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giovedì 16 agosto 2012

Senza teoria e scopo, nessuna crescita

Spesso ricevo telefonate da ex praticanti di WingTsun (specialmente WTOI) che si lamentano per la mancanza di teorie e spiegazioni profonde nel loro sistema. Effettivamente questo fu uno dei motivi che mi portarono ad abbandonare quell'organizzazione. Eppure, a distanza di anni, capisco che ci fu un vero e proprio corto circuito made in Germany, che non ci ha permesso di acquisire le conoscenze, che solo attraverso alcuni Maestri sono arrivate in Italia. Ma questa è una storia passata...veniamo a noi.

Se non c'è una buona teoria dietro all'Arte Marziale, non ci può essere una buona pratica, mettiamocelo bene in testa. Se la teoria è scomposta, presenta falle o è inadeguata a dare risposte ai praticanti, ecco che gli stessi si perdono e abbandonano, giustamente. Io, dal canto mio, cerco sempre di spiegare fin dal primo giorno ai miei Allievi che devono prefiggersi degli scopi precisi, altrimenti, senza una mèta, il percorso può essere davvero troppo arduo...

Senza conoscere scopo e teoria si perde il significato stesso dell’allenamento e, come conseguenza, ci sarà solo una perdita di tempo. Lo ripeto spesso, bisogna studiare e allenarsi fino a quando non si comprende appieno il significato di ogni singolo movimento, di ogni tecnica, di ogni forma. Solo in questo modo potremo capire come crescere, indipendentemente dal Maestro, che servirà, in quel dato momento, solo raffinare ciò che si sarà scoperto da sé.

Fare errori è il modo migliore per imparare. Si può imparare dai propri errori, se non ci si sofferma sugli essi. Nel Wing Chun come nella vita questa è una legge. Errore dopo errore si impara a regolare il corpo, a capire come trovare e costruire il radicamento dello stesso, a praticare ogni forma e comprenderne appieno il significato. Per costruire radici solide dovete sapere come mantenervi centrati, come bilanciare il corpo e, cosa più importante, come rilassarvi in modo che il Qi possa fluire liberamente.

lunedì 30 gennaio 2012

Prospettiva Biu Ji (標指) - I

La prospettiva Biu Ji (標指) cambia spesso la vita al praticante di Wing Chun, perché si vanno a perfezionare dei movimenti i quali, sebbene visti sin dal primo giorno nel Kwoon, danno una maggiore capacità d'azione, in quanto articolazioni e tendini vengono sollecitati in modo sempre più preciso.

Non c'è niente di mistico, fantastico o irreale nelle forme, è bene ricordarlo sempre, ma attraverso il lavoro sulle stesse andiamo a rinforzare determinati distretti corporei, affinché vengano utilizzati al massimo della velocità e della potenza sotto pressione. Non bisogna pensare alla Biu Ji come forma migliore o peggiore di altre ovvero come sprigionante poteri soprannaturali o chissà quali tecniche mortali.

Ho sentito spesso parlare di questa forma come dell'insieme delle tecniche di emergenza, ma è chiaro che tutte le situazioni di pericolo in cui siamo costretti a difenderci sono esse stesse emergenze. Quindi? Sempre Biu Ji? Semmai questa forma dà modo al praticante di studiare nuove strategie, vie d'uscita prima inesplorate, specialmente sotto pressione, quando è necessario e non sempre sufficiente assorbire al massimo la potenza dei colpi degli avversari.

Di sicuro questa forma è nata per incrementare la capacità di trasferire energia che siamo soliti definire Faat Gihng (發勁), con un incessante lavoro tendineo-articolare (se vogliamo vederlo nella componente esterna) e, allo stesso tempo, interno (con gli appropriati esercizi di Noi Gung - 內功 -), che poche volte ho visto eseguire ai Maestri conosciuti nel passato. Mentre la forma Chum Kiu, come abbiamo visto anche sul blog, contiene numerosi elementi di lotta in piedi, possiamo dire che la Biu Ji raffina le capacità di striking del praticante di Wing Chun, pur contenendo al suo interno chiari lavori di grappling, come andremo a vedere.

