martedì 6 novembre 2012

I concetti di Tsin Si (纏撕)

Studiare la parte armata del nostro sistema mi ha spesso aiutato a comprendere meglio quella disarmata. Sicuramente il combattimento armato in sé e per sé è molto formativo e l'utilizzo delle nostre armi tradizionali è funzionale allo scontro con spade, coltelli, bastoni, etc. Molto probabilmente è proprio grazie alle armi che oggi abbiamo un sistema di combattimento così efficace, eppure è altrettanto chiaro che se non ci si confronta armi in pugno non si capisce quanto queste siano funzionali al lavoro disarmato.

In merito all'utilizzo della nostra arma più lunga, il bastone, abbiamo i cosiddetti Luk Dim Bun - 六点半 [liùdiǎnbàn] -, i Sei Punti e Mezzo, cioè un insieme di principi e concetti cardine che regolano l'utilizzo dell'arma, il suo senso profondo. Nel sistema Leung Ting questi coincidono con semplici sette tecniche, mentre nella mia Scuola si utilizzano i principi ed i concetti provenienti dalla Famiglia Tang, cui siamo grati per aver diffuso le conoscenze relative a questo fantastico strumento.

Dei concetti presenti, vorrei soffermarmi su due di quelli che ritengo particolarmente formativi dal punto di vista marziale a mani nude, Tsin Si (纏撕), cioè legare e strappare. 纏 [chán] significa propriamente legare e viene formato da 糸 [sī], la seta, e dall'uso fonetico di 廛 [chán]. 撕 [sī] significa strappare e nasce da 手 [shǒu] e dall'utilizzo fonetico di 斯 [sī].

Ora, letti così, potrebbero pure non aiutare il lettore a capire di cosa si stia parlando. Eppure questa coppia di concetti è un faro nelle fasi più confuse del combattimento, sia dal punto di vista della parte percussiva, sia da quella lottatoria. Nella parte percussiva è utile per far capire all'Allievo che non esiste alcun attacco che sia propriamente dritto, ma tutti i movimenti sono circolari. Non solo, dopo un cerchio c'è sempre uno strappo, cioè un impulso d'energia che rompa l'eventuale azione avversaria.

Dal punto di vista lottatorio, invece, lo ritroviamo in tutte le tecniche, soprattutto nella fase del Chi Sau, quando lavoriamo proprio per legare le articolazioni dell'avversario, prima di strapparle...questo costituisce un punto nodale e qualitativo che contraddistingue gli esercizi che si praticano nella mia Scuola, perché sono tutti tesi a bloccare e ingaggiare i muscoli dell'altro, per poterne utilizzare la forza e rompere eventuali equilibri statici.

Tra l'altro Tsin (纏) è il mezzo punto, che sta vicino a tutti gli altri, formando ben il 50% dell'intero sistema concettuale, essendo il movimento ellittico che guida l'azione, tanto per farvi capire quale sia la portata di questi concetti.

L'importanza del 撕 [sī] è anche relativa all'intenzione che mettiamo nell'utilizzo dell'arma così come quella che mettiamo nell'utilizzo delle mani nude. L'elemento più importante del Luk Dim Bun è il pollice della mano anteriore. Il pollice si allinea con il palo e questo dà la direzione allo stesso, in modo similare a quello che fanno le dita nel combattimento a mani nude. A parte il fatto esclusivamente tecnico, per cui l'impugnatura permetterà di evitare un danno grave alla mano in caso di un attacco andato a segno da parte dell'avversario, bisogna ricordare che uno degli obbiettivi di questo benedetto Si è proprio quello di rompere le dita, nel lavoro armato, o "bucare" l'avversario, nel confronto disarmato.

Una cosa molto interessante riguarda il concetto di legare e strappare, che ritroviamo sotto altre spoglie all'interno dell'Hek Ki Boen! Durante il lavoro del Niam Jiu, andiamo ad avvolgere il compagno di lavoro, prima di rilasciare la nostra energia, andando a percorrere la stessa strada del Wing Chun cantonese...è fantastico ritrovare gli stessi concetti in Famiglie così apparentemente diverse!

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