mercoledì 30 giugno 2010

標指手 - Biu Jee Sau


Uno dei movimenti più affascinanti del nostro sistema di combattimento è il Biu Jee Sau (標指手), appreso sin dai primi giorni di Kwoon, ma applicato solo dopo parecchio tempo di pratica, per via del suo carattere aggressivo e dirompente. La sua caratteristica principale è l'elasticità, nonché la potenza dell'impatto delle dita - se condizionate -, nonché il suo utilizzo in situazioni di rischio, quando l'attaccante ci costringe a rispondere in modo violento. Vediamo da dove viene l'idea della tecnica, attraverso gli ideogrammi.

標 [biāo] significa etichetta, marchio o stampo. In cantonese viene letto /Biu/. La forma semplificata è 标, che deriva da 木 [mù], 'legno', e da 票 [piào], utilizzato per il suo valore fonetico. 票 [piào] è spesso abbreviato 示, ecco perché abbiamo la forma semplice di 标 [biāo].

指 [zhǐ] è l'ideogramma che fa riferimento alle dita. Deriva, infatti, da 手 [shǒu], 'mano', e dal suono di 旨 [zhǐ]. In cantonese lo troviamo come /Ji/ o /Jee/. Nel lineage Leung Ting viene spesso scritto come /Tze/, per tentare di rendere la pronuncia cantonese.


手 [shǒu], lo sappiamo, è la mano e viene pronunciato /Sau/ in cantonese. 

Nel lessico comune del Wing Chun Kuen parliamo di Biu Jee Sau proprio facendo riferimento alla tecnica di attacco o di difesa che viene utilizzata lanciando le dita verso l'avversario. L'idea dell'ideogramma 標 ci aiuta a capire a cosa possa serviere questa tecnica. Si tratta di un movimento teso a stampare le dita sulle parti molli dell'avversario, in casi di emergenza. 

La tecnica ha sia uno sviluppo Yang (appreso sin dal livello di comprensione Siu Nim Tau), sia uno sviluppo Yin (appreso nel livello Biu Jee). Può essere utilizzato sia per attaccare (gola, occhi, collo, etc.), sia per difendersi quando la profondità dell'azione dell'avversaria richiede di rompere il ponte in modo fulmineo.

lunedì 28 giugno 2010

[Allenamenti 28/06/2010] Al Parco degli Acquedotti


Oggi pomeriggio, come promesso, terrò la consueta lezione di Wing Chun Kuen del lunedì nell'insolita cornice del Parco degli Acquedotti di Roma! Dalle 18 in poi ci alleneremo all'aperto, in uno degli spazi verdi più famosi in città per essere frequentato da artisti marziali!

La lezione è riservata ai miei Studenti. L'appuntamento è alle 17:50 alla metro Subaugusta. Chi dovesse arrivare arrivare in ritardo, ci raggiunga al Parco, alla fine della via Lemonia.

domenica 27 giugno 2010

Esami in vista!!!

Seminario Wing Chun IDPA
Sabato 3 luglio 2010 dalle 15:00 alle 19:00, nella sede centrale dell’IDPA, si terrà un seminario di Wing Chun a conclusione dell’anno accademico e si svolgeranno anche i test di esame per valutare la preparazione tecnica degli allievi e consentire loro di acquisire un livello superiore.
Ricordo che la sede dell'IDPA è in via R. Caravaglios 36, a Napoli. Per qualsiasi informazione o per aderire all’incontro, potete contattare la segreteria al numero 081/624660 oppure via email all’indirizzo info@idpa-academy.com
Chi vuole partire da Roma per partecipare al seminario, mi contatti.

sabato 26 giugno 2010

Un corso a Roma Nord!

Da qualche settimana sto girando mezza Roma per cercare una struttura che possa accogliere un nuovo corso di Wing Chun Kuen, nella zona Nord, come avevo scritto. Dopo alcune peregrinazioni, ho trovato un posto che potrebbe fare al caso nostro. Con il permesso della struttura, vi indico il nome e l'indirizzo della palestra che avrei individuato.

Si tratta dell'A.S.D. Aurelio (http://www.aureliosg.it), zona Nord-Ovest di Roma nel quartiere Aurelio, in Via di Boccea, 360. La struttura è facilmente raggiungibile dal Grande Raccordo Anulare , uscita Boccea e molto vicina al capolinea della metropolitana linea A, fermata “Battistini”. Dal Capolinea il Palaurelio dista solo pochi minuti a piedi (Mappa).

Ci sono varie opzioni a disposizione, diversi giorni e diversi orari, nonché la possibilità di aprire anche di mattina! Abbiamo ben due sale a disposizione, una con parquet ed una con tatami! Oltretutto i gestori sono persone squisite, quindi direi che ci siamo! Cosa manca?

Dopo mail e telefonate, è arrivato il momento di farsi sentire. Chiunque è interessato a partecipare ad un eventuale corso oppure solo a venire a qualche lezione di prove,  contatti la palestra o ci vada direttamente, così da prenotarsi e, soprattutto, dimostrare di esistere. 

Intanto, date un'occhiata a queste foto...

giovedì 24 giugno 2010

Il segreto per essere in forma

Ringrazio la carissima Nunzia per la traduzione del video che segue, che vi invito a guardare con profonda attenzione. La traduzione è tratta dal blog IDPA. Buona visione!