Ogni forma ci aiuta ad abituare il corpo ad un certo tipo di meccaniche, ma, per esempio, con gli esercizi del Saam Yiu Sau (accenni qui) riusciamo a potenziare in modo unico polso e avambraccio, attraverso lavori di isometria insostituibili, che permettono di sprigionare energia ad ogni movimento del polso. La stessa tecnica permette anche di lavorare sulle chiavi articolari al braccio "in guardia" dell'avversario, oltre a dar modo al praticante di raffinare le sue capacità nell'emissione di energia dal ponte lungo (Cheung Kiu Faat Lik).

Vogliamo parlare anche di come cambi le prospettive di difesa-attacco del praticante il continuo e costante addestramento sulle gomitate? Benissimo, basti pensare a come ci si senta più sicuri a lavorare a corta distanza, nonché nel corpo a corpo, dopo aver conosciuto la potenza sprigionata quando si tirano tutti i tipi di 肘 (Jau/Jaan) visti. Si lavora sull'emissione della forza attraverso la rotazione del busto, che ci permette di allenare il corpo come se fosse diviso in tre distretti, superiore, centrale ed inferiore. Insomma, un bel lavoro da fare!

venerdì 5 novembre 2010

Siu Nim Tao, la tua prima forma o...

Ospito con piacere questo intervento dell'amico Silver. Come sempre, lo ringrazio! Mi farebbe davvero piacere se venissero discussi articoli come questo, che potrebbero far nascere un sereno dibattito sulle questioni affrontate. A voi la palla...

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Siu Nim Tao, la tua prima forma o 15 minuti di noia.

La classe inizia, ognuno inizia ad eseguire la prima forma del sistema, la Siu Nim Tao. Passati 15 noiosi minuti di allenamento, tutti loro iniziano a fare esercizi di combattimento e esercizi di chi sao, più coinvolgenti. E guarda cosa succede: il bong sao non ne vuole sapere di stare al suo posto, questo è lo studente uno. Il Tan sao non può dissipare la forza di impatto del pugno che arriva e la spalla fa male, questo è lo studente due, il terzo stà sventolando il tronco in giro per la sala come una bandiera sotto l'azione di un forte vento, senza nessun effetto di adduzione delle gambe.

Tre studenti come questi possono trasformare il tuo lavoro in un incubo e mettono a serio rischio le entrate del mese prossimo! Cossicchè abbiamo un problema! Un problema comune, devo dire.

Tu lo hai affrontato in molti modi, lo so, tu hai un sacco di esperienza nell'Arte, quindi lo hai affrontato. Anche con molte spiegazioni teoriche. Sei sicuro abbastanza?

Ti devo dire che tutti i fallimenti che abbiamo avuto in passato con gli studenti che abbandonavano le scuole, erano dovuti alla mancanza dei loro fondamentali. Gli studenti conoscevno molte sezioni, e facevano parecchio chi sao ed eventualmente le forme avanzate, ma questo significa che essi non hanno mai applicato con successo i concetti della prima forma: i concetti della Siu Nim Tao. Essi non li hanno mai fatti propri nel loro sistema corpo/mente. Perchè?

Perchè anche Tu, eri annoiato in questi 15 minuti, desideroso di mostrare tutte le tue qualità di combattente con qualche vittima di turno, quindi tu non eri lì a percepire nulla di ché...dopo tutto stiamo parlando del campo del boxare, e non si era ancora incominciato a combattere, non è vero? Sì e no!

Tu come "Insegnante" sei lì per permettere alle persone di crescere e non di mostrare quanto sono forti i tuoi bicipiti, quindi iniziamo a cambiare attitudine in questi 15, noiosi, minuti.

Come possiamo, noi, cambiare questa roba da incubo in una splendida, professionale situazione in cui tutti vincono? Dando ad ognuno il suo Giusto "prossimo_passo_da_ora_in_avanti" per allenarsi e utilizzare nel miglior modo l'allenamento della sua forma.

Vedi? E' una sorta di personal training per ognuno dei Tuoi studenti, tu istruisci loro su quel che deve essere fatto (magari questo è anche un modo per migliorare ulteriormente con delle lezioni private...) e loro lo fanno! E incredibilmente semplice, eh si!

Sempre viene detto che la SNT è come un dizionario, e son d'accordo con questo. Non sono d'accordo con il lasciare tutti gli studenti a guardare/ricercare le stesse definizioni delle parole, solo perché siamo stati creati con le stesse caratteristiche!

Noi SIAMO costruiti nella stessa medesima maniera, è vero, ma noi recitiamo e manifestiamo la nostra vita da punti di accesso veramenti unici. Negare questi punti di accesso vuol dire andare nei guai. Noi siamo su differenti piani di realtà di allenamento.

