchio, etc.) non sono sperimentabili in un contesto legato alla palestra, perché ognuna di queste tecniche, se portata bene, dovrebbe causare il danno all'avversario, che, in quel momento, è un amico della palestra.

Ora, non dico che non si debbano allenare (io lo faccio e lo chiedo ai miei ragazzi, ma su colpitori), ma non possiamo affidarci a questi che, in un qualsiasi scontro realistico, avrebbero il 2 per cento della probabilità di riuscita, sia per la situazione in sé (con un energumeno incazzato davanti), sia per l'eccesso di legittima difesa che causerebbe, in termini legali.

Il tutto, comunque, deve essere discusso intorno alla cosa principale: quanto tempo si dedica all'Arte Marziale? Se pensiamo di imparare un'Arte Marziale in 3 ore di allenamento settimanale, allora penso che sia un'illusione.

Io offro un corso da 6 ore settimanali di partenza, con possibilità di portare il monte ore complessivo a 18 ore (collettive). In questo modo penso che si possa iniziare a pensare di praticare in modo serio ed efficace l'Arte Marziale.

Se poi si vuole diventare professionisti, allora le ore da dedicare all'allenamento dovrebbero diventare 5-8 al giorno.

Un caro saluto

Roberto ha detto...

Bè lo sparring è sicuramente utile ma non è per me necessario parlando specificatamente del wing chun. Le risse da strada durano molto solo quando chi vi è coinvolto non ha neanche un minimo di conoscenze sul combattimento o non è fortunato, perchè basta colpire anche involontariamente i punti sensibili del corpo per mandare a terra un avversario. è su questi punti sensibili che ci alleniamo, come ad esempio il mento, o la zona sotto l'orekkio, o tutte quelle zone che se colpite provocano uno shock tale da atterrare l'avversario.Non parlo di tecniche come colpi alla gola ecc proprie del tradizionale, perchè hanno ragione di essere solo in guerra. Per quanto riguarda le ore di allenamento hai pienamente ragione, ed io per primo sono dispiaciuto del poco tempo a disposizione, piuchealtro di base, perchè poi tramite le lezioni private riesco comunque a lavorare abbastanza, ma capirai bene che questo aggiunge non poco peso alle spese, o meglio alleggerisce al quanto il portafoglio.
Comunque io che sono ancora un novellino continuerò a studiare con volontà e passione e magari tra qualche anno ci incontreremo per mettere a confronto i risultati dei rispettivi sistemi di allenamento, magari proprio facendo un pò di sparring :)
Tanti saluti e buon lavoro.

Unknown ha detto...

Caro Roberto,
mi dici come fai ad allenare i colpi di cui parli in palestra? Mandi giù i tuoi amici oppure ti metti i guanti da pugile, i caschi con le griglie ed i paradenti?

Per quanto riguarda le ore di allenamento, mi pare un vecchio retaggio di una grossa federazione in via di decomposizione, in Italia, che proibì di superare le 3 ore di allenamento al massimo, per gli Allievi...

Per le private, per me non sono proprio da mettere in conto come allenamento. Quelle sono delle ore in più che i professionisti (o gli aspiranti tali) fanno per pulire la tecnica e per avanzare nelle conoscenze profonde del sistema.

Non possiamo pensare che tutti si possano permettere di spendere 25€ l'ora (e mi tengo basso) per studiare un'Arte Marziale.

Comunque è interessante la tua proposta finale, perché prima dici che lo sparring non serve alla nostra Arte Marziale, poi mi dici che in futuro ti misureresti con me proprio facendo...sparring, che non è una misurazione, ma un allenamento didattico.

Sintomatico, no?

Un saluto

gr ha detto...

ciao riccardo..lo sparring e' fondamentale nel praticare un arte da combattimento e soprattutto il wt perche' senno' si rischia di scambiarlo per un balletto..lo sparring o meglio,il chak kune,si pratica sia leggero che potente,avendo pero' l accortezza di applicare i principi del sistema che conosciamo bene e non scimmiottando altri sistemi,tipo thai o boxe,come vedo fare ai due personaggi di questo video..pugni mediocri,calci che forse spezzano due fette biscottate..e soprattutto la negazione dei principi wt..vedo che si girano di spalle,che n on hanno timing,che usano colpi tipo il jab,che avanzano senza una guardia decente,che ignorano il concetto di linea centrale,dei cancelli,dei pugni a catena del cam na sao ecc. ecc. allora ben venga lo sparring,controllato e non..ma con la decenza di praticare wt e di allenarlo con i concettipeculiari che lo rendono unico,inimitabile e soprattutto,lasciamelo dire,superiore ad altri sistemi grazie alla sua concretezza e pragmaticita'..poi se qualcuno ritiene lo sparring una perdita di tempo beh,liberissimo di pensarlo..conosco gente che insegna a difendersi da una pistola puntata alla tempia,datte na regolata..ognuno si diverte come gli pare..ma resta il punto fermo che il wt viene insegnato,tradizionalmente,con lo sparring e il condizionamento,che lavori con il pupazzo..ciao a presto

Unknown ha detto...

