Penso che sia ormai risaputo che una dieta sana ed un esercizio fisico regolare siano necessari se non indispensabili per avere un corpo sano e forte. Senza esercizio, la condizione generale del corpo è sofferente, tendenzialmente predisposta a riportare danni dalla mancanza di movimento. Senza una dieta sana, ci mancano le calorie e inutrienti di cui abbiamo bisogno per la salute fisica e mentale.
Tuttavia, la componente più importante per la nostra sopravvivenza e per una crescita complessiva dell'organismo è l'aria. Lavoriamo tanto per ottenere dei soldi per acquistare cibo, per vivere, ed abbiamo imparato il valore che questo ha per noi, avendo sperimentato l'assenza. Come sempre, solo perdendo qualcosa riusciamo a capire il valore che aveva per noi.
L'aria è libera (per ora), quindi è facile dimenticarne la sua importanza, ma possiamo vivere molto più a lungo senza cibo o acqua che senz'aria. L'aria è la base della nostra sopravvivenza. La respirazione (con la digestione, il sonno, il sangue e il flusso linfatico) è una parte fondamentale dei cicli vitali del corpo, ma è spesso sottovalutato e raramente allenata.
Gli esercizi di respirazione taoista sono pratiche di respirazione progettate per attivare il diaframma, espandere i polmoni e allenare l'innata risposta flessibile del corpo. Ci sono quattro tipi principali di respirazione (调 息 Diào xī) utilizzati nella nostra pratica taoista. Ne parleremo tra poco.
Anzitutto, 调 [diào] significa cambiare oltre a spostare. In Cantonese viene letto e scritto /Diuh/ o /Tiuh/. 息 [xī] è proprio il respirare e, non a caso, ha un ideogramma composto da 自 [zì] 'il naso' e da 心 [xīn] 'il cuore'. In cantonese è letto e scritto /Sik/. Diu Sik, quindi, la capacità di cambiare il modo di respirare. Pensiamo al controllo ritmico del respiro, il Pprânâyâma, lo stadio di apprendimento dello Yoga. Insieme al Pratyahara - o Devanāgarī -, la capacità di privarsi delle sensazioni sensoriali, attraverso un'estraniamento della mente, sono due degli stati principali dello Yoga. Per quanto ci riguarda, l'interesse deve essere portato primariamente sul Diu Sik, perché dobbiamo imparare a controllare la respirazione, sia per un beneficio fisico, che per l'eventualità di uno scontro fisico.
Anzitutto, 调 [diào] significa cambiare oltre a spostare. In Cantonese viene letto e scritto /Diuh/ o /Tiuh/. 息 [xī] è proprio il respirare e, non a caso, ha un ideogramma composto da 自 [zì] 'il naso' e da 心 [xīn] 'il cuore'. In cantonese è letto e scritto /Sik/. Diu Sik, quindi, la capacità di cambiare il modo di respirare. Pensiamo al controllo ritmico del respiro, il Pprânâyâma, lo stadio di apprendimento dello Yoga. Insieme al Pratyahara - o Devanāgarī -, la capacità di privarsi delle sensazioni sensoriali, attraverso un'estraniamento della mente, sono due degli stati principali dello Yoga. Per quanto ci riguarda, l'interesse deve essere portato primariamente sul Diu Sik, perché dobbiamo imparare a controllare la respirazione, sia per un beneficio fisico, che per l'eventualità di uno scontro fisico.
I quattro tipi di respirazione taoista che dobbiamo imparare a conoscere sono quella naturale, la respirazione inversa, quella ubicata nel Dan-Tian e la respirazione embrionale. Queste pratiche di respirazione possono essere usate come una pratica di meditazione spirituale, oppure per implementare la nostra capacità nell'Arte Marziale, permettendoci di raggiungere un livello più profondo di salute mentale e fisica. Oggi voglio parlare della respirazione naturale 顺 呼吸 (Shùn hū xī). Partiamo dagli ideogrammi, come sempre.
顺 [shùn] significa insieme o "nella stessa direzione". Nella sua struttura è formato dagli ideogrami 川 [chuān], 'il fiume', e da 页 [yè) 'la testa', utilizzato per la sua pronuncia fonetica. In Cantonese è scritto e letto /Seun/. 呼 [hū] significa espirare, infatti è composto da 口 (kǒu) 'la bocca' e da 乎 [hū], che esprime il senso di emettere. In Cantonese è /Fu/. Nella congiunzione 呼吸 [hū xī) è propriamente il respiro, come nel caso che ci interessa oggi. Infatti 吸 [xī] significa inalare (in Cantonese si trova come /Kap/ o /Ngap/). In alcuni casi è assorbire. Espirare e respirare insieme, ecco il senso di Shùn hū xī, della respirazione naturale, se vogliamo 'normale'.