0:14 “Curarsi senza medicina” può apparire strano ma è molto semplice provare questo trattamento efficace. Esso richiede pazienza per esercitarsi con determinazione e con effetti a lunga durata. “Vien Binh Cong, un semplice esercizio adatto alla maggior parte dei vietnamiti, è stato attentamente selezionato da diverse arti marziali vietnamite. Combinazione di “Duong Sinh (Longevità) e “Khi Cong” (Aria/Spirito dell’Arte Marziale), questo esercizio è stato molto elogiato dall’Associazione Internazionale dell’Arte Marziale Vietnamita ed è stato anche approvato da altri paesi di tutto il mondo.
0:47 Solo con una palla e sei minuti di allenamento, questo esercizio può essere eseguito ovunque, in casa, all’aperto e anche in piccoli spazi. Il beneficio di questo esercizio non solo previene malattie alle ossa e alle articolazioni, ma riduce anche lo stress e allunga la vita. È adatto a tutte le età, soprattutto alle persone adulte e di mezza età. Il Maestro di arti marziali, Vu Khac Truong che ha fatto ricerche e fondato questo allenamento, vi guiderà attraverso questo esercizio.
1:12 Quando si pressano i piedi al suolo, il sangue si concentra nelle gambe e attiva tutte le fibre dei nervi. Per quanto concerne gli adulti, quando pressano i piedi al suolo, i passi diventano stabili perché la maggior parte del loro peso si concentra sulla parte bassa del corpo. A lungo tempo, questa posizione eretta darà benefici anche alle normali attività di passeggiata.
1:47 Questo movimento trasferisce l’aria dallo stomaco al petto e si dirama nelle braccia per poi essere espulsa. Durante l’inspirazione, l’aria va nello stomaco, invece quando si espira l’aria va nelle mani. L’aria circola nel cerchio dello stomaco alla mano e torna allo stomaco, attiva tutte le fibre dei nervi della parte superiore del corpo e si prende cura di tutti i muscoli e le articolazioni nelle loro distanze. Tali attività prevengono malattie, infezioni e deformazioni alle giunture, oppure migliorano le condizioni di salute dei pazienti affetti da queste malattie.
2:10 Quando una persona si flette all’indietro, anche le ossa e le giunture sono flesse. Consiglio alle persone adulte di flettersi inizialmente facendo uno sforzo moderato e di migliorare gradualmente con il tempo. Facendo questa attività, i muscoli e i tendini si allungano, le vene sono libere, il sangue cura le ossa quanto è necessario ed esse non sono degenerate.
2:27 Questa posizione in piedi mette i 7/10 del peso sulla parte bassa del corpo e solo i 3/7 sulla parte alta del corpo. La parte alta è flessibile, mentre la parte bassa è rigida e questo rende il corpo stabile e rilassato. Altri esercizi dall’arte marziale “Thai Cuc” oppure dalla spada “Thai cuc” prevedono il sollevamento di una gamba mentre si cammina in quanto il principio è mantenere la stabilità su una gamba.
2:48 Sollevare e abbassare  il gomito aiuta a muovere le articolazioni alla spalla e al gomito. Associando questo movimento al respiro, l’aria dallo stomaco arriva alle articolazioni. Quando queste ultime si muovono, il sangue e l’ossigeno si concentrano lì e procurano sostanze nutrienti alle articolazioni. La rotazione del gomito è comune ad altri normali esercizi ma la differenza importante è che il possesso (presa) della palla rende la mente attenta, mentre il sangue e l’ossigeno nutrono tutto il braccio e la spalla. Senza la palla, si potrebbe perdere l’obiettivo e l’esercizio perde efficacia. Questa attività aiuta anche il tono muscolare, la levigatezza delle articolazioni, l’avanzamento dell’età; inoltre può curare infezioni dell’articolazione della spalla. Questo esercizio, associato alla rotazione del corpo da una parte all’altra, attiverà le due vene di entrambe le mani e le gambe.
3:50 La punta delle fibre dei nervi sono anche nella punta delle dita sia delle mani che dei piedi. Quando puntiamo entrambe le dita, si attivano tutte le fibre dei nervi del corpo. Il movimento di alzarsi e sedersi rende le ossa del bacino delle persone adulte flessibili e resistenti. In particolar modo, pressando sopra e sotto i piedi si agevolano queste ossa dell’anca e si armonizza il nucleo di tutto il corpo.
4:16 Quando il corpo di una persona è rigido, i muscoli di solito ostruiscono le fibre dei nervi e quindi il sangue e l’ossigeno non possono arrivare alla punta delle dita. Quando si ruotano approssimativamente le mani intorno alla palla, l’ossigeno è spinto alla punta delle dita e anche le ossa e le articolazioni sono obbligate a muoversi in un movimento flessibile (per esempio, l’articolazione radio – carpica).
4:36 Quando ruotiamo in questo modo, si muovono il bacino, le spalle e tutte le articolazioni del corpo.
4:45 L’area dello stomaco è molto importante in quanto immagazzina tutta l’aria esistente e lo spirito di un corpo. Quando ruotiamo la palla intorno allo stomaco, si deve pressarla in modo lieve come un massaggio. Il movimento della palla spinge all’esterno tutto il sangue bloccato e il cibo inutilizzato nello stomaco.
5:01 Quando una persona solleva una gamba in questo modo e ruota la palla lungo la gamba con intenzione, il sangue e l’ossigeno circolano nella gamba dallo stomaco ai piedi e tornano allo stomaco seguendo il movimento della palla. Prestare attenzione quando la gamba si raddrizza, i piedi devono essere stabili, in quanto l’obiettivo è di focalizzare l’attenzione della mente sul piede che è strettamente connesso al funzionamento dei reni e in questo modo li influenza in maniera sana.
5:26 Questo esercizio attiva la punta dei nervi nelle dita. Portare la palla all’esterno spontaneamente ma partecipare con la punta delle dita pressando forte sulla palla e respirare.
5:39 Mettere la palla sullo stomaco. Sollevare il muscolo inferiore. La forza della pressione della palla sullo stomaco aumenta il peso, lo stomaco deve resistere e in questo modo è necessaria una maggiore forza dal muscolo dello stomaco per spingere la palla fuori e tonificare questo muscolo allo stesso tempo.
5:49 Le due fibre di nervi lungo le parti del corpo riguardano il fegato. Ruotare la palla lungo le parti del corpo attira l’attenzione della mente e l’ossigeno nell’area del fegato che lo cura e lo rende sano.
6:00 Quando si ruota la palla dietro la schiena vicino all’area dei due reni, non solo si allinea la schiena ma si porta ossigeno all’area dei reni che vengono curati e sono la parte essenziale del corpo, la porta alla vita e alla morte, sia per le donne che per gli uomini.
6:24 Questa attività necessita del movimento di tutto il corpo, lo sforzo di tutti i muscoli e la circolazione del sangue e dell’ossigeno del corpo. Ci sono tre livelli di movimento, alto, medio, basso. Questo rende semplice il movimento di stare dritti e seduti e il corpo diventa flessibile e robusto.
6:49 Questa attività allena perfino la consapevolezza e la reazione, anche quando una persona è vivace; in questo modo si devono focalizzare gli occhi sulla palla per afferrarla. Se non è possibile vedere la palla, non si può prenderla.
Traduzione a cura di Nunzia Dell’Aversano.

mercoledì 23 giugno 2010

In bocca al lupo!