Ciao gr,
benrisentito! Conosci gli ideogrammi che hai romanizzato in 'chak kune'? Il primo mi risulta nuovo, mi piacerebbe ricercarlo. Se ce l'hai, mettilo pure qui eh, grazie!

Per quanto riguarda i Fratelli del video, non sono praticanti di Wing Tsun, ma di Weng Chun e sono Allievi di SiFu Andreas Hoffmann di Bamberg.

Il tipo di allenamento che fanno segue i canoni di quel sistema concettuale, non ci vedo niente di sbagliato. Ovviamente i colpi non sono portati al 100%, ma è già una buona cosa che ci siano praticanti del genere in giro, rispetto alle Scuole che denigrano i guantoni ed i paratibie...

Sulla superiorità del sistema del Wing Tsun rispetto agli altri ho dei forti dubbi, ma penso che questo derivi dal mio approccio alle Arti Marziali in generale, che rispetto nella loro totalità.

Un abbraccio e a presto!

gr ha detto...

ciao riccardo..leggi bene non ho parlato di superiorita rispetto a arti marziali ma rispetto ad altri sistemi..anche io peso molto le parole e ho un gran rispetto per le arti marziali tradizionali delle quali non discuto l efficacia..mi riferivo ai sistemi di self defence o street fighting o fist fucking o altri nomi esotici..purtroppo non ho l ideogramma relativo a chac..la parola e' cantonese e indica lo scontro..per fartela breve e' un concetto mutuato dall altro stile che pratico ormai da anni che prevede il combattimento totale in piedi e a terra e a contatto pieno..sul weng chun ho la mia personale opinione che,per rispetto ad alcuni sifu miei amici,tengo strettamente per me.. un abbraccio a presto

Unknown ha detto...

Secondo me è la stessa cosa. Io non ritengo il Wing Chun superiore a quei sistemi che nomini (a parte il 'fist fucking', sporcaccione! :-)), perché conosco persone che vengono da questi sistemi che sono davvero forti.

Non è il sistema ad essere superiore, ma il praticante, a mio avviso.

Per quanto riguarda 'chac', lo sto ricercando partendo dal suono, per arrivare all'ideogramma, che non conosco. Non hai specificato qual è l'altro stile che pratichi. I lettori sono curiosi! ;-)

Sul Weng Chun mi ricordo che hai già espresso riserve. Essendone un praticante, mi piacerebbe sapere il tuo punto di vista. Ti prego di aspettare domani, però, perché pubblicherò una ricerca sugli ideogrammi componenti 'Weng', 'Wing', etc.

Un saluto e grazie per gli interventi!

A proposito, se ti va, puoi scrivere qualcosa per il blog IDPA: http://www.idpa-academy.com/blog/

gr ha detto...

ciao ric,il mio punto di vista sul weng è purtroppo inficiato dalla mia strettissima frequentazione con alcuni sifu che hanno avuto esperienze particolari col weng per cui non posso che averne una conoscenza superficiale e sicuramente non libera da poter esprimere un giudizio in totale obbiettività..è sicuramente vero e sacrosanto che è il praticante che interpreta il sistema ma è altresi vero e sacrosanto che una ferrari è,scusa il paragone un po abusato,nettamente superiore ad altri modelli automobilistici per meccanica,velocità,confort ecc.ecc....è ancora più evidente che però una ferrari devi saperla gestire e per farlo devi lavorare tantissimo,non basta far benzina e girare la chiave d'accensione..questo per dire che per logicità,gestione del corpo,economia del movimento e principi applicativi il wt è nettamente,a mio povero e modestissimo avviso,superiore ad altri sistemi che,per ragioni di marketing e di mode legate alle contingenze del momento,imperversano nelle palestre..fermo restando che,un combattimento è un combattimento..anche se ti alleni a studiarne le dinamiche e i rituali che lo regolano resta per sua natura imprevedibile e quindi non soltanto chi si allena in altre discipline ma anche chi non si è mai interessato a farlo può costituire una seria minaccia..per questo la mia ( e fra le righe intuisco anche la tua) critica è rivolta a quel fatiscente sistema ormai grazie al cielo in decadenza del wt di alcuni anni fa,nel quale a differenza della boxe,dove i primi mesi studi i colpi basilari che poi allenerai per tutta la vita,nel wt impari tecniche col contegocce,tecniche che chiaramente non allenerai mai perchè dovrai apprenderne altre e poi altre secola seculorum fino a (dopo avere dilapidato una fortuna) finire il sistema senza però averlo mai allenato come dovevi..e sicuramente ciò ti esporrà a brucianti umiliazioni e a grosse delusioni quando,credendo di essere invincibile avendo terminato il super mega iper sistema segreto,fai una gran figura meschina rimediando un sacco di schiaffi alla prima occasione di confronto col collega praticante di altri sistemi che però si è allenato duramente,a testa bassa,sudando ed esponendosi a critiche e a sonore sconfitte ma che però cavolo si è allenato,ha fatto insomma si che la tecnica diventasse sua,che il sistema diventasse suo..questo è il fine ultimo ( chiaramente ripeto secondo il mio irrilevabilmente modesto pensiero)a cui tende la pratica..a non camminare nelle altrui orme ma a lasciare le tue..spero di non averti annoiato nè a te nè ai tuoi lettori..un abbraccio

Unknown ha detto...

Praticando anche il Weng Chun, non posso darti ragione, ma capisco quello che dici.

Per il resto dell'intervento, concordo in pieno su tutta la linea!

Unknown ha detto...

Lo sparring sia light che full contact è fondamentale se si vuole imparare a combattere davvero. Idem per il lavoro al sacco e ai colpitori.
Ci si fa male? E' quello il bello!
Solo allenandosi come i pugili, con quello spirito e con quel metodo, le arti marziali diventano efficaci.
E' la mia umile opinione. Il mondo è bello perché è vario. Un mio amico dice sempre: "tu puoi anche pensarla diversamente da me, mi sta bene, ma io ho ragione e tu hai torto".

Unknown ha detto...

Mi fa piacere trovare praticanti ed insegnanti che la pensano come me.

Alcuni mi stanno chiedendo ripetutamente perché non combattiamo sui ring...

Tu che ne pensi?

Unknown ha detto...

No, il ring è spettacolo, prevede uno scambio, un combattimento. Appunto. Nello scontro reale invece quello che conta è evitare lo scambio ma puntare subito ad una rapida soluzione. C'è in gioco la vita, non una medaglia.
E prima di tutto: evitare di mettersi nei guai.
Poi io sono uno che se c'è da menare le mani sto in prima fila, ma come ultima risorsa. Mi raccomando.

Unknown ha detto...

Eppure alcuni ci dicono che se non si frequenta il ring, non si può pensare di fare una cosa seria...

Unknown ha detto...

Il ring ha delle regole che ti limitano. Secondo me l'allenamento migliore è lo sparring full contact con praticanti di stili diversi dal proprio.
Ci aiuta a capire cosa abbiamo davvero interiorizzato della nostra arte, cosa funziona in situazioni d'emergenza e cosa no.
Inoltre, per come la vedo io, più che il ring preferisco il tatami di stili a combattimento totale in cui ci sono le tre distanze compresa la lotta al suolo.
Che però tendono a finire troppo spesso con il concetto del "duello", mentre in strada difficilmente si è 1 contro 1 e invece di perdersi in leve, prese e sottomissioni, sarebbe meglio a mio modesto parere puntare al cambio di guardia, per uscire e poter colpire (anche al suolo) con percussioni. Però la regola deve rimanere il non farsi buttare giù e rialzarsi subito. Mentre nelle MMA ad esempio quasi si buttano loro a terra per poter applicare una sottomissione.
Da noi ci sono tecniche efficacissime per neutralizzare un placcaggio, però sul ring sono vietate (penso alle palmate discendenti alla nuca).
Il ring aiuta a livello psicologico, ma tecnicamente è rischioso perché ti porta a ragionare sempre in termini di 1 contro 1 e colpi consentiti/vietati.
Mentre in strada può capitare di tutto e qualunque cosa va bene se ti salva la pelle.

Unknown ha detto...

Ti racconto un aneddoto:
Anni fa il mio sifu, su richiesta di un allievo, lo allenò per incontri sportivi. Fecero un anno ad allenare solo tattica, strategia, timing, comprensione delle distanze e poche tecniche fondamentali. Al primo incontro a livello nazionale (credo fosse Sanda, ma non ricordo) quel ragazzo vinse per KO in 3 secondi.
Squalificato. "Perché i pugni a catena non sono consentiti e bisogna dare il tempo all'altro di poter dire la sua." queste parole dell'arbitro mi fanno accapponare la pelle.
Da allora la mia scuola non partecipa più a incontri sportivi perché verrebbe snaturato il wingchun. Ho visto su youtube incontri di wingchun e non mi sono piaciuti per niente.
Se l'avversario ha la guardia aperta, noi entriamo coi pugni a catena come dei rulli compressori. Stop. Questo è wingchun.