Dopo averne fatto cenno (
qui), mi è stato chiesto da alcuni amici di spiegare e specificare il concetto di
Kiu Sau. Letteralmente,
Kiu Sau signifaca "mano/braccio a ponte". Il termine è presente in vari sistemi del Sud della Cina, in special modo in quelli proveninti dal Tempio di
Siu Lam del Sud. Si riferisce all'area che va dal polso alla fine dell'avambraccio, prima del gomito.
Nel nostro stile il Kiu Sau diviene anche un esercizio. Kiu Sau è formato da due ideogrammi, i quali, come accennavo, hanno questo significato specifico: Kiu = Ponte; Sau = Mano/Braccio. Può essere anche tradotto come "Mano/Braccio che crea il ponte". L'ideogramma utilizzato per Kiu è presente in molte tecniche degli stili del Sud e rappresenta sempre la finalità di ognuna di queste.
Il Kiu Sau è anche un esercizio comune a tante Scuole di Choy Li Fut, per esempio, non solo nel lineage Chi Sim del Weng Chun. Come esercizio è spesso accompagnato o assimilato allo sparring, in cui il praticante ha modo di studiare ed approfondire le distanze del combattimento, le tattiche e le strategie da utilizzare.
Attraverso il lavoro del Kiu Sau si sviluppano abilità specifiche come la sincronia, il tempismo (per gli anglofoni: timing), i riflessi ed una buona capacità di adattamento alle diverse tipologie di combattimento, comprese le fasi di corpo a corpo (per gli anglofoni: clinch) ed il combattimento a terra (per gli anglofoni: groundfighting) con relative tecniche di sottomissione (per gli anglofoni: grappling) e di blocchi e leve (per gli anglofoni: jointlocking).
I lettori perdoneranno il mio utilizzo di termini italiani (con i relativi richiami in inglese), ma c'è davvero bisogno di parlare chiaramente e "come mangiamo" per trasmettere delle conoscenze. Non si può pensare di spiegare un sistema cinese utilizzando l'inglese. Si usa il cinese, si fa il paragone in italiano e, poi, se si vuole, anche in inglese. Però, vi prego, cerchiamo di parlare italiano. Torniamo a dove eravamo rimasti.
Il Kiu Sau permette al praticante di applicare le tecniche ed i principi dello stile sviluppando la sensibilità, migliorando le posizioni e gli spostamenti (o footwork), arrivando a padroneggiare il proprio corpo controllandolo in ogni fase del combattimento.
Inoltre, il Kiu Sau è uno dei momenti migliori durante l'allenamento per sviluppare quello che i cinesi chiamano Jing [劲] (l'energia) e perfezionare le tecniche fondamentali, nonché i principi che alimentano il sistema. Si combina al Kiu Sau il lavoro ai vari Jong (i manichini) del sistema, finalizzato a condizionare il corpo del praticante e a migliorare la precisione e la velocità degli attacchi e delle tecniche, oltre a sviluppare un'elevata capacità di gestire la propria energia.
Quindi il Kiu Sau serve ad addestrare il praticante a creare un varco dove non c'è, ad incollarsi al ponte dell'avversario, ad attraversare la guardia dell'avversario stesso. Diviene un esercizio complesso vista la grande varietà offerta dal nostro sistema e con la connessione tra principi, tecniche e tattiche.
L'obbiettivo è quello di allenare il più possibile le tecniche e la loro rapida concatenazione. Segue poi la fase libera, dove i due praticanti possono portare a segno le tecniche cercando di armonizzarsi con l'avversario sfruttando al massimo le tecniche apprese e i principi che le alimentano.
In pratica, diviene un combattimento durante il quale devono essere allenate tutte le tecniche dello stile rispettandone le posizioni, gli spostamenti e principi. Rimane fondamentale lo studio delle forme (da soli ed in coppia) al fine di aver sviluppato l'istintività necessaria a rendere le azioni fluide e continue.
Il lavoro ai Jong diviene indispensabile sia per il condizionamento che ne segue, sia per gli spostamenti e le combinazioni. Lo stesso Kiu Sau può esser fatto con un solo braccio per volta in guardia laterale. In questo modo viene allenata la capacità di penetrare l'avversario mentre ci si sforza di stare rilassati, conservando la pressione; ascoltare e avvertire tutte le sensazioni; utilizzare il corpo; far aderire e connettere i ponti; essere flessibili; scovare i punti deboli da attaccare; difendersi; non lasciare i contatti e non forzare le vie precluse; utilizzare leve e blocchi; abbassare ed invertire l'energia.
Mi riservo di trattare meglio l'argomento in futuro.