Un grosso in bocca al lupo a tutti i giovani praticanti di Kung Fu, Allievi di SiFu Massimo Fiorentini! 

Un abbraccio ed un saluto fraterno da tutta la comunità IDPA di Roma!


lunedì 21 giugno 2010

Informazioni per gli Studenti

Voglio dare un paio di informazioni per tutti i miei ToDai. Il 24 giugno non ci sarà la consueta lezione alla New Freestyle, perché tutti gli Studenti sono impegnati nei rispettivi lavori (incredibili) o per infortuni.
Lunedì 28 giugno, la palestra Tempio di Olimpia rimarrà chiusa, perché tutta l'Asd si dedicherà al saggio di fine anno, quindi anche noi non potremo allenarci lì. In alternativa, propongo un bell'allenamento al Parco degli Acquedotti. Contattatemi, così ne parliamo.
Martedì 29 giugno, per la festività dei SS. Pietro e Paolo, a Roma sarà tutto chiuso. Anche la New Freestyle osserverà il giorno di chiusura, quindi non ci potremo allenare la sera.

Il 3 luglio, invece, saremo impegnati nell'ultimo seminario dell'anno accademico nella sede centrale dell'IDPA, a Napoli. Darò maggiori informazioni tra qualche giorno. L'importante è che vi teniate liberi. L'ultimo seminario prevede la possibilità di essere esaminati dal Maestro Massimo Fiorentini e da tutti gli insegnanti IDPA, un'occasione da non perdere!

mercoledì 16 giugno 2010

Interview with SiFu Corti

Today we meet SiFu Corti, member of European Wing Tsun Organization.

Hi brother! Can you tell us anything about your life? When did you start with Martial Arts?  

Hi, I started martial arts when I was 8 years old. Personally I never wanted to do it but in a way I was obliged by my brother. We lived in Australia and we lived with heavy racism against the italian culture. Very similar to the way we have heavy racism against the many differing cultures that have entered the italian shores in the last 20 years. Basically as a child I lived with a lot of fear and even going to school was a nightmare. So I went to Jim Fung's Wing Chun. We're talking 1973 so I have a lot of nice memories

With who did you know Wing Chun style?

As I said Jim Fung was my first Sifu, sadly he has passed away. But through him I got the chance to know many instructors that reached a high level including Sigung Tsui Shun Tin and Wong Shong Leung. Being in Australia we had many migrants from China. I also trained very briefly with Felix Leong the highest ranked Sifu in Australia under Ip Chun.   

Who were your Masters in the past? And now?

I have already named some but I had contact through either participations of Seminars, private lessons and or friendship, through the following, Sifu Fischer, Danny Inosanto, a good childhood friend, Vince Palumbo (founder of Arjukanpo a mix of Thai, karate, jiujitsu, boxe, DocePARES under master Cacoy Canete, and first Australian champion of the Tough man competition), Sifu Nino Pilla direct student of Danny Inosanto, William Cheung, Paolo Cangelosi, in Boxing, Nino la Rocca, Patrizio Oliva, Franco Delacquila, Russolillo, Yawe Davis, Maestro Speranza (buon anima) of the Fernet Branca, Sifu Tassos, Sifu Boztepe, Sifu Gutierrez, Sifu Sali Avci (very good Sifu), Sifu Delisio, Sifu Cesana, my brother Maurizio (an excellent Sifu), obviously Sifu Cuciuffo, Sigung Kernspecht, Master Bill Newman, Sigung Chen Chuen Fun, many students in Hong Kong including Robin Tsang and of course, SiJo Leung Ting, there are others but the list would be too long. I will include Sifus Graehme Kershner, Karen Armstrong and Sifu Albert who is one of the Headstudents of Sigung Tsui Shun Tin in Australia.

Are you a SiFu? How someone can become SiFu in your association?

Hey pay the money and you can be anything! No just joking, yes I was nominated as Sifu directly by SiJo Leung Ting in Hong Kong. I believe one becomes Sifu due to hard work and effort. One needs to deserve and merit the title. Also your direct master must have a direct contact with the way you work in order to judge your methodology and therefore being competent in judging whether you deserve the title or not.
Obviously the European mentality may not agree with this mentality. The Italian term Maestro, is something that your students choose to call you when they feel comfortable with your genuinity and passion.

How many hours do you train?

Less than I used to, about 25 hours a week.

Have you ever fight on a sport's contest? When, where and with which results? 

I fought in boxing matches in the 80's never on a professional level. I can't remember the places, but definately in Genova, Verona and South Australia. 10 fights 2 draws and 8 wins. Never by KO. Instead when I was about 12 years old the Wing Chun school in Adelaide would have full contact confrontations after lessons. Man that was really scary because we had people from other styles and we would put on chest protectors, head protection, shin guards and small fingerless gloves.
Honestly I lost more than I won and in that period I was heavily controlled by my fear because everybody was huge. Instead training with Sifu Fischer was like a nightmare. In each seminar we would always finish with full contact with very little protection, and there everything goes, I mean everything, so many times I would leave heavily bruised, split ribs, and chipped tooth.
I tolerated this type of work for about 7 years however it's not a method I would reccomend to anybody.

How many hours per week should train a student to grow in a serious way?
 

If, I repeat (IF) You have a good teacher I would reccomend about 8-10 hours a week.

What are the fighting concepts that are focalized on into your School?
Mostly mental concentration. Training your body to understand that the mind is the master. Training your mind and physique the concepts of obtaining a goal, to channel your energy efficiently to increase power. To learn the mecchanics of the body through the kinetic connections of mind, muscle tissue, tendon and articulation connections and how to utilise every millimeter of your physique to maximise results. I believe in building and constructing. Not destroying and damaging the body and the brain via countless bashing and smashing with unproductive sparring.
I'm not saying not to do sparring but one needs to attain a certain level of undestanding oneself. However studying antique fighting concepts and putting them into practice is not easy especially when you have so many have differing interpretations of GM Yip Man's Wing Chun.

What are your thoughts on other SiFu and their methods of teaching? 

I think a lot of people teach in part from their personal experiences. A lot of people know I made some provocative videos (see here - N.d.R.). In part to tell the truth and in part to have fun as was the case with Sifu Guitierrez. I believe he is mature enough to understand that. What I don't agree with is what some Sifu's do as in one case Iadarola. An 8th grade student of my brother with his friend magically became Sifus within 2 years under Iadarola. They were ranked as 4th level technicians and had even learned the Bart Chum Dao. I saw on their website they had even taken photos in front of the doors of the Hong Kong Leung Ting's gymnasium without ever going in. Pretending to be his students. I rang them one day and with the loudspeaker of my cell phone I asked them if they believed if they were qualified to teach. They said (and I had 2 students listening as witnesses) they knew all the sequences but did not know how to apply them. I told them that they were cheating there students and they should be ashamed of what they were doing. Anyway after some disputes I hung up the phone. I feel it's an offense to all the teachers who have put many years of sacrifice in their preparation.

Can you tell us the story about the "Fight Quest"?

Man I knew you were going to ask me this one. It's pretty simple. I was asked by SiJo Leung Ting directly to go to Hong Kong to fight Jimmy Smith. I was asked at short notice so I arrived in HK 36 hours later. I get off the plane, one hour before the fight. I arrive on the set and the director doesn't want me because I'm not oriental, I get upset, SiJo gets upset, the director gets upset, and the only cool one is Jimmy Smith. He allows me to do a short film which him and I briefly explain that we can't fight due to the director's decision. They offer me to be part of the crowd during the shoot but I refused because I was too angry. As you know I was insulted and I took it personally. There was supposed to have been a challenge match with a chinese dude that was on the set. I was very impulsive and answered him agressively believing he wanted to fight me. I find out that the guy later wanted to only do demonstrative comparisons. In which we were supposed to show our techniques in a controlled manner. Before the comparisons the opposition told me that this guy was part of the triads or some similar crap to psyche me out, and I had to be careful because Hong Kong was a dangerous place at night. The night of the comparison, I tried about 3 or 4 times to show I was superior to him without hitting him as HE requested but at the 3rd attempt he tried to sucker punch me in  the neck in which at the end I lost my temper and started hitting him on the ground. As personal revenge I published the video as a wt man vs a wc man. After I got tired of explaining the story to people for the reasons you already know so I took the film off the web. There are no connections with the ewto trying to make a promo film. It was a personal issue.

Can you explain the points of the 'Luk Dim Poon Kwan'?

I will always answer you with my personal interpretation. I love the long pole. It was a revolution in understanding bodymechanics and also generating power and energy at a longer distance. I believe the long pole is an important key in developing and enforcing everything you do in wing chun,tsun.

What can you tell us about the 'Bart Cham Dao'?

Well for traditional use compared to what we use it for today are two different things. However if you imagine that from you elbows to your fingertips are approximately the length of the blades well I believe you can answer yourself in understanding that the Bart Chum Dao is a powerful tool in improving empty hand combat. 

Thank you, brother!

Thank you my man!

martedì 15 giugno 2010

Prima sezione di Chi Sau della Chum Kiu - Seconda parte

Nel novembre scorso iniziai a parlare della prima sezione di Chi Sau della Chum Kiu. Ricordo che si tratta di una specie di forma che si esegue in coppia, se vogliamo, in cui entrambe le persone allenano determinati stimoli e determinate risposte propriocettive, come avviene in quasi tutte le famiglie di questo sistema.

Ogni pezzetto di sezione si ritrova nei contesti meno collaborativi, quando non riusciamo a sbloccare una situazione. In altri lineage si parla di 'rotture' del Chi Sau e penso che possiamo assolutamente concordare con i fratelli di queste Scuole, perché le sezioni ci aiutano a sbloccare una situazione di stallo, che si crea quando c'è equilibrio di forza e tecnica nel Poon Sau.

Come scrissi mesi fa, "le sezioni sono molto utili perché ci insegnano determinati principi motori, che possono esserci d'aiuto durante la pratica. Certamente vanno allenate duramente e non solo come movimenti prestabiliti. Ne vanno compresi i principi e le idee di fondo. Va studiato tutto il footwork che permette di attaccare e difendersi. Il lavoro è tanto e va fatto tenendo sempre bene a mente i concetti chiave del sistema".

SiJo Leung Ting iniziò a progettare e suddividere le sezioni in temi di lavoro nel 1967 o giù di lì, per avere un programma tecnico completo, che fosse riproducibile in tutte le sue Scuole del mondo. Creò una specie di manuale per gli istruttori, tanto per capirci. 

Ora, la prima sezione è molto probabilmente una delle più complesse, attraverso la quale si apprendono i 21 movimenti fondamentali (Fook, Taan, Bong, Jut, Dai Cheung, Cham, Chung Kuen, Pak, Lap, Gwat, Kam Na, Huen Got, etc.) , per un praticante di Wing Chun Kuen, con i quali si è in grado di allenarsi anche nel Lat Sau, cioè quando si perde il contatto con l'avversario - o quando non lo si trova -.

Nello studio della sezione non dobbiamo mai dimenticare i motti che ci accompagnano nel combattimento: "mai lanciare un pugno singolo nel combattimento" e il solito Bik Bo Tip Da. Nel momento in cui si studia la fase del Lap Kuen - che alcuni chiama(va)no Jat Chi (?!?!) - è importantissimo allenare i passi del nostro sistema, perché le sole difese di braccia funzionano solo nel film su Ip Man, non certo nella realtà... 

Quando si allenano le sezioni è importante comprenderne la natura, cioè su cosa ci si sta focalizzando. Per farlo, dobbiamo analizzarne il senso nella realtà. Spesso, quello che si fa nel Gor Sau (nel Chi Sau libero) non è così attinente con quanto avviene in uno scontro realte. Siamo noi che dobbiamo trovare il senso di quello che facciamo, riportandolo all'uso comune che se ne fa nel Lat Sau, per esempio, quando il contatto non c'è con l'avversario. 

