venerdì 3 febbraio 2012

護手 - 問手

Il Wing Chun Kyun ha o no una guardia? Su questo punto abbiamo discusso più e più volte con Maestri, Allievi, Amici e spettatori. In senso stretto, una guardia ce l'ha di sicuro. Non si tratta, ovviamente, di una guardia classicamente intesa negli sport da combattimento, in quanto il Wing Chun non nasce come Arte del confronto sul ring: non abbiamo, quindi, una posizione da 'fotografia' della guardia, a meno che non si intenda il Wuh Sau/Mahn Sau come tale. 

Se così fosse, dovremmo ragionare sulla posizione perfetta di entrambe le braccia, visto che sarebbe necessario limitare al massimo i 'buchi' della guardia stessa, ma ciò andrebbe contro la natura stessa del sistema, nato come Arte Marziale, cioè qualcosa di totalmente differente rispetto al combattimento regolamentato, programmato e preparato che si fa in un ring. 

Non sapendo quando e in che modo si possa venir attaccati, l'idea della guardia del Wing Chun è più una prospettiva di attacco/difesa simultanea, che viene proprio messa in atto nel momento stesso della possibile aggressione. Non a caso ci alleniamo con specifici esecizi ad alzare questa presunta guardia appena si avvicina la possibilità di esser attaccati.

...non scherziamo eh...
Ora, non capiamoci male. Wuh Mahn Sau - 護問手 - esiste ed è ben presente in diverse forme classiche (Chum Kiu, Biu Ji, Muk Yan Jong), ma non dobbiamo assumerla come guardia fissa e statica, altrimenti cadiamo nell'idea della Forma come Sostanza. La Forma non è l'Arte, non è la Sostanza del Wing Chun, ma solo un mezzo didattico per progredire nell'Arte. Non a caso in parecchie Famiglie di 永春拳 troviamo molteplici ed anche molto differenti posizioni di guardia, proprio perché ognuno interiorizza il suo modo di combattere e prepararsi allo scontro, non guardando e riproducendo una posa del Maestro.

Quando ci mettiamo in guardia, in sostanza, ci stiamo predisponendo allo scontro, ma nel momento stesso in cui mandiamo avanti le mani a cercare il ponte - lo ribadisco sempre, non significa 'cercare le mani' dell'avversario! -, abbiamo già svolto un'azione e non messo in campo una posizione. Vediamo a cosa fanno riferimento gli ideogrammi, che, come sempre, ci aiutano a comprendere il senso di ciò che facciamo.

護 (con la sua forma semplificata 护) [hù] significa 'guardia' o 'protezione'. La forma semplice 护 deriva da   扌 (o 手) [shǒu], la 'mano' e dall'uso fonetico di 户 [hù], la 'porta'. La sua forma complessa, 護, ha un'origine totalmente differente: è costituita da 言 [yán], le 'parole' e dall'uso fonetico di 蒦 [huò], che è proprio un componente sonoro. In Cantonese è /Wuh/ (non fate l'errore di pronunciarlo come una /V/ in italiano; semmai è una /U/ allungata). L'idea della tradizione cinese è chiara, però: la guardia della porta, fa riferimento proprio al ruolo stesso del guardiano. 手 [shǒu] lo conosciamo bene, va a rafforzare l'idea di questa mano che sta lì in guardia, pronta a difendere la seconda linea d'attacco/difesa (a seconda del punto di vista) dall'avversario.

La guardia in casa Cheung
問 (anche questo con la forma semplificata 问) [wèn] significa 'chiedere', 'interrogare', 'esaminare'. Pensiamo al suo utilizzo comune per intendere una questione, un problema, 問題. L'ideogramma è formato da 门 (o 門) [mén], la 'porta' e da 口 [kǒu], la 'bocca'. State pensando anche voi a quello che penso io? Parole espresse, uscite dalla porta . 门 [mén] viene utilizzato simultaneamente come aiuto fonetico e in 问 comprime queste due funzioni. In Cantonese è /Mahn/. Cosa ci dice quindi, in connessione con la mano? Mahn Sau esprime benissimo l'idea della mano che va avanti come un'avanguardia ad esaminare il terreno, a capire se è o meno presente un problema, un impedimento, non una posa statica e morta. Teniamolo a mente.

Non si tratta, in buona sostanza, di riprodurre la fotografia della classica guardia delle foto del GM Ip Man, ma di dare vita ad un attacco e ad una difesa simultanei, in tre dimensioni, tenendo sempre ben presente il fatto che più cancelli copriamo, meglio è...

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