giovedì 30 giugno 2011

Riferimenti e accorgimenti sul Wing Chun

Ancora un articolo dell'Amico Fabio Rossetti, che vi invito a leggere e, perché no, a commentare. Lo ringrazio per le citazioni, ma io sono solo un appassionato di Wing Chun, che ha voglia di continuare a condividere con altri Fratelli la pratica di questa Arte Marziale Tradizionale completa e avvincente. Grazie ancora, Fabio! Buona lettura a tutti!

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Scrivo per coloro che hanno voglia di imparare, che si sono avvicinati al Wing Chun, che lo hanno praticato, che non lo conoscono ma ne sono curiosi, come contributo personale per far sì che riusciate a trovare chi ve lo possa insegnare in un modo chiaro, serio ed onesto, vedendovi come essere umani , senza nascondervi nulla, ma facendovi fare un percorso progressivo e bello. 

Molti sono, purtroppo, avvertimenti di tutto quello che negli anni è emerso. Nel blog ci sono altri articoli simili, che condivido, e che insieme a questo vi fanno sapere che ci sono coloro che desiderano fare un percorso marziale tradizionale e che purtroppo hanno scoperto e svelato, quello che segue.  Siate tranquilli, un articolo del genere aprirà varie dighe, commenti, che verranno fatti pro e contro, così come è toccato a Riccardo e chi come lui dimostra Amore e Servizio in quello che fa.

Come lui, e ne sono felice, mi disinteresso completamente ai commenti: poiché non ci sono nomi, riferimenti personali e quant’altro, poiché non posso fare nulla per cambiare la situazione, ma nel mio piccolo e nella mia singolarità, voglio fare qualcosa di buono per chi come me cammina o vorrebbe farlo nella Via Marziale, rispettando i suoi principi, le sue idee e la sua libertà, poiché c’è una minima percentuale che pratica realmente e spero che le indicazioni date, insieme a quelle che trovate in altri articoli del blog, siano utili per trovarla o quanto meno per evitare inutili perdite di tempo, poiché vi invito a non demordere ma a ricercare e , soprattutto, a non spegnere una passione che è a tutti noi connaturata e che troppo spesso si spegne per fattori esterni. 

Nel corso degli anni di pratica, tramite l’interscambio costruttivo con praticanti provenienti da diversi lineage del Wing Chun, da diversi stili di arti marziali, da diverse discipline come lo Shiatsu, lo Yoga, la Danza, da diverse regioni dell’Italia, risulta che la situazione generale e preponderante è questa: 

