Partiamo subito dalla considerazione principale: ognuno è libero di alimentarsi nella maniera che ritiene più consona alla propria natura. Fatta questa premessa, mi pare quai obbligatorio dire subito a tutti che io sono vegetariano (latto-ovo), anche se provengo da 3 anni di alimentazione vegana (assenza completa di alimenti di natura animale). In totale, sono vegetariano da 8 anni. Mi pareva giusto dirvelo, per correttezza.
Da quando ho iniziato a leggere testi della tradizione induista, più di dieci anni fa, ho iniziato a coltivare l'idea di abbandonare l'alimentazione carnea, per tutta una serie di ragioni, non ultima quella etica, che mi ha condotto anche a praticare inizialmente Wing Chun, perché avevo letto delle sue origini che affondavano nel tempio di Siu Lam.
Attraverso i primi studi di glottologia e linguistica ebbi modo di approfondire la storia del sanscrito, delle influenze orientali sulla cultura occidentale e temi correlati. Da tutta questa ricerca, affascinato dalla cultura orientale, decisi di diventare vegetariano. Da un giorno all'altro decisi di privarmi di tutti i cibi derivati dagli animali e divenni vegan. Non immaginate l'impatto che questa scelta ebbe sulla mia vita.
Iniziai a sponsorizzare questa scelta, un po' come fanno tutti i "convertiti", raccontando ad amici e conoscenti gli aspetti benefici e salutistici di questa scelta etica ed alimentare. La cosa che, però, mi colpì in maniera particolare fu la notevole capacità di resistenza che acquisii... Questa è la ragione che oggi mi ha spinto a parlarvi di questa scelta.
Al di là dell'aspetto etico, di cui parlerò, vorrei porre alla vostra attenzione il fatto che la scelta vegetariana raddoppia la resistenza alla fatica ed aumenta la capacità di ripresa in un tempo cinque volte inferiore ad una persona "normale". Se ci pensate bene, gli animali più forti e resistenti sono erbivori: il bue, il cavallo, il bisonte, il rinoceronte, l'elefante, il gorilla, il toro, etc.
Evito di trattare l'aspetto scientifico di questa scelta, perché non è il mio campo e non è stato tra i motivi della mia conversione, anche se potrei citare gli studi di Veronesi, Pecchiai, Dulbecco, Greco, Keys, etc., che hanno apportato notevoli sviluppi alla ricerca sulla carne, sostenendo che, in tutta evidenza, fa male.
Veniamo ora all'aspetto etico della scelta veg(etari)ana. Partiamo dal presupposto che la cultura dell'amore e del dono è in aperta contraddizione con quella della reclusione e dell'uccisione. Mangiare la carne (intendo anche il pesce, etc.) significa affermare la supremazia del piacere sulla vita di altri esseri viventi. Penso