Spesso e volentieri le rotture del Chi Sau si usano nella fase di 'finta' del precombattimento. Difficile spiegarlo qui, ma è una delle cose importanti che tralasciamo nella pratica. Così come tutti gli altri artisti marziali, anche noi 'fintiamo' un attacco per portarne un altro. Si tratta di strategia, nient'altro che di strategia.

Ci tengo a consigliare ai miei ragazzi di controllare sempre il centro, in attacco come in difesa, perché lì sta il 'segreto' del nostro lavoro. Soprattutto, poi, è necessario un corretto posizionamento rispetto all'avversario. Troppo spesso nel Wing Chun si è sentito di parlare di struttura e di postura, rispetto alla completa assenza di analisi della posizione. Io sono assolutamente convinto che senza una buona postura non si vada da alcuna parte, ma altrettanto dicasi per l'assenza di studio delle posizioni rispetto all'attaccante. Attraverso un buon uso dell'anca per un corretto movimento delle gambe possiamo trovare la miglior posizione rispetto all'avversario. Questa cosa, soprattutto nelle sezioni, viene spesso dimenticata. Facciamo attenzione.

lunedì 14 giugno 2010

Un corso a Roma Nord?

Ho ricevuto alcune telefonate da parte di ragazzi che vorrebbero iniziare a praticare Wing Chun Kuen con me nella zona Nord-Ovest di Roma. A questo punto si potrebbe pensare di aprire un nuovo corso nel quartiere Aurelio o Boccea - facilmente raggiungibili in auto dal Grande Raccordo Anulare e con i mezzi pubblici, essendoci il capolinea della metropolitana linea A fermata Battistini -. Che ne dite, apriamo? Chiunque fosse interessato, mi contatti pure!

domenica 13 giugno 2010

拂手 - Fak Sau

Una delle tecniche spesso avvolte dal mistero, nel Wing Chun Kuen, è il Fak Sau - 拂手 -, sebbene la si incontri sin dalla Siu Nim Tau. Pochissime sono le volte in cui la si vede usare in combattimento 'libero' o nel semplice Gor Sau, probabilmente perché non viene allenata, visto che è ritenuta una delle tecniche 'mortali'.


Dove risiede il problema? Pensandola come tecnica risolutiva da tirare alla gola, come la si allena in palestra? Qui sta il problema che stiamo cercando di risolvere, poco alla volta...

Veniamo al nome. Si tratta del composto 拂手: 拂 [fú] significa 'andare contro' o 'sbattere'. Deriva da 扌 (手 [shǒu]), 'mano' o 'braccio', e da 弗 [fú], usato per il suo suono. In cantonese è solitamente scritto /Fat/, ma nel mondo del Wing Chun italiano è conosciuto come /Fak/. Fú Shǒu, quindi, mano o braccio sbattuto, letteralmente. Siamo soliti tradurlo come 'mano che frusta', perché rende meglio l'idea...

lunedì 7 giugno 2010

迫步貼打 - Bik Bo Tip Da

Molto probabilmente tutti i praticanti di WingTsun hanno sentito parlare del motto "Bik Bo Tip Da", tradotto in inglese come "non-stop attacks with pursuing steps" e in italiano come "attacchi continui con passi pressanti". Direi che la traduzione migliore (più libera, meno letterale) sia questa: "schiaccia e colpisci il tuo avversario senza tragua". 

Gli ideogrammi che compongono il motto sono 迫步貼打, Pò Bù Tiē Dǎ, in Pinyin.

迫 [pò] significa 'costringere, obbligare, forzare'. Deriva da 白 [bái], usato per il fonema e da 辶(辵 [chuò]), 'andare'. In cantonese viene scritto e pronunciato /Baak/, ma non so per quale motivo nel Wing Chun siamo soliti pronunciarlo e scriverlo /Bik/. Se qualcuno volesse risolvere l'arcano, sarebbe il benvenuto...

步 [bù], lo sappiamo, è il passo.

貼 [tiē] significa 'rimanere attaccato o incollarsi'. Ha una forma semplice che è 贴: proviene da 贝 (貝 [bèi]), la 'conchiglia della ciprea' (un mollusco) e da 占 [zhān], preso per il suo suono. In cantonese è /Tip/.

打 [dǎ] significa 'colpire' o, in altri contesti, 'ottenere', 'giocare', 'usare'. La mano, 扌(手 [shǒu])suggerisce il senso di colpire. 丁 [dīng] è il 'chiodo' e, come verbo, viene usato per 'inchiodare'; è stato originariamente utilizzato per la sua fonetica in 打, ma il carattere 打 stato preso in prestito per un sinonimo con un suono diverso. In cantonese è /Da/.

Baak (/Bik) Bo Tip Da, quindi, colpire, rimanendo incollati, eseguendo passi continui, che schiacciano l'avversario. Il senso di questo motto è stato compreso da pochi dei praticanti di Wing Chun Kuen con i quali mi sono trovato ad allenarmi, probabilmente, perché l'esercizio collegato al detto era sempre e solo quello di fare i passi in avanti, di fronte all'avversario, eseguendo i famigerati pugni a catena.

Grazie ad alcuni Maestri, oggi il motto è chiaro e va sempre inserito nei contesti meno collaborativi, perché ci permette di tenere sempre bene a mente qual è l'obiettivo principale che ci poniamo quando ci troviamo nel bel mezzo di uno scontro.

venerdì 4 giugno 2010

收拳 - Sau Kuen

Molti Insegnanti di Wing Chun Kuen utilizzano il termine Sau Kuen per indicare la chiusura dei set di Siu Nim Tau, per esempio, pensando che si traduca "mano che si trasforma in pugno" (così mi venne detto). Strafregandomene del copyright, mi farebbe piacere contribuire alla crescita della comunità marziale italiana dicendo che quei famosi termini sono i riferimenti cantonesi per 收拳.
收 [shōu] è 'riunire', 'raccogliere' o 'radunare'. Deriva da 丩 [jiū] un 'gancio' e 攵 [o 攴 ]. Si scrive /Sau/ in cantonese.