  1. il Wing Chun è stato insegnato contro tutti i suoi principi originari, vitali ed evolutivi, scaturendo che: la fiducia è più rara del trovare acqua nel deserto; va meritata e va costantemente nutrita e coltivata; attenti ai falsi, ce ne sono a bizzeffe; 
  2. facendo una comparazione tra i principi trasmessi (quindi conosceteli) noterete quanto ci sia una completa frattura soprattutto nel modo di insegnare, divulgare e tramandare, fino alla loro completa sovversione ed uso egoistico, manipolatorio ed economico; quindi studiate e leggete qualcosa, non andate a fare solo movimenti, informatevi e chiedete;
  3. chi insegna è giusto che guadagni, ma la linea tra guadagno e speculazione è oramai invisibile, sia perché c’è parecchio lavoro in nero, sia perché le tariffe sono in molti casi esagerate; la preclusione avviene per coloro che nell’odierna situazione italiana guadagnano poco, e sono molte le persone così, ritornando quindi al fatto che solo chi è ricco può accedere, in particolare le “lezioni private”; non temete, se vedete le tariffe di altre attività, tipo personal trainer, massaggi, vari tipi di ballo e danze, e via dicendo, non è che la situazione sia differente; ciò non esclude chi fa tariffe oneste e guadagna per vivere bene e dignitosamente;
  4. il Wing Chun insegnato non ha niente di reale, applicabile ed efficace, seppur abilmente mascherato a tal guisa, rendendolo completamente inutile; per esempio imparare i movimenti delle forme è inutile se non viene insegnato in maniera adeguata il Chi Kung (quindi sapere che cosa è questo nome) e le modalità che conducono ad una pacifica convivenza basate su un idea di armonia, bellezza ed amore; in breve, se fate uno sport da combattimento è uguale, forse più efficace in un contesto reale;
  5. moltissimi Sifu ed istruttori sono impreparati per tale compito;
  6. informandovi , probabilmente troverete una confusione ed un caos su tutto, ma per fortuna i principi e i movimenti sono quelli, seppur fatti ed interpretati in maniera differente; cercate il filo sottile che li unisce;
  7. il mondo del Wing Chun, basato su invidie, egoismo, egocentrismi, rigidità, settarismo, economia aziendale, non ha un briciolo di unità, ma rispecchia in pieno la separazione; basta vedere come non ci sia mai stato un incontro nazionale tra i vari lineage e scuole; vediamo se la conferenza proposta da Riccardo andrà in porto;
  8. gli studenti sono stati e sono carne da guadagno, i quali vengono generalmente raggirati e rovinati, mentre sono indottrinati e dogmatizzati con delle idee a metà tra il comico ed il tragico, diventando peggio di chi li ha istruiti. Chiaramente se gli allievi sono degli imbecilli, violenti, e usano quello che imparano per offendere e usarlo per i propri scopi egoistici a discapito altrui, è doveroso sbatterli fuori; ognuno si prenda le sue responsabilità;
  9. l’appellativo di Sifu e istruttore sono diventati nomi senza valore, svuotati del significato vero e originario essendo stato riempito da interessi economici ed egoistici: troppi hanno il complesso di inferiorità verso i superiori ma dentro si sentono prime donne e si definiscono professionisti (espressione di uso comune e prassi normale, poco felice ed assolutamente di stampo economico che tutti usano per darsi un tono e che fanno ridere), nonché i superiori tendono a schiacciare , manipolare, dominare;
  10. ci sono state e ci sono troppe persone che si avvicinano alle arti marziali, quella che pratichiamo compresa, che scappano a gambe levate, e non è bello vedere tutto questo;
  11. molti detti tradizionali sono stati presi e riadattati per fini egoistici, citando l’esempio del “quando l’allievo è pronto il Maestro arriva”; e Maestri, Sifu, sarebbero quelli che hanno reso un'Arte Marziale così come oggi? Sono Capi d’Azienda, ma non Sifu. Se in Italia ci sono Sifu, è tutto da dimostrare, nella speranza che ci siano. Inoltre le abilità che essi hanno vengono da maggiore esperienza e pratica, nonché dal tenere sempre gli allievi ad un livello “controllato”, cioè nascondere le conoscenze, e questa si chiama paura nonché mantenere un interesse su dipendenza. Ciò non va confuso con una progressività del percorso. Una Scuola tende a far si che i suoi membri siano in costante crescita, non come nella maggior parte dei casi italiani ove nessuno cresce in tale senso, dando le caramelline dicendo che sei diventato bravo quando non è così oppure dicendoti sempre che sei uno scandalo; incoraggiare e dare una valutazione reale ad una persona è cosa rara;
  12. è giusto che le persone che hanno voglia seriamente di imparare il Wing Chun, ne abbiano una idea chiara, e la Tradizione Marziale si è sempre basata su interscambio e confronto costruttivo, base dell’evoluzione oltre che la preparazione e l’intuizione di coloro che nel tempo l’hanno trasmessa giungendo fino a noi. Comparatevi e comparate con praticanti di altri stili planetari;
  13. l’Arte Marziale ha tra i vari compiti, quello di proteggere, difendere e promuovere la vita in tutti i suoi aspetti, i deboli dai forti, essendo uno dei suoi simboli, la Spada, uno strumento di giustizia e di armonia solare, nonché, in particolare in Cina, il simbolo del Tao;
  14. il Wing Chun per essere tale necessita che tutte le sue parti siano un’Unità, quindi insegnato in senso olistico e non parziale;
  15. il mondo del Wing Chun per essere tale necessita che tutte le sue Scuole siano Unite nelle loro differenze, proprio per la sua natura evolutiva ed esprimente la Vita con le sue bellezze diverse;
  16. coloro che nel Wing Chun sono anziani, sia come Sifu sia come istruttori, necessitano di realizzare i due punti precedenti;
  17. la storia sulle origini del Wing Chun è un minestrone di informazioni mescolate a mo' di frullato; nel blog, Pasquale Mazzotta ed il suo lavoro sulla storia dello stile, mi suscita un senso di stima ed ammirazione;
  18. se non c’è Amore in quello che fate, se non tendete all’Unità, che Arte Marziale è quella che fate? Un Maestro serve, non se stesso, ma la Vita e gli esseri umani. Se non c’è unità nell’applicare i principi nei movimenti e nel quotidiano, il Wing Chun è completamente inutile e dannoso;
  19. questo passo che segue mi rende felice così come mi sorprende di come in un’Arte raffinata come il Wing Chun, non sia presente il contenuto, scritto da un Maestro vero, appartenente all’Aikido: Morihei Ueshiba.
Non esiste nemico nell'Aikido. Vi sbagliate se pensate che il Budo significhi avere avversari e nemici ed essere forti e farli cadere. Non ci sono né avversari né nemici per il vero Budo... Il Budo è essere una cosa sola con l'universo... Colui che ha penetrato il segreto dell'Aikido ha l'universo in se stesso, e può dire "Io sono l'universo"... Io non sono mai stato sconfitto, per quanto velocemente il nemico potesse attaccare. Questo non perché la mia tecnica è più veloce, non è un fatto di rapidità: il combattimento è finito prima di cominciare. Quando un nemico cerca di combattere con me, egli deve rompere l'armonia dell'universo, perciò nel momento in cui gli sorge l'idea di lottare, egli è già battuto: non c'è una misura del tempo veloce o lento. Aikido è non resistenza, esso è sempre vincente. Se il cuore è aperto e puro, non c'è spazio per il danno; e al livello più profondo, amore e volontà sono una cosa sola".

