domenica 20 dicembre 2009

Il famigerato terzo cuneo

Tempo fa, un fan del blog venne a tenere lezioni di Wing Chun qui. Ne fummo lieti ed onorati tutti, ma scomparve dopo una battuta di un mio Allievo...mi pare giusto, ora che siamo vicini al Natali Solis Invicti, regalare una delle 'perle di saggezza' che fu elargita a mezza bocca a quel tempo...il terzo cuneo!

Con terzo cuneo facciamo solitamente riferimento al triangolo che deve formarsi nel momento in cui colpiamo la linea della spalla avversaria. Stante il fatto che il cuneo è uno dei primi principi di attacco che si studiano nelle palestre di Wing Chun, attraverso il quale si insegna all'Allievo ad entrare nella guardia avversaria, pur rimanendo coperto da eventuali attacchi, mi pare giusto notare che del secondo e del terzo non se ne parli mai, né sul web né nella realtà (che ho conosciuto finora).

Diciamo che i cunei possibili sono essenzialmente tre, divisi tra il centrale (corrispondente alla linea verticale mediana del corpo), il secondario (sulla linea verticale che passa tra il capezzolo ed il ginocchio dell'avversario) ed il terziario, che è il più esterno, il cui vertice si situa sulla linea verticale che dalla spalla tocca terra, passando per il piede.

Quando ci difendiamo con la spalla da un attacco dell'avversario, a corta distanza, stiamo creando il famigerato 'terzo cuneo'. Quando attacchiamo digonalmente l'avversario dalla piattaforma del Chi Sau con un Fak Sau, stiamo lavorando sul terzo cuneo. Quando il vertice del triangolo che formano le linee di forza che partono dal nostro corpo cade sulla spalla dell'avversario, stiamo lavorando sul terzo cuneo.

La base del cuneo/triangolo rimane il nostro corpo, la linea orizzontale che unisce la spalle, per interci. I lati variano di volta in volta, a seconda dell'azione. La punta, invece, cade, indovinate un po', sempre sulla spalla.

Come esempio posso portare l'uscita dalle leve che si studia nella seconda sezione di Chi Sau della Chum Kiu di SiJo Leung Ting, con Gum Sau laterale (della Siu Nim Tau - quarto set), spallata e pugno. Ovviamente è necessario un buon lavoro sui passi per ottenere il cuneo e rimanere in sicurezza.

La questione del cuneo è stata a lungo dibattuta, ma se ci fate caso, da nessuna parte, su internet, si parla del 'terzo cuneo'. Eppure in ogni movimento dovremmo portare avanti il concetto spiegato, perché quando attacchiamo siamo spesso in un angolo tale da poter puntare solo verso la spalla...

Ogni volta che ci muoviamo, per colpire, per difenderci o per spostarci, dobbiamo corpire le sei linee verticali, sia superiori che inferiori, che il nostro corpo crea (immaginariamente) e che non devono essere in balìa degli attacchi dell'avversario. Di questo ne parleremo prossimamente.

13 commenti:

Rino ha detto...

Cuneo (Coni in piemontese) è un comune di 55.061 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia. Fondata nel 1198 su un altopiano a triangolo, a "cuneo" appunto .

Silvano ha detto...

Beh, esiste: "when turning the centerline lies on the shoulder" no?

Ho il sospetto anche io che non se ne sia parlato abbastanza e anche "allenato" abbastanza.

Tu che ne dici?

Unknown ha detto...

Caro Coach,
se si devono sempre aspettare i programmi con le armi (palo e coltelli) per apprendere i principi di base del sistema, allora è chiaro che i concetti non vengono mai spiegati né allenati...

Silvano ha detto...

son daccordissimo,ma io facevo riferimento al libro Dynamic wing tsun che tu ben conosci.
siccome una volta era la bibbia,non esisteva youTube,mi scervellavo passando ore a "decifrare i sginificati tra le frasi".

quel che volevo quindi intendere è che NONOSTANTE la regola venisse descritta,decine di anni fa,Non è stato dato modo di applicarla con metodo,lasciando solo il campo alle solite interpretazioni casuali e poco ripetibili dei grandi maestri/insegnanti.

A mio modo di vedere, addirittura LT ha messo giù dei concetti che lui stesso non maneggiava appieno.Dimostra il fatto che esercizi "specifici" in tal senso non sono mai stati sviluppati.

E non solo perchè appartengono ai programmi da stagionare...(mi si permetta..)
ma anche perchè non c'era la reale intenzione di far capire agli studenti,ma solo stare in poppa sulla barca del potere e dei soldi.
quel che è peggio è che la situazipone tuttora non cambia:

Le persone non leggono i libri.
Non vedono i video,ma la loro mente li critica ( e basta).
I big rivedono le sezioni ma non creano esercizi più completi.
Nessuno si lamenta....
Che dire? Entropia come minimo!

Rino ha detto...

per conto mio, scusa lo scherzo di "Cuneo" sei fuori dalla giusta interpretazione. Mi piacerebbe parlarti di persona perchè è un peccato che vai avanti a dreaming non avendo mai conferme, perchè penso che nessuno ti dia conferme delle ricerche che fai e comunque questo ti fa Onore. Il 3° triangolo c'è ma non è come pensi ma non lo scriverò nel tuo blog perchè sono cose che si tramandano verbalmente. Molte tecniche, molti segreti si trasmettono SOLO verbalmente, trovando il sifu che lo sappia e sappia spiegarlo.
Riccardo ha ragione ma la verità è nella Siu Lim Tao

Unknown ha detto...

Io lo dico sempre che finchè non si finiscono uomo di legno, coltelli e bastone non si ha un'idea vera di cosa sia il wing chun. Da lì si inizia poi il vero studio del sistema.
Per me il cuneo è sempre uno solo, l'idea rimane ogni volta che ci spostiamo sulla linea centrale e tagliamo gli angoli, indipendentemente da come mettiamo le braccia, anche perché vanno da sole se si imposta bene il bacino.
Io lo vedo in modo meno esterno, infatti c'è cuneo anche se eseguiamo un sottoponte.

Unknown ha detto...

Caro Coach,
non sono convinto di quel che sostieni. A parer mio SiJo Leung Ting li maneggiava eccome, solo che non ne diffondeva l'utilizzo a tutti...

Per il resto, concordo con te, come spesso accade.

Unknown ha detto...

Caro Rino,
a parte lo scherzo su 'Cuneo', mi fa piacere che qualcuno dissenta da quanto scrivo, perché mi fa sentire meno solo... :-)

Però, essendo un blog pubblico, mi pare poco corretto dire che sbaglio, ma poi non sostenere una tesi contraria. Non stiamo parlando di segreti di un sistema tramandato oralmente. Stiamo parlando di un sistema che va 'solo' allenato, ma che è ben pubblico, ormai.

Proprio per questo, apprezzo il tuo intervento, ma non ne capisco il senso, visto che non esprimi un punto di vista, ma ti limiti all'ultima frase. A proposito, mi mandi gli ideogrammi con cui scrivi 'Siu Lim Tao' e non Siu Nim Tau? Grazie

Unknown ha detto...

Caro Sangre,
non si può certo attendere 20 anni, però, per apprendere le basi del sistema. Sicuramente per maneggiare con cura l'Arte c'è bisogno di tempo e di conoscenze profonde (pupazzo, palo e coltelli), ma non possiamo escludere gli Allievi dalla conoscenza sino a che non arrivano a quel punto.

Per la questione del cuneo, sarebbe interessante capire cosa intendi con lo spostamento "sulla linea centrale".

Sull'esterno o interno, mi sa che finché non ci saremo visti dal vivo, non ci sarà accordo. :D

Silvano ha detto...

A proposito di "dreaming" si pronuncia Cuùni...

Il web è un arma a dpppio taglio, e come per le ricerce sul wing chun a volte dà dei risultati scadenti, a volte li dà anche per la pronuncia...

wikipedia...la conoscenza senza i Segreti!

Unknown ha detto...

Ah già, dimenticavo che da noi omino, coltelli e bastone si studiano già dal terzo anno...negli altri lineage ci vuole più tempo.
Tu parli di cuneo come "posizione degli arti o del corpo" io lo intendo come stato strutturale del mio movimento quindi dinamico. Spostarsi sulla linea centrale: spesso chi fa wing chun e impara cos'è la linea centrale la vede come "una cosa da tener presente" ma in realtà è viva. E' una forza da usare. Muoversi sulla linea centrale, ovviamente con la giusta struttura del corpo ti permette di superare gli ostacoli senza bisogno ogni volta di tagliare gli angoli, si tagliano già da soli. (non parlo di deviare attacchi, ma proprio di pormi tatticamente sugli angoli)
Qui mi rendo conto che è roba complicata. Però sai che noi non ruotiamo lateralmente ma sul posto? Ecco, è un evoluzione di quel concetto in un certo senso.
Siamo sempre lì: prendi il sottoponte, lo usiamo quando siamo fuori traiettoria per rimetterci dritti però non vuol dire che io debba per forza usare la rotazione della chum kiu, anzi io traslo lateralmente, ma se mi muovo sulla linea centrale e non la seguo soltanto, faccio prima e più male.
Mi rendo conto che è una particolarità del nostro metodo.
E' difficile arrivarci ma si ottiene più libertà di manovra e maggiore efficacia.
Su interno/esterno è difficile da spiegare, già ti avevo detto che ci sono diversi tipi di pratica interna.

Unknown ha detto...

Caro Sangre,
quando iniziamo a parlare di strategie, nascono mille fraintendimenti, anche perché la chiarezza di Maestri e praticanti viene via via meno...

Stavolta il tuo intervento non mi è piaciuto (finalmente, almeno dibattiamo!). Anzitutto la questione delle armi e del pupazzo. Nell'IDPA si studiano principi e concetti di base delle armi e del manichino sin dai primi giorni, per spiegare anche la Siu Nim Tau.

Dal secondo anno in poi si iniziano a toccare. Dal terzo si prende confidenza. Dal quarto si studiano. Nel quinto e nel sesto si allenano. Questo se si pratica con regolarità, serietà e dedizione.

A parte questo, non mi è piaciuta la spiegazione del cuneo come "stato strutturale del mio movimento quindi dinamico", perché letto in questo modo, a me risulta davvero privo di senso. Mi pare chiaro che per formare un cuneo, che sia esso di energia o fisico, ci sia bisogno del corpo e degli arti. Mi pare altrettanto chiaro che esso sia dinamico, visto che non esiste l'immobilità nell'azione dinamica.

Sulla linea centrale, penso sia bene capirsi dal principio di che si parla. Ne ho scritto abbondantemente qui sopra, se ti va, scrivi lì...

Tu ne parli come di una "forza da usare", ma non capisco proprio come si possa parlare in questi termini, visto che è una linea immaginaria, che ci serve a livello strategico, non fisico.

Per il resto, ti dico la verità: faccio una grossa fatica a seguirti, ma probabilmente è un limite mio.

Ciao caro

Unknown ha detto...

Eh no, qui non sono d'accordo io! Tanti pensano che sia solo una linea immaginaria da considerare strategicamente, ma va bene all'inizio. Infatti una cosa che vedo come limite per chi pratica altri lineage è quello di tagliare in continuazione angoli e creare ponti anche quando non ce n'è bisogno. Si può benissimo andare dritti e si fa proprio usando la linea centrale, usando la sua energia, quella che c'è tra noi e il nostro avversario. Non è la nostra, non è la sua, ma quella che si crea nell'incontro delle due. Diciamo che rispetto alla concezione standard di linea centrale che hai esposto tu, questo è un passo avanti. E ringraziamo Wong Sheung Long, perché quando praticavo altri lineage non conoscevo questo fattore.
Va benissimo usare la linea centrale strategicamente, quella cosa non va persa, ma bisogna fare un passettino in più.
Quando si arriva a questo punto, non conta più il cuneo classico fatto con gli arti. Il cuneo lo crea il corpo, tutta la struttura, non importa con cosa tocco prima il mio avversario o con che vettore, la prima parte che tocca si fa cuneo automaticamente perché è l'idea del cuneo che conta. Se c'è quella il cuneo viene da solo.
Sono tutti elementi collegati. Ovvio che se per me la linea centrale è solo una linea immaginaria allora il cuneo lo devo creare ogni volta con le braccia.
Non preoccuparti se non mi segui. Io torno a casa dagli allenamenti col mio sifu sempre con un gran nervoso e mal di testa per cercare di capire queste cose. Però funzionano. Vedo suoi allievi anziani che combattono apparentemente senza struttura, senza tecnica...contano solo i principi. Il wing chun quando è di alto livello, non è più fisico ma solo mentale.