giovedì 2 luglio 2009

Materiale didattico e rapporto Insegnante-Allievo I

Quanta importanza riveste l’ausilio di materiale didattico nel processo di apprendimento (come dell'insegnamento) di un'arte marziale? Come si passa dalla lettura, dalla visione e dallostudio di un testo, di un dvd o di un articolo di Arti Marziali all’apprendimento di un principio, di un movimento o di un concetto?

Le problematiche che emergono dalla formulazione di queste domande determinano la necessità di chiarire un concetto fondamentale: la parola (scritta o parlata) deve essere collegata al corpo, al gesto, al movimento, seguendo un percorso preciso: dall'acquisizione dell’informazione da un materiale (es. libro o audio-video) all'interpretazione; solo dopo si può avere la comprensione intellettuale, poi quella gestuale e, infine, l'efficacia gestuale.

Secondo me è necessario sviluppare un percorso didattico che affronti le difficoltà di insegnamento e di apprendimento nella trasmissione di un sapere che non è soltanto cerebrale, ma anche vissuto sul proprio corpo in quanto ogni corpo ha proprie capacità e potenzialità percettive.


Ciò significa che ognuno di noi deve filtrare ed elaborare ciò che vede e sente, non prendendo tutto per oro colato. Si deve far tesoro della propria esperienza diretta, non di quella di altri, perché ognuno di noi ha una propria fisicità, una predisposizione per un certo tipo di distanza di lotta o per un certo tipo di tecnica. Bisogna fidarsi delle proprie esperienze più che delle parole di qualcuno.

Nel processo di apprendimento (o di insegnamento) è fondamentale conoscere, per l’Allievo, e riconoscere, per l'Insegnante, i Principi che sono all’origine dell'arte marziale, sopratutto per quelle cosiddette “interne”. Per l'Insegnatne si tratta di tradurre costantemente i Principi nella loro manifestazione corporea.

Bisogna far capire che i Principi (per definizione) sono uguali per tutti, ma la loro manifestazione nel corpo può variare a seconda della persona e dello stile praticato e quindi, dell'Insegnante, non va copiato soltanto il movimento ma ne va compreso il percorso interpretativo dal Principio alla sua manifestazione.

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