A seguito dell'articolo introduttivo di SiFu Mavilio, ho chiesto all'amico Vito Armenise di scrivere un pezzo sull'attrezzo di allenamento Jook Wan, sapendo che apparteneva da parecchio alla sua famiglia, la Close Range Combat Academy. Di seguito, trovate la spiegazione tecnica dell'ottimo Vito, corredata da foto molto esplicative. Avvertenza: alcuni nomi tecnici sono scritti in maniera diversa da quanto precedentemente riportato da questo blog. Gli ideogrammi sono gli stessi, cambia solo il modo di scriverli nel modo più opportuno, secondo il proprio Maestro. Buona lettura e grazie ancora a Vito!
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L’anello di rattan (Jook Wan) è uno strumento molto apprezzato e utilizzato nel CRCA Wing Chun.
Le sue dimensioni tipiche variano da 25cm a 28 cm di diametro interno e da 30cm a 33cm di diametro esterno e devono essere adatte al braccio del praticante che dovrà usarlo.
I benefici risultanti dall’uso dell’anello riguardano 3 aspetti distinti:
1. La “struttura” del praticante;
2. La coordinazione delle braccia;
3. Lo sviluppo e l’allenamento di “energie” tipiche del Wing Chun.
La “struttura” del praticante
Nel Wing Chun le braccia hanno un proprio ruolo e una propria posizione in base alla tecnica o alla struttura che si sta utilizzando.
Capita spesso che quando si mostra ad un principiante la posizione delle braccia per allenare alcune tecniche a vuoto, questo non riesca a mantenere il corretto allineamento strutturale. Le braccia sono troppo in alto, troppo in basso, troppo strette, troppo larghe.
Facendo imbracciare il Jook Wan, le braccia sono "costrette" a mantenere il corretto allineamento strutturale. Ad esempio, se i gomiti sono troppo stretti o le mani troppo vicine, il Jook Wan cade. Facciamo qualche esempio.
Nelle 2 foto che seguono si mostra il Jook Wan nella struttura Man Sau e Wu Sau, aiutando il praticante a posizionare le mani alla giusta distanza e i gomiti al giusto angolo.
Nelle foto che seguono si prendono in considerazione diverse tecniche: il Boang Sau, il Loy Kwun Sau, il Gahng Jom Sau e il Syeung Kuen.
La coordinazione delle braccia
Una delle caratteristiche del Wing Chun è l’utilizzo contemporaneo delle braccia.
Le braccia però non si muovono insieme, in modo coordinato, solo quando si applicano le tecniche “doppie”. Anche le tecniche singole in qualche modo richiedono l’utilizzo contemporaneo delle braccia.
Un principiante tenderà, ad esempio, a muovere il braccio avanzato lasciando immobile quello di guardia. In questo modo però, si viene a creare una distanza troppo grande tra le due braccia, rendendo problematica una eventuale difesa.
L’uso del Jook Wan forza le braccia ad avanzare ed indietreggiare contemporaneamente, abituando il praticante a far avanzare la mano di guardia ogni volta che la mano avanzata “perde” la sua posizione.
Le 2 foto seguenti mostrano un esempio: il Wu Sau che segue il Man Sau quando quest’ultimo cambia posizione.
Sempre per i principianti, una cosa di difficile assimilazione è che le braccia, muovendosi insieme, devono portarsi dietro una struttura corretta.
Nella foto che seguono si mostra la sequenza da Syeung Chahng Dai Jyeung a Syeung Chahng Jyeung.
Lo sviluppo e l’allenamento di “energie” tipiche del Wing Chun
Un motto del Wing Chun recita: “Yuen Jick Syeung Choy”, che più o meno significa che in ogni movimento c'è una componente rettilinea ed una circolare.
Alcuni sono convinti che il Wing Chun usi esclusivamente movimenti rettilinei. Questo non è del tutto vero. La componente circolare c'è quasi sempre.
Una delle “energie” sviluppate nel Wing Chun è "Gan Jeep Ging" - Energia che connette. Connette cosa? Una tecnica alla successiva.
E' noto a tutti che una prerogativa del praticante del Wing Chun è quella di riuscire a passare da una tecnica ad un'altra in modo fluido, armonico e nel minor tempo possibile.
Beh, per poter concatenare 2 movimenti, specialmente se rettilinei, è utile aggiungere una componente circolare.
Immaginiamo di dover tirare 2 pugni diretti con lo stesso braccio. Se si utilizzasse esclusivamente il movimento rettilineo si dovrebbe arrivare ogni volta a fine corsa, fermare il braccio e riaccelerare da fermo.
Se invece si utilizza un movimento circolare per concatenare il primo pugno al secondo, non si ha bisogno di fermarsi, la concatenazione è più fluida e si può usare il movimento circolare come base di accelerazione a cui agganciare l'accelerazione del secondo pugno.
Il movimento circolare è talmente importante che è studiata come “energia”. Si chiama “Juen Ging” – Energia circolare, appunto. A volte è usata da sola, altre volte in combinazione con altre “energie, come ad esempio quando una componente circolare viene aggiunta ad un movimento rettilineo per potenziarlo.
Un esempio di Juen Ging, con il Jook Wan, è stato già mostrato nelle forto precedenti e riguarda la sequenza Syeung Chahng Dai Jyeung – Syeung Chanh Jyeung.
Conclusioni
Come si è visto, svariati sono gli utilizzi del Jook Wan. Di certo non è uno degli strumenti indispensabili per l’apprendimento del Wing Chun, ma se ben usato porta grandi miglioramenti alla struttura, alla coordinazione e all’uso dell’energia “circolare” in breve tempo.
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