拳 [quán], lo sappiamo, è il 'pugno' o il 'pugilato'. In cantonese è /Kuen/ - si pronuncia Kyùn, mi raccomando! -.

Si tratta, in sostanza, del 'raccogliere i pugni'.

giovedì 3 giugno 2010

Il saluto nel Wing Chun Kyun - 拳 禮

Da tanto tempo cerco informazioni sui vari saluti tradizionali cinesi e penso di essere arrivato ad un punto decente. Voglio quindi condividere i punti essenziali dei miei attuali studi, nella speranza che qualche Maestro o qualche anima pia voglia o possa darmi una mano per sistematizzare i miei appunti di viaggio. 

Partiamo dall'idea centrale: il saluto nelle Arti Marziali Tradizionali Cinesi riveste grande importanza. Esistono molti modi per effettuare i saluti tradizionali, alcuni caratteristici di particolari Scuole o di regioni della Cina. Il principale e più diffuso è rappresentato dall'unione della mano sinistra aperta con la destra chiusa a pugno, simboleggianti l'unione del Sole con la Luna. A livello esoterico quest'unione indica l'armonia del cosmo, l'unione del corpo e spirito ovvero la compenetrazione di Yin e Yang.

Il rito del saluto può esser detto 禮 [], che indica propriamente la cerimonia, la cortesia, il rituale stesso. Viene scritto Lai in cantonese ed ha una forma semplificata in 礼 [], che deriva da 礻(示 shì), l'altare, and 乚. La parte destra, 乚, è la forma semplificata di 曲 sopra a 豆, che rappresenta un vaso pieno di fiori, offerto in sacrificio agli dei. 

All'interno del Kwoon il saluto effettuato dagli Allievi al proprio Maestro (o fra di loro) riveste il significato di rispetto e di fratellanza. Sicuramente rappresenta un segno di pace, non solo nei riguardi di chi si ha di fronte, ma anche nei riguardi di noi stessi; è la pace interiore, l'equilibrio che ci prefiggiamo di raggiungere nella ricerca dell'armonia, il vero fine delle Arti Marziali. Quando si cammina verso questa mèta il WuShu diventa ricerca della consapevolezza di se stessi.

A livello storico molti ricercatori datano la nascita del saluto intorno al XVII secolo. Durante il periodo di dittatura della dinastia Ching, tutte le sètte erano contro gli oppressori. Adottarono tutte il motto "abbattiamo i Ching, restauriamo i Ming". Ricordo che i Ming regnarono tra 1368 e 1644 e questo viene considerato un periodo di splendore per la Cina. 

Da questo motto deriverebbe anche il saluto dello stile Hung Gar, per esempio: le mani rappresentano il giorno e la notte (o il sole e la luna), i cui caratteri cinesi formano l'ideogramma Ming. Il portare le mani al torace sta ad indicare l'essere contro i dominatori stranieri e avere il cuore per la Cina ("siamo contro i dominatori stranieri e i nostri cuori sono per la Cina"). Il portare i pugni ai fianchi, invece, sta ad indicare che con l'unione si può riuscire a liberare il paese ("combattendo insieme possiamo riprendere il nostro paese"). Il saluto, in questa interpretazione, indica la volontà di rovesciare i Ching (le tenebre) e ripristinare i Ming (la luce). All'epoca della ribellione dei lealisti Ming contro i manciù il pugno chiuso rappresentava le forze positive (Yang) e il palmo le forze negative (Yin). L'incontro del sole e della luna era quindi, in un gesto molto semplice, mostrare il proprio attac­camento alla causa rivoluzionaria e realiz­zare la formula Fan qing, fu ming ("Rove­sciate i Qing, restaurate i Ming!").·
Al di là della possibile ricostruzione storica, che non è nei miei intenti principali, è importante considerare il saluto nelle arti marziali come forma di cultura, che affonda le sue origini nella tradizione di un popolo. Se pensiamo alla vastità del territorio Cinese, alle sue etnìe, alle varie influenze religiose, all’appartenenza a sètte segrete, ci accorgiamo subito che la creazione di molteplici metodi di saluto fu quasi ovvia. Ci si inchina, si uniscono i pugni o i palmi delle mani, la mano avvolge il pugno, si ruotano le braccia e le mani in gesti vigorosi e forti o veloci e leggeri, etc.

Le gestualità differenti nascondono un unico spirito, che significa rispetto, coraggio, forza, umiltà e appartenenza ad un codice d’onore. La complessità e la gestualità in tali saluti è anche un segno di riconoscimento o di distinzione tra praticanti di una stessa disciplina o provenienti da particolari luoghi. Identifica anche l'appartenenza a sètte segrete. Per molte Scuole marziali tradizionali i movimenti del saluto sono codificati: l'esecuzione si poteva eseguire solo dopo un duro apprendistato a riconoscimento d’appartenenza a quella famiglia, scuola o disciplina.

In altre pratiche, si accompagna al rito del saluto la recitazione d’alcuni propositi rivolti alla bontà, umiltà, compassione e coraggio. È evidente la traccia di un’influenza di concetti religiosi che si sono fusi con le pratiche marziali tradizionali. Si modellò cosi il rito del saluto oltre che i contenuti della pratica. Tipico per esempio è il saluto di Siu Lam

Alcune discipline marziali hanno sussunto concetti di religioni e filosofie. Il saluto a volte diventa una piccola cerimonia, quando, ad esempio, è eseguito tre volte (Saam Bai), specialmente nelle Scuole che seguono la filosofia confuciana o quella buddista. La tradizione vuole il primo saluto rivolto ad un’entità suprema, il secondo agli avi e il terzo al proprio SiFu

Oggi il saluto che si usa nelle Scuole si esegue in posizione eretta, piedi uniti, mano sinistra aperta e distesa, mano destra chiusa a pugno, unita alla sinistra di fronte al petto. La simbologia della mano sinistra aperta contro il pugno opposto viene spiegato dai più così: il pollice della mano sinistra, piegato sul lato, indica che non vi è superbia e arroganza, le quattro dita unite e tese rappresentano le quattro doti di moralità, intelletto, salute e abilità, utili per una buona pratica. Il pugno destro chiuso simboleggia audacia e potenza, il palmo sinistro appoggia sul pugno con il preciso intento di non tramutare l’audacia in confusione e la potenza in violenza. Il cerchio che si forma tra braccia e petto simboleggia nobiltà d’animo e unità tra praticanti di Arti Marziali. Il saluto è eseguito in atteggiamento marziale una sola volta tra studenti e maestro all’inizio e alla fine della lezione. Molte scuole tuttavia eseguono il proprio saluto di stile, conservando la storia della propria pratica.