La respirazione naturale descrive il tipo di respirazione che si usa di solito per tutta la giornata. In questo tipo di respirazione, quando si inala, il diaframma si contrae e si muove verso il basso, spingendo la pancia ed il petto fuori. Nella espirazione, il diaframma si distende verso l'alto e l'addome si muove, ritirando la pancia ed il petto.
Diversamente dalla respirazione normale, che abbiamo tutti nel DNA, per intenderci, allenare la respirazione naturale taoista ci impone di inspirare ed espirare lentamente (慢 màn], profondamente (深 shēn), con attenzione (细 xì) e uniformemente (jūn 均), senza privilegiare una fase a scapito dell'altra nell'atto di respirare. Questo permette al corpo di prendere una maggiore quantità di ossigeno e di rilasciare più anidride carbonica del normale. Questo tipo di lavoro porta molti benefici per la salute: un abbassamento della pressione sanguigna, il rallentamento del battito cardiaco ed una più veloce eliminazione delle tossine.
顺 [shùn] significa insieme o "nella stessa direzione". Nella sua struttura è formato dagli ideogrami 川 [chuān], 'il fiume', e da 页 [yè) 'la testa', utilizzato per la sua pronuncia fonetica. In Cantonese è scritto e letto /Seun/. 呼 [hū] significa espirare, infatti è composto da 口 (kǒu) 'la bocca' e da 乎 [hū], che esprime il senso di emettere. In Cantonese è /Fu/. Nella congiunzione 呼吸 [hū xī) è propriamente il respiro, come nel caso che ci interessa oggi. Infatti 吸 [xī] significa inalare (in Cantonese si trova come /Kap/ o /Ngap/). In alcuni casi è assorbire. Espirare e respirare insieme, ecco il senso di Shùn hū xī, della respirazione naturale, se vogliamo 'normale'.
La respirazione naturale descrive il tipo di respirazione che si usa di solito per tutta la giornata. In questo tipo di respirazione, quando si inala, il diaframma si contrae e si muove verso il basso, spingendo la pancia ed il petto fuori. Nella espirazione, il diaframma si distende verso l'alto e l'addome si muove, ritirando la pancia ed il petto.
Diversamente dalla respirazione normale, che abbiamo tutti nel DNA, per intenderci, allenare la respirazione naturale taoista ci impone di inspirare ed espirare lentamente (慢 màn], profondamente (深 shēn), con attenzione (细 xì) e uniformemente (jūn 均), senza privilegiare una fase a scapito dell'altra nell'atto di respirare. Questo permette al corpo di prendere una maggiore quantità di ossigeno e di rilasciare più anidride carbonica del normale. Questo tipo di lavoro porta molti benefici per la salute: un abbassamento della pressione sanguigna, il rallentamento del battito cardiaco ed una più veloce eliminazione delle tossine.
6 commenti:
Riccardo, mi permetto un appunto. Tu scrivi "In questo tipo di respirazione, quando si inala, il diaframma si contrae e si muove verso il basso, spingendo la pancia ed il petto fuori. Nella espirazione, il diaframma si distende verso l'alto e l'addome si muove, ritirando la pancia ed il petto" in realtà il petto non si allarga e non si restringe, in quanto i polmoni si allargano in senso verticale, grazie al movimento del diaframma, dunque tutto ciò che esternamente si vede muoversi è lo stomaco.
Hai ragione, ottima precisazione! ;-)
自 [zì] 'il naso'
... Riccardo sei sicuro?
Sì.
[Zì 自] viene utilizzato per indicare "se stessi", solitamente, ma rappresenta l'immagine di un naso: si punta al proprio naso per indicare se stessi, in Cina.
Per estensione significa, appunto, sia 'il naso' che la respirazione (鼻).
Possiamo confrontarlo con 'Atman' in sanscrito, che significa 'respiro' e 'sé'.
In composti spesso è contratto in 白, ad esempio 皇.
La parola moderna per il naso è 鼻 bi, da 自 e 畀 bì (utilizzato per il suo fonema). 自 è anche una componente in 息 Xi, il 'respiro', l'odore 臭 xiu, zan 咱' noi ', etc.
possiamo vedere forse qualche film di Jackie Chan e anche di Bruce Lee in cui qualche personaggio cinese indica se stesso puntandosi il naso con l indice,come a dire"dici a me?".
Guido
Grazie Riccardo.
Interessante spiegazione.
Non lo sapevo.
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