"Indipendentemente da quanto velocemente un avversario mi attacca o da quanto lentamente io rispondo, non posso essere sconfitto. Non è che le mie tecniche siano più veloci di quelle degli avversari. Questo non ha niente a che vedere con la velocità o con la lentezza. Io sono vittorioso già dall’inizio. Appena il pensiero di un attacco attraversa la mente del mio avversario, sconvolge l’armonia dell’universo ed egli è istantaneamente sconfitto, indipendentemente dalla velocità con cui mi attacca. La vittoria o la sconfitta non sono una questione di tempo e di spazio. L’aikido è il principio della non-resistenza. Poiché è non-resistenza esso è vittorioso fin dall’inizio. Quelli che hanno cattive intenzioni o desiderio di supremazia si trovano istantaneamente sconfitti. Il vero budo è invincibile, dal momento che non combatte". 

Nel vero budo non ci sono nemici. Il vero budo è una funzione dell’amore. Non è fatto per uccidere o per combattere, ma per nutrire tutte le cose e portarle al loro frutto.
L’amore protegge e nutre la vita”.
Morihei Ueshiba

Fabio Rossetti

3 commenti:

Angelo ha detto...

Ciao Fabio, non ricordo di aver mai sentito il tuo nome ma sono felice di averti conosciuto attraverso questa pagina perché hai scritto cose bellissime e sacrosante. Sono d'accordo in tutto e questo tuo scritto arriva anche in un momento in cui, spero, i tempi sembrano maturare per riflessioni di questo genere. Anche in vista della prima conferenza nazionale di wing chun che io la sogno da oltre dieci anni. Grazie per la condivisione.
Angelo Nardo

Cristiano ha detto...

Condivido pienamente quello che dici anch'io ho esperienze nei più svariati lineage e sottolineo che da ognuno c'è sempre qualcosa da imparare solo che spesso mancando un arricchimento "interstile" con le varie famiglie il cosidetto "sistema" che dovrebbe adattarsi taoisticamente a tutte le situazioni e a tutti gli avversari viene ridotto ad un metodo dove ognuno vende la sua verità affermando che tutti gli altri sbagliano e trincerandosi nella propria federazione ognuno si crea il suo bel film....ben vengano le possibilità di scambio fra praticanti che migliorano la pratica di ognuno.....a patto di mettere da parte l'ego di ognuno che è stato già troppo pompato negli anni....

Eternal Spring ha detto...

Ringrazio per il complimento e mi fa piacere che siano state a fine articolo le parole di un certamente Grande Maestro.

Guido=Pasquale