Ricordiamoci sempre che il saluto è un segno di rispetto e fa parte dell'etica marziale (WuDe). Se lo consideriamo talo, esso rappresenta un segno d'appartenenza, una specie di patto morale che lega i praticanti tra di loro in una sorta di giuramento solenne. Il saluto è una forma rituale, che racchiude l'essenza della pratica. Il simbolo è una proiezione, è un linguaggio muto, riflesso della tradizione e del­l'ordine cosmico, che permette di svelare l'essenza stessa delle cose, di trovare un fondamento che delimiti il percorso tradizionale. 

Il saluto è anche una tecnica marziale. In realtà il pugno e il palmo sono pronti all'u­so: la mano può afferrare (Kam Sau), deviare (Taan Sau), mentre il pugno può contrattac­care (Da) in caso di aggressione improvvisa. Il saluto è un segno di rispetto, ma può anche essere un invito al combattimen­to, ciò dipende dal modo di eseguirlo...

Nelle arti marziali cinesi il saluto riveste un ruolo essenziale poiché dà inizio e pone ter­mine a ogni tecnica. "Iniziare e terminare con cortesia" è un antico precetto cinese che ha conservato tutta la sua importanza. In una Scuola (Guan in mandarino e Kwoon in cantonese), si impara subito a salutare, come è necessario fare al­l'inizio e alla fine di ogni lezione o prima dell'esecuzione di una forma. 

Il saluto va sempre eseguito con calma, concentrazione e secondo un cerimoniale prestabilito. È un segno di rispetto verso l'altro, oltre ad essere un segno di autocontrollo. Costitui­sce in sé anche un momento di transizione, sia di preparazione al combattimento, sia di ritorno alla calma dopo l'assalto.

Il sole (Ri) e la luna (Yue) sono l'origine simbolica del saluto, abbiamo detto. Il nome stesso di saluto con­tiene la prima nozione fondamentale che insegnano le arti marziali: il saluto è nel ri­spetto e il rispetto inizia con il saluto. La nozione di rispetto include la reciprocità; gli allievi salutano l'insegnante, ma anche questi deve salutare gli allievi.

mercoledì 2 giugno 2010

[Armi] 六點半棍

Per completare il lavoro fatto finora, vediamo quali sono gli ideogrammi che compongono Luk Dim Poon Kwan: 六點半棍.

Partiamo da 六 [liù], sei. In cantonese si può scrivere /Luk/.

點 [diǎn], invece, è propriamente il 'punto', un piccolo punto. La sua forma semplificata è 点. In cantonese è /Dim/. Si tratta dello stesso ideogramma che viene utilizzato per descrivere uno dei principi del palo, che è propriamente 'tenere il punto' o 'puntare'

半 [bàn] signica 'mezzo'. Viene spiegato partendo da 丷(八) [], 'dividere', e 牛 [niú], 'il bue', cioè dividere un bue in due pezzi. Da qui l'idea della metà. In Cantonese si trova come /Bun/, /Boon/ o /Poon/. Si tratta dello stesso ideogramma che utilizziamo quando eseguiamo il mezzo Huen Sau del terzo set della Siu Nim Tau.

棍 [gùn] (o 棍子) è 'l'asta' o 'il bastone'. Proviene da 木 [mù], 'legno', e dal suono di 昆 [kūn]. In cantonese si trova come /Gwan/ o /Kwan/.

martedì 1 giugno 2010

[Allenamenti] Orari estivi

Siamo quasi giunti all'estate e, come sempre, i corsi si avviano verso la conclusione. Lo scorso anno abbiamo lavorato insieme fino al 30 luglio, riprendendo i primi di settembre. Anche quest'anno sto cercando di organizzare le lezioni con piccoli aggiustamenti, per poter terminare a fine luglio.

Per quanto riguarda il Tempio di Olimpia, dal mese di giugno le lezioni si terranno il lunedì ed il mercoledì, dalle 19:30 alle 21:30. Riprenderemo ad allenarci il venerdì nel mese di settembre. Poiché domani perderemo la lezione del mercoledì - essendo un giorno festivo -, solo per questa settimana ci alleneremo venerdì, perché non voglio far perdere neanche un'ora ai miei ToDai!

Al New Freestyle Sporting Center, invece, continueremo ad allenarci il martedì ed il giovedì, dalle 21:00 alle 22:30, come abbiamo fatto il mese scorso.

Nel mese di giugno il venerdì ed il sabato, in particolare, saranno riservati alle lezioni private, sia individuali che in piccoli gruppi di studio. Da questa settimana, poi, ricominciano i nostri allenamenti all'esterno, specialmente nel Parco degli Acquedotti, zona Cinecittà-Subaugusta. Sono a disposizione per qualsiasi altro chiarimento.

[Armi] Luk Dim Poon Kwan 2


Ne accennai qui parecchio tempo fa (Il Palo Lungo, un mito alla portata di tutti e Luk Dim Poon Kwan; un video esplicativo: Tributo al Gran Maestro Tang Yick), ma è bene riprendere il discorso sul palo lungo. Molti praticanti di Wing Chun Kuen sono affascinati dalle armi tradizionali di questo stile, perché rappresentano la fine di un percorso di studi ed il mezzo della comprensione del sistema di combattimento studiato per anni. Il mistero che avvolge il Palo Lungo ed i Coltelli che utilizziamo è legato anche ad un fraintendimento: sarebbero solo un completamento dello stile e nulla di più...

Ora, stante il fatto che la maggior parte degli insegnanti di questo sistema non conosce l'utilizzo delle armi, bisogna considerare il problema di poterne apprendere solo le forme (complesse quanto volete, ma si tratta sempre e solo di movimenti determinati!). Pochissimi sono gli Insegnanti che utilizzano questi strumenti per migliorare e, soprattutto, per permettere agli Allievi di fare progressi. 

