mercoledì 8 settembre 2010

Stretti in un solo abbraccio

Caro Marco,
la perdita di un genitore è uno degli eventi che più ci turbano. Ci si sente soli ad affrontare la vita. In questi momenti dobbiamo far venire fuori il 'guerriero' che sta dentro di noi, perché dobbiamo prendere coraggio e continuare a vivere. 

Il ricordo di papà Mario ti accompagnerà per sempre, non sarai mai solo. La perdita è solo uno stato di passaggio, così come è uno stato di passaggio la vita.
Tutta la tua comunità marziale ti porge le più sentite condoglianze, Fratello, e rimane a disposizione per qualsiasi necessità tu mostrassi. 

L'uomo è solo, ma si circonda di altri uomini per vivere meglio la sua permanenza sulla terra. Tu hai una comunità che ti vuole bene, ti stima e ti è vicina.


Ti dedichiamo l'immagine dell'ideogramma cinese Ying, il 'coraggio', dove è disegnato un uomo con le braccia aperte, in piedi, totalmente solo in un grande spazio aperto ricoperto dall'erba. L'ideogramma ci invita ad affrontare il nostro stato di solitudine, caro Fratello. La tua comunità ti è vicina, per farti sentire meno solo in questo brutto momento. 

Un saluto pieno di affetto va a te, a tua madre, a tuo fratello ed a tutti i tuoi cari, che hanno perso Mario. 

La tua comunità marziale

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Marcolino, ieri mi sei mancato tanto, ti sono vicinissimo con lo spirito e non vedo l'ora di tornare a fare chi sao con te...

davide ha detto...

Un abbraccio grande marco,forza e coraggio!
A disposizione per qualsiasi cosa.
Davide!

Alex ha detto...

Ciao Marco ti sono vicino... un abbraccio

davide ha detto...

Un abbraccio grande marco,forza e coraggio!
A disposizione per qualsiasi cosa.
Davide!

Anonimo ha detto...

Anche se non ho avuto il piacere di conoscere Marco, li porgo un grande abbraccio.
Da parte di un compontente (appena arrivato) della famiglia.

Emanuele

CollaMan ha detto...

Cari amici, vi scrivo per ringraziarvi tutti delle bellissime e sincere parole che mi avete regalato. Sto vivendo il momento più brutto della mia vita; un dolore lacerante che ti spacca l'anima in due come un coltello che taglia il burro. Sono stato sempre un credente ed ho sempre pensato che la fede va curata giorno per giorno come si cura una pianta o un bonzai. Penso anche però che io non l'abbia curata a dovere perchè il dolore che ho provato quando ho abbracciato mio Papà sul letto della clinica quando ormai se ne era andato per un bellissimo viaggio senza ritorno, mi ha distrutto completamente !!!! Vedi un uomo che ti ha cresciuto, ti ha dato tutto quello che poteva darti e anche quello che non aveva da darti, lì...inerme...privo di vita...allora te lo abbracci, piangi e te lo vorresti portare via con te o vorresti entrare dentro il letto e rimanerci abbracciato per sempre senza mai staccarti...allora comprendi che ormai è tardi, che hai avuto tantissimo tempo per farlo, ma il lavoro, il tuo, quello di tuo Padre, i problemi....così rimani solo....con la tua amarezza e la tua anima lacerata aspettando il tuo momento per abbracciarlo come avresti voluto fare su quel letto....mi hai lasciato troppo presto, avevamo ancora tante cose da fare...il matrimonio, i nipotini....Ciao Papà, ci vediamo lassù....ogni tanto vienimi a trovare.............