lunedì 14 dicembre 2009

Calci nel Wing Chun, questi sconosciuti... 2


Dopo aver iniziato un discorso, non possiamo non portalo avanti e, così, eccomi qua a parlare di nuovo dei calci nel Wing Chun. Nonostante i commenti siano stati pochini, il post precedente ha riscosso parecchio successo, soprattutto tra gli amici che praticano la stessa Arte, ma che non hanno ancora avuto il piacere di tirarsi qualche calcio.

Ho iniziato a scrivere qualcosa sugli attacchi di gambe del Wing Chun, ma è bene porre subito l'attenzione sul fatto che gli arti inferiori siano i guardiani della componente Terra, nella tripartizione classica del corpo, dalla testa ai piedi. In sostanza, le gambe coprono tutti gli attacchi bassi che arrivano dall'anca in giù.

Mi pare importante sottolineare che, come per le braccia, le difese con le gambe non sono mai inattive o statiche, se non quando lavoriamo sui blocchi o, sarebbe meglio dire, sulla struttura dei nostri arti inferiori, nel momento in cui ricevono un impatto. Solo in questi casi lavoriamo sull'equilibrio statico di ricezione, ma per la maggior parte dei casi le nostre tecniche tendono ad intercettare ciò che arriva ed a seguirlo, proprio come siamo soliti fare con le braccia.

Le gambe sono molto più forti e resistenti delle braccia e per questo sono in grado di gestire la forza di un calcio rispetto alle prime. Lo scrivo perché mi è capitato di veder utilizzata l'ulna per difendere un attacco, con un conseguente impatto della tibia sulla prima. Vi lascio immaginare cosa sia successo all'avambraccio del difensore...

Anche quando l'obiettivo dell'attacco di gamba avversario è destinato al di sopra della linea dell'anca, il sistema dei calci del Wing Chun ci permette di utilizzare le tecniche di gambe per fermare l'azione, per deviarne il corso o per destrutturare completamente l'attaccante, rompendo l'equilibrio instabile.


Nel momento in cui si iniziano a studiare i calci del sistema, è importante analizzare quali siano quelli di uso comune e differenziarli da quelli più 'belli', ma 'rari'. Lo dico perché il bagaglio è ampio, ma in una situazione da competizione sarebbero ben pochi i lavori di gamba utilizzabili. Sarebbe bene studiare prima gli attacchi che le difese, sempre nell'ottica di un lavoro ben fatto, perché i calci, come gli attacchi di braccia, vanno lanciati per avere un effetto dirompente.


Negli allenamenti iniziali è bene indossare una protezione per la tibia e per il collo del piede. Più avanti è consigliabile studiare la dinamica dei calci senza protezioni, perché le capacità di intercettare, frenare e contattaccare si acquisiscono meglio quando non abbiamo protezioni di sorta. Ovviamente c'è il rischio di farsi male, ma anche questo fa parte dello studio quanto più realistico possibile.

Uno dei principi del Wing Chun che dovrebbe essere studiato sin dai primi giorni di pratica è il seguente: "Ferma l'attacco più vicino possibile al punto di origine". Spero di averlo reso nel modo migliore in italiano... Per difendere con gambe o braccia è importante che questo principio sia messo in pratica per permettere al praticante di usare gli arti per fermare gli attacchi degli avversari.

Ci sono molti vantaggi nella comprensione di questo motto. Tanto per cominciare, questo principio permette al praticante di potersi confrontare anche con la massima potenza di una tecnica. Se si riesce ad attaccare la sorgente della forza, allora questa arriverà ridotta, sarà deviata o si interromperà totalmente.

Facciamo l'esempio di un calcio di natura circolare. La nascita fisica di un calcio circolare inizia nel momento in cui l'avversario comincia a spostare il peso al fine di ottenere la posizione giusta per lanciare l'attacco. Il ginocchio comincia a salire e punta l'obiettivo previsto. La gamba comincia a ruotare per colpire l'obiettivo previsto. Prima si riesce a colpire la sorgente di questa rotazione, meglio saremo in grado di difenderci. Chiaramente il Wing Chun ha sviluppato un sistema di difesa arretrato (le retrovie) con blocchi e calci ad hoc, in caso di fallimento nel bloccare l'attacco sul nascere, ma è bene allenare il timing per fermare l'attacco in tempo.

Entrare in contatto con l'anca o con la coscia dell'avversario mentre sta per lanciare il calcioci permette di risolvere l'attacco alla sua origine. Se colpiamo il ginocchio appena dopo la partenza del calcio saremo ancora in tempo di difenderci. Ma se calciamo contro la gamba che arriva, prendendo (quindi) un obiettivo che va dal ginocchio al piede, ci troveremo di fronte all'impatto nella sua natura più dirompente e difficile da controllare. Più il calcio si avvicina al suo obiettivo predeterminato, più avrà forza d'impatto.


Molti praticanti di altre Arti Marziali, attirati dalle tecniche di braccia del Wing Chun, sono stati piacevolmente sorpresi dai nostri metodi di allenamento delle gambe e dalle tecniche legate ai calci. Diciamo che il 99% del marketing sulla nostra Arte Marziale ha insistito sulle braccia e forse è anche per questo che sono pochissime le fotografie di praticanti di Wing Chun che tirano calci. Un grave errore, a mio modo di vedere, perché abbiamo tolto di mezzo un buon 25% del nostro bagaglio tecnico.

Nessun commento: