Ospito con vero piacere questo articolo di Francesco Mavilio, che spiega la sua visione intorno all'anello di rattan. Spero che susciti un dibattito costruttivo! Grazie a SiFu Mavilio per aver scritto in così poco tempo una spiegazione dettagliata del suo lavoro, su richiesta.
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Jook Wan Huen letteralmente "anello di rattan" rappresenta un antico arnese utilizzato per sviluppare ed affinare la forza vorticosa “Ging” delle braccia di un praticante di WingKungFu , ma il suo uso non si limita solo a questo, in mani esperte può diventare un’ ottima arma di difesa e attacco!
Storia dell’anello del Kung Fu
Gli anelli di bambù (Jook) e quelli di acciaio (Tin) hanno una diversa provenienza nelle Arti Marziali Cinesi. L’anello di rattan è stato parte integrante nella pratica del Wing Chun sin dai tempi dello Shaolin!
Nel diciannovesimo secolo è stato utilizzato dai membri della compagnia della “Giunca Rossa” per affinare le loro tecniche senza dover necessariamente svelare le loro conoscenze marziali.
Non ci sono scritti in riguardo del corretto uso e delle applicazioni pratiche di questo strumento ma il suo utilizzo ha incrementato l’energia delle tecniche in uso!
Sulle pareti dei Templi Shaolin si possono ancora oggi ammirare dipinti che raffigurano monaci combattenti in pose marziali con il Jook Wan Huen!
Perché ho scelto questo attrezzo?
Tutto è cominciato per caso, sinceramente ero contrario all’utilizzo di questo accessorio viste le performance di tanti praticanti di Wing Chun; nel modo in cui era usato sinceramente si acquisivano solo cattive abitudini pressioni verso l’esterno, movimenti inutili e poco conformi ai principi del Wing Chun.
Ma il caso ha voluto che un giorno, facendo acquisti in un negozio di articoli per le arti marziali, venissi a contatto con esso e finalmente mi si è aperta la mente! Ho sempre ritenuto che la nostra Arte va interpretata, sperimentata e se possibile rivalutata, bene era il momento di provare le mie idee innovative su questo antico e curioso strumento! Wow! È stata un’illuminazione! Mi son messo subito all’opera e come prassi nella pratica del Kung Fu ho provato e riprovato utilizzando al meglio l’anello, riuscendo finalmente a farlo mio.
Le braccia si appiccicavano dentro e fuori e la connessione diventava sempre più fluida e veloce! Avvertivo la potenza nei miei avambracci e i polsi controllavano il cerchio senza perderne il contatto! Ci sono ho esclamato è un ottimo strumento da proporre agli allievi che chiedono un supporto quando hanno voglia di praticare da soli!
Dopo quel momento tutto è stato più facile, ho ricostruito la storia e riorganizzato la struttura tecnica per la quale originariamente era stato creato!
In preparazione DVD didattico con spiegazione del corretto uso, degli esercizi isometrici e ovviamente della forma con relative applicazioni con e senza “anello”.
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