Non è un caso che vengano considerate tanto nella cultura cinese, da esser addirittura chiamate "il padre e la madre" (i coltelli) e "l'insegnante" (il palo). Eppure ci sarà un motivo per cui i pugni vengono considerati "i figli", no? Sarà mica perché le armi sono le basi per il sistema a mani nude? Fateci caso: anche i praticanti esperti riescono a crescere tecnicamente attraverso l'utilizzo delle armi!

Così come nel sistema a mani nude, le armi ci insegnano a prendere contatto e sfruttare i ponti creati con l'avversario, ovviamente a distanze differenti. Di fronte ad un avversario armato, il combattimento con i coltelli o con il palo in pugno non permette di controllare l'azione, ma è finalizzato a terminare l'attacco con colpi definitivi. 

Spesso si passa dal disarmo dell'aggressore, quando la via è occupata; dall'uso delle armi deriva anche la comprensione del concetto di contemporaneità di difesa ed attacco. Non esiste attacco senza difesa, così come non esiste difesa senza attacco. Ogni azione deve essere il preambolo per quella successiva. 

Per quanto riguarda l’uso del corpo, poi, le armi favoriscono la corretta comprensione dei movimenti della colonna vertebrale e dei piedi, suggerendo la giusta coordinazione tra le articolazioni. Non è un caso che l’uso della struttura sia così connesso all'impugnatura del palo lungo: da questo semplice gesto si può capire se un praticante ha immagazzinato le idee di base per un corretto allineamento posturale.

L'insegnamento principale del palo è contenuta nel nome stesso di Luk Dim Poon Kwan, “il bastone da sei punti e mezzo”: ognuno di questi punti viene interpretato da ogni famiglia come un'azione specifica o come un principio. Per esempio, tra i discendenti di Fung Siu Ching (quello che chiamiamo Siu Lam Weng Chun) si parla di sollevare, puntare (o tenere il punto), sbarrare (e crearsi spazio), deviare, tagliare, avvolgere (con un cerchio, assorbire) e fluire (il mezzo punto). Si tratta di concetti applicati sia in attacco che in difesa.

Come diciamo spesso, il Wing Chun Kuen è un'Arte Marziale concettuale. Proprio per questo i movimenti che eseguiamo con il palo seguono in modo quasi scolastico i concetti che apprendiamo nel corso dei nostri studi. Lan Kwan, per esempio, è il movimento che usiamo per sbarrare la strada all'attacco avversario. Può essere fatto in qualsiasi direzione, l'importante è che blocchi l'avanzata dell'opponente.

I movimenti frustati, invece, sono quelli in cui il palo viene fatto vibrare con il tipico utilizzo del corpo, che dona elasticità al pezzo di legno. Negli esercizi di base, che utilizziamo anche per avere un primo approccio della gestione del corpo nel combattimento a mani liberi, troviamo spesso movimenti verticali ed orizzontali del palo, che viene lanciato e ripreso con un movimento di controrotazione, il quale parte dall'interno del corpo e arriva sino alle mani, per essere poi trasferito all'arma.

Una delle massime più importanti nell'utilizzo del palo è che, in applicazione, il bastone non emette due suoni (Kwan Mo Leung Heung). Si può intendere in vari modi, ma credo che il modo migliore sia quello di comunicare al praticante la strategia ideale: difendere ed attaccare in una sola azione. Spesso questo concetto non viene riportato nel lavoro a mani nude ed ecco il motivo per cui assistiamo ad allenamenti estenuanti di Chi Sau, in cui nessuno dei praticanti pensa a questa strategia fondamentale di contrattacco simultaneo.

In tutti i lavori che eseguiamo, come gli attacchi di punta oppure gli affondi in Ma Bu, stiamo molto attenti alla ripartizione del peso sulle gambe e sulla gestione del baricentro, perché è qui che risiede la chiave per una corretta interpretazione e per un corretto utilizzo del palo. Non è un caso che sia l'Insegnante, no? Ecco, proprio dall'utilizzo di questo strumento possiamo migliorare le nostre capacità. Non parliamo, poi, di quanto sia allenante dal punto di vista fisico e relativamente al footwork!

Per percepire miglioramenti sulle proprie capacità bisogna assolutamente ripetere più e più volte ogni singola azione che possiamo produrre con il palo. Per farlo, ogni famiglia ha elaborato una forma, affinché tutti i principi fossero ricordati ed allenati. Nel lineage di Yip Man, con la mediazione di SiJo Leung Ting, abbiamo una forma brevissima, in cui riusciamo a contemplare tutti i movimenti, ma è un lavoro abbastanza scarno se paragonato ad altre forme.

Per esempio, in quello che viene chiamato Siu Lam Weng Chun ci sono più forme, ognuna delle quali sviluppa una data capacità del praticante. Dopo aver passato del tempo a rinforzare il proprio corpo con una forma specifica di potenziamento, si apprende la forma con il bastone, dedicata allo sviluppo delle proprie conoscenze e capacità nel combattimento a mani libere e con il bastone stesso. Mi pare importante notare che la maggior parte dei Maestri suggerisce di praticare questa forma con vari tipi di bastoni e pali, per saggiare le proprie capacità e per allenarsi in modo proficuo.

Solo in alcune famiglie è stato creato un oggetto assai affascinante quanto utile alla pratica, che possiamo definire come "pupazzo di legno per il palo". Si tratta di una struttura fissata a parete, nella quale vengono posizionati dei pali, contro i quali il praticante si allena, come si fossero gli attacchi di un avversario; si tratta del corrispontente pupazzo di legno che utilizziamo a mani nude...

Quando si lavora i coppia, invece, l’allenamento è così vario, che potremmo davvero costruirci un sistema sopra! Si possono allenare singoli attacchi e singole risposte; si può allenare il Chi Kwan, l'omologo del Chi Sau con il bastone in mano; possiamo allenare i passi, veloci ed esplosivi; possiamo allenare anche il combattimento libero, ma sempre facendo molta attenzione, perché con le armi in pugno non si scherza.