sabato 8 gennaio 2011

正腳 - Jing Geuk - Il Calcio Frontale

Mi permetto di utilizzare un video di Sergio Iadarola per parlare del 正腳 - Jing Geuk -, uno dei calci di base della nostra Arte Marziale, presente in parecchi lineage, se non in tutti. Gli amici anglofoni lo chiamano semplicemente Front Kick, ma ci sono alcune differenze rispetto al calcio frontale di altre tradizioni marziali. 


In merito ai caratteri cinesi, è bene sapere che 正 [zhèng] significa 'corretto', 'dritto', 'retto', spesso anche 'centrale'. Deriva da 止 [zhǐ], 'fermare', e rappresenta una stilizzazione di un piede, con qualcosa in cima, sopra le dita dei piedi: una volta una scatola, poi un cerchio e, infine, una linea retta, come dire "per (止)  fermarsi alla linea (一) senza andare fuori strada". La parte alta può inizialmente essere stata una vecchia forma di 丁 [dīng], utilizzato per la sua fonetica. In> cantonese è /Jing/.


[jiǎo], lo sappiamo, è il 'piede' o la 'gamba'. La forma semplificata è 脚. Deriva da 月 (o 肉) [ròu], la 'carne', e da 却 (o 卻) [què], un avverbio o una congiunzione narrativa, utilizzata per il suo valore fonetico.


Anzitutto, il modo di calciare, per iniziare da qualche parte, dipende dalla distanza tra chi lo calcia e chi lo (dovrebbe) riceve(re), nonché dall'idea che si ha nel lanciarlo: si può utilizzare 'semplicemente' per colpire oppure per allontare l'avversario, qualora non si riesca ad "uscire dalle corde", come potremmo dire con una metafora da ring.


Il calcio che viene mostrato da SiFu Sergio Iadarola, nel video che segue, è un un frontale che serve per prendere in controtempo l'attaccante, da lunga distanza, quando si riesce a percepire che questo sta preparando un calcio a sua volta. C'è bisogno di parecchio allenamento per partire dopo ed arrivare prima dell'altro, nonché di un'ottima struttura per non perdere l'equilibrio durante o alla fine del calcio.
Tra l'altro, il modo di tirare questo calcio lo fa inserire a pieno titolo tra i "calci senz'ombra", i 無影腳 - Mou Ying Geuk -, che non hanno bisogno di una preparazione (per esempio, sollevando la gamba, prima di caricare il calcio), che non permettono all'avversario di percepire il momento di partenza, non necessitando di un assetto diverso del tronco e delle gambe.


Un altro modo di tirare il calcio frontale è 'spingerlo', cioè caricarlo, a contatto o meno con l'avversario, per allontanare l'aggressore, nei momenti in cui non si riesce a concludere lo scontro a corta distanza, per aver modo di riorganizzarsi, prendendo spazio. In quel caso si parla di 正衝腳 - Jing Chung Geuk -, cioè calcio frontale "caricato" o "spinto". Abbiamo entrambe le versioni espresse nelle forme (per esempio in Chum Kiu e nel manichino). Mi capita di usarlo subito dopo una difesa da un calcio dell'avversario, quando sono costretto in 攤腳 - Taan Guek -, cioè a disperdere l'attacco. Può capitare, in questo caso, che si rimanga con la gamba sollevata, pronta per tirare un calcio frontale "spinto" o "caricato".

SiFu Sergio nel video parla di "time, space and energy" (spazio, tempo ed energia) , cioè del concetto di base della nostra Arte Marziale, che guida la nostra scelta strategica, durante l'allenamento. In pratica, bisogna prendere l'energia da Terra ed indirizzarla nel più breve tempo possibile verso l'avversario, senza perdere spazio e colpendo percorrendo la via più breve. Il primo movimento sarà quindi subito l'attacco, senza preparazione o spostamento. La nostra capacità dovrebbe essere quella di poter calciare allo stesso modo con entrambe le gambe (non contemporaneamente, ovviamente!), da qualsiasi posizione si parta.

Soprattutto quando si calcia bisogna fare particolare attenzione (abbiamo più motti che ci inducono a riflettere su questo), perché si rimane per il tempo dell'azione su di una sola gamba. Proprio per questo motivo è importante porre il massimo dell'attenzione sulla gamba che rimane a terra, perché non deve esserci (a mio parere) rotazione della rotula (come nel video, min 2:50), con il piede perpendicolare alla linea d'attacco. Si rischia grosso così. Inoltre, ritengo che l'utilizzo dell'anca, in questo tipo di calcio, non dovrebbe portarci ad esporre una parte del bacino in avanti, implicando necessariamente un passo (sempre in avanti).

Per finire, è bene ricordare che il calcio frontale viene spesso tirato con la pianta del piede verticale, verso le anche o il busto dell'avversario, presupponendo una sufficiente elasticità tendineo-muscolare di chi calcia. Come zona di impatto si predilige il tallone e la parte esterna del piede, perché hanno 'dietro' il resto della gamba (per le stesse considerazioni che facciamo sul palmo della mano...). 

C'è la possibilità di tirarlo anche più in basso 低正腳 - Dai Jing Geuk -, magari verso la coscia o il ginocchio (a seconda del contesto), ma in quel caso è consigliabile porre più attenzione, in quanto la pianta verticale potrebbe scivolare al lato della gamba dell'avversario - al di là del punto di contatto -, per un qualsivoglia motivo (sudore, vestiti scivolosi, etc.). Poniamo sempre la massima attenzione a questo tipo di lavoro!

Per allenare il calcio frontale si possono utilizzare diversi metodi. A parte il manichino di legno - che ci aiuta anche a studiare il modo di tirare il calcio senza perdere equilibrio -, è un buon metodo anche quello di usare gli elastici con una buona tenuta, in modo da avere sempre una forza costante che ci riporta indietro la gamba, quando la tiriamo. Bisogna fare attenzione a legarli bene ai piedi. Ovviamente, è bene usare sia i sacchi appesi (quelli pesanti), sia quelli a terra, perché simulano bene la reazione di un corpo colpito, con la tipica oscillazione, che non sempre avviene lungo la linea di sviluppo del colpo. In coppia è bene allenarli con gli scudi ricurvi - li trovate ovunque! -, per la potenza, e in uno sparring condizionato, per allenare il timing, in modo dare maggiore capacità di movimento e di reazione, tirandoli sempre ad altezza anche. Di lavori su questo ce ne sono a iosa.



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