Quindi facciamo a noi stessi una domanda: Cosa ha da insegnare la SNT?  

Bene,ci sono molti elementi:

#allenamento isometrico/VS pratica qi gong_ la chiave è l'attivazione dell' SNC

#muscoli antagonisti_dare stabilità alla articolazioni_ niente stabilità equivale a nessun trasferimento della potenza

#il terzo set e la strozzatura dell'afflusso di sangue_ aumenta la situazione della forza nella struttura deprivando di ossigeno i tessuti

#compressione (zipping) dei muscoli_ come Pavel Tsatsouline predica

#movimenti lenti/movimenti veloci

#come ci può essere fa-jing se non c'è peng

#respiro di potenza e pressione dell'aria _qi e emissione di potenza (fa-jing)

#pre-tensionamento dei muscoli

#principio dell'irraggiamento

#attivazione post-tetanica dei muscoli

#sincronizzazione delgi impulsi verso il massimo carico di resistenza

#connessione di tutto il corpo come singola unità

#spostamento delle forze lungo i meridiani tendomuscolari

..Può darsi che ce ne siano anche di più di questi, ma ciò significa che:

Lo studente li conosce in toto? No, Non significa questo.

Tu, che sei "Insegnante" dovresti conoscerli! Pensi che sia solo fantasia? Pensaci un'altra volta!



Come questi elementi possono essere allenati?
Facendo un passo alla volta. Fino a produrre cambiamenti reali.

Siu Nim Tao è il primissimo esercizio, viene insegnato ai principianti: è così semplice da essere guardato e nonostante ciò è un gioiello così vasto e incredibilmente profondo da guadagnare per se stessi. Questo è il giusto pensiero.

Questo è il SIU NIM, il pensare al minimo; piccola semplice forma di pensiero che non arriva mai...noi siamo così complicati! Costruiti sul nostro ego, che una così facile forma di pensiero richiede una grossa quantità di sforzo... giusto per dire...

Filosofia a parte, torniamo a noi e visto che la SNT, o qualsiasi forma è un processo, non si può dire quale versione di essa puoi usare o se un allenamento è giusto o sbagliato. Dipende da Te.

E' in relazione alla tua esatta coordinazione tra i tuoi movimenti fisici, dipende da quanto puoi controllare la forza, dipende da come puoi giocere con il tuo respiro, e infine tutto deve fare i conti con la tua volontà mentale/spirituale.

Tutto questo e magari molto altro viene agganciato ogni volta che noi eseguiamo una ripetizione della forma!

In questi ultimi anni qualche strato di questi elementi è stato scoperto e messo in qualche modo assieme, a volte creando buoni risultati, a volte pessimi risultati, portando solo ad una ridicola immagine dell'Arte!

Come (il Knowledgism) dice, c'è la legge del paradigma che regola tutti questi aspetti dell'allenamento, che non possono essere monopolizzati per chiunque, ma ogni praticante deve essere allenato per il gradino nel quale lui è in quel momento di tempo, non di più e non di meno.

Questo a sua volta porta ad essere consapevole, dal punto di vista dell'Insegnante, dell' esistenza di questi problemi, e sviluppare la miglior soluzione possibile per ogni studente.

Questo Ti richiede di allenarti capendo, esperimentare questa comprensione abbastanza, e metterla nella tua cartella "risoluzione dei problemi" per poter "prendere con le molle" qualsiasi minuscolo errore chiunque possa commettere!

Ebbene sei pronto a focalizzare queste cose, la prossima volta che fai la tua Prima Forma?

Silver

sabato 18 luglio 2009

La saggezza del Tempio di Siu Lam del Sud - Ying

Attraverso gli anni, la saggezza infinita del Tempio di Siu Lam del Sud è rimasta intatta. Generazione dopo generazione, tutte le conoscenze degli antichi Maestri sono giunte sino a noi, cariche di segreti e misteri. Negli ultimi tempi, i nostri tempi purtroppo, le conoscenze del Tempio sono state manipolate, tenute segrete e, addirittura, vendute a caro prezzo.

Alcuni uomini saggi hanno deciso di condividerle con il resto dell'umanità, chi tramite dvd, chi tramite internet, chi tramite libri e pergamene. Una delle cose più belle che ci sono arrivate sono quelle che vengono chiamate wisdoms, che potremmo tradurre con "saggezze" o "conoscenze". Cercherò di elencarle in seguito, mentre oggi vorrei soffermarmi su una in particolare, Ying .

