martedì 26 maggio 2009

Un codice etico in ogni Kwoon

Ormai è un bel po' che ci penso...in ogni scuola (Kwoon) va esposto un codice etico da rispettare. Un regolamento impone all'allievo delle norme minime, che sono più relative all'educazione che all'etica marziale. Io, invece, sto proprio pensando ad un vero e proprio codice etico per tutti i praticanti di Kung Fu.

Sto pensando a dichiarazioni di intenti di questo tipo...

Non è importante a quale associazione o federazione sei iscritto. L'importante è il lavoro duro su te stesso.

Chi, praticando Wing Chun, suda solo d'estate, quando ci sono 35 gradi, non ha capito granché di quello che stiamo facendo. Quando la mente si concentra, il corpo si concentra. Non si può uscire dal Kwoon con la maglietta asciutta.

Chi rifugge lo sparring non ha capito che il Wing Chun è anche un sistema di combattimento. I tesori di Siu Lam sono tre, conserviamoli tutti.

Chi non è mai andato a casa con i lividi, graffi o ferite di qualche genere non ha mai sperimentato le tecniche e quindi non sa cosa possa essere un combattimento realistico.

Amo chi si allena duramente per raggiungere un obiettivo.

Amo chi studia poche tecniche a lezione e poi passa il resto del tempo a sudare applicandole.

Amare il Wing Chun non significa essere un fanatico ottuso! Non è l'arte mariale suprema, perché non ne esiste una.

Credo nei principi del Wing Chun, perché nelle esperienze reali mi aiutano ad affrontare i problemi.

Aggiungiamone altri insieme...

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