Ideogramma:

Trascrizione: Ying

Pronuncia: \yihng\ (cantonese)

Le tre linee (彡) rappresentano l'ombra e, quindi, la forma di un oggetto (come nel caso di \yǐng\, inteso come immagine o film). La parte sinistra () formalmente sembra \jǐng\, ovvero "bene" o, allo stesso tempo, "gabbia". Non ha relazioni con \kāi\, "aperto". Per alcuni potrebbe essere un'abbreviazione di \gēng\, "simile all'aratro, fino", nella stessa applicazione di 刑 \xíng\, "punizione". Un'altra teoria, che è quella che descrive l'ideogramma nel contesto che a noi interessa, ci dice che la parte sinistra, (adesso divenuta ) rappresenta semplicemente una cornice, suggerendoci il significato di modello, forma o struttura.

Nel Weng Chun Kuen (Wing Tjun Kuen) il senso di Ying è proprio questo: forma o modello da seguire. Possiamo considerare Ying, quindi, sia le forme specifiche del sistema (Sap Yat Kuen, Luk Dim Boon Kwan, etc.), sia le tecniche ovvero i movimenti (Bong Sau, Kau Sau, Tan Sau, etc.).

In sostanza, quindi, Ying (o Xing) rappresenta tutto ciò che è esterno. Anche se è molto importante per garantire una corretta forma o un corretto movimento del corpo, sicuramente è più importante garantire uno sviluppo parallelo della conoscenza interna, Yi e Li.

Esercitando solo Ying, potremo solo studiare ciò che è superficiale, sotto forma di esercizio fisico, cadendo in una griglia troppo rigida. Si dovrebbe sviluppare in parallelo la volontà mentale, Yi, sviluppando l'energia da dentro. Questa la chiamiamo Chi. La meditazione, lo Zhan Zhuang e le Two Men Set sono una forma di conoscenza interna che integrare gradualmente l'interno e l'esterno.

Ying è in realtà la forma esterna del movimento, mentre noi alleniamo l'interno e l'esterno. Ying è come il timone di una barca, lo utilizziamo quando ne abbiamo bisogno, quando navighiamo, però, abbiamo bisogno anche del motore, di avere un buon motore. Quindi, quando ci alleniamo, abbiamo anche il motore, che possiamo allenare con le Forme a due.

Per completare la similitudine, possiamo dire che un buon timone ed un buon motore non sono sufficienti; abbiamo ancora bisogno di un equipaggio di marinai consolidati che abbiano lavorato insieme senza sosta per spostare la barca. Oppure ci vuole un buon computer con un buon software per governare la nave. L'equipaggio che sta al vogatore o il computer con un buon software sono i driver interni dello Ying.

Questo livello di conoscenza è basilare per la prosecuzione dello studio, perché, senza la forma, non potremmo conoscere tutte le componenti del sistema. Diciamo che è il primo passo per entrare nell'arte mariziale.

sabato 13 giugno 2009

Siu Nim Tao 2

Anche oggi ho pensato bene di ammorbare i miei pochi lettori, proponendo altre varianti della stessa forma, tanto per porre fine alla presunta "tradizionalità" di una o dell'altra. Qui possiamo vedere varie esecuzioni, di vari lineage, che utilizzano lo stesso nome per indicare cose anche molto diverse.

Possiamo dire che ci sia qualcosa di sbagliato? Forse sì o forse no. Dipende da cosa si intende trasmettere al proprio allievo. Se vogliamo lavorare su un aspetto specifico del movimento, allora praticherò una forma in una certa maniera. Quando decido di allenare dei movimenti fluidi, praticherò la forma in modo fluido...

Ora, qui si tratta di un'interpretazione assolutamente differente della Siu Nim Tao. Ci troviamo davanti ad una completa rivisitazione della stessa sequenza e dei movimenti. Io penso che non si possa parlare di "errore" se è contenuta in qualche lineage cinese, oppure se è stata modificata con un senso.

Le modifiche in una forma tradizionale?! Sì, proprio così. Io penso che se una cosa è stata tramandata errata, sia giusto cambiarla nella maniera migliore per l'apprendimento dell'allievo. Ecco perché alcuni movimenti sono presenti in alcune forme, mentre in altre no: dipende dalla volontà dell'insegnante di tramandare un concetto od un movimento.

Tutto questo per mettermi dalla parte di coloro i quali non disdegnano le altre famiglie di Wing Chun o di altre arti marziali, contrariamente a quanto c'è stato insegnato in federazioni ormai in via d'estinzione (grazie al cielo!). Impariamo ad aprire gli occhi e ad apprendere ciò che c'è di buono, al di là dell'appartenenza ad una o ad un'altra famiglia...







lunedì 8 giugno 2009

Conoscere il senso di ogni forma

Alcuni amici mi hanno chiesto di spiegare il motivo per cui utilizziamo delle forme, dei movimenti rituali, come parte dello studio dell'arte marziale. Cerco di chiarire il senso di ciò che facciamo in poche righe.

In generale, utilizziamo cinque momenti per studiare una forma. Anzitutto vanno memorizzati i movimenti che compongono la sequenza. Lì per lì non si presta particolare attenzione al movimento specifico, ma ci si dedica alla memorizzazione della sequenza. Questo è un momento molto importante, come tutti gli altri, perché disciplina l'allievo e dona una buona capacità di concentrazione (anche solo mentale). Ci ricordiamo tutti i primi tempi in palestra, quando l'insegnante ci metteva davanti allo specchio a praticare i primi set della Siu Nim Tau, con quelle sequenze che, inizialmente, non avevano alcun senso...

Una volta imparata la sequenza, si deve iniziare a studiarne il significato che vi sta dietro. Per esempio, quando si inizia a studiare la Siu Nim Tau, l'allievo deve impare a gestire il proprio equilibrio, la sua postura di base e, soprattutto, la propria struttura portante. Quando si studia la Chum Kiu, invece, l'attenzione si sposta sul movimento del corpo nello spazio, sulle capacità di praticare leve, blocchi e proiezioni. Questi sono solo due esempi per far capire cosa significhi analizzare il senso delle forme.

Dopo aver compreso il significato della forma che si sta studiando, si passa alla fase successiva, rappresentata dallo studio dei concetti e dei principi che regolano i movimenti che andiamo ad approfondire. In questa fase impariamo a prendere coscienza dei principi propri della nostra arte marziale, prendendo confidenza con i cardini del sistema. Per esempio, studiando la Chum Kiu, entreremo in contatto con il principio Tai ("sollevare"), che ritroveremo - approfondito - quando studieremo il Luk Dim Boon Kwan (il palo dai "sei punti e mezzo"). Oppure avremo modo di studiare il principio Lan ("aumentare lo spazio") sin dalla Siu Nim Tau...

A questo punto si passa ad allenare duramente ciò che si è studiato. Si lavora duramente per raggiungere il proprio obiettivo, che è quello di acquisire particolari abilità. In questa fase si possono racchiudere tutti gli esercizi che utilizziamo per imparare l'arte marziale, dal Lat Sao al Chi Sao, dai Kiu Sao allo sparring. Diciamo che è la fase più lunga dello studio delle forme...

Alla fine, ma solo alla fine, si arriva al quinto ed ultimo stadio del cammino verso la conoscenza: la comprensione dell'arte. Questo stadio può essere considerato il più difficile, ma, certamente, il più soddisfacente, perché proprio in questo momento si inizia a praticare l'arte marziale con piena conoscenza...

martedì 26 maggio 2009

Il Kung Fu è tanto spirituale e mentale che fisico

Il Kung Fu è tanto spirituale e mentale che fisico.

Per questo, un buon modo di praticarlo sarebbe quello di alzarsi tutte le mattine, fare una buona colazione e poi eseguire almeno una delle forme che si conoscono. Ovviamente, chi conosce la Wing Tjun Kuen può fare “solo” quella, visto che è completa e abbastanza lunga.

I modi di eseguire le forme, come dico sempre ai miei ragazzi, sono tre:

1. In modo marziale, per potenziare la proprie capacità tecniche;
2. In modo elastico, per aumentare le capacità di muscoli e tendini;
3. In modo rilassato, per la salute del proprio corpo.


Chi pratica il Siu Lam (o Chi Sim) Wing Tjun Kung Fu non disdegna la meditazione e l’utilizzo di mantra provenienti dal Tempio di Shaolin del Sud, per poter accrescere la propria spiritualità.

Attraverso la meditazione e l’esecuzione delle forme, si aumenta la propria energia. Per mezzo del Wing Tjun si può ritrovare anche la serenità perduta, l’equilibrio e, perché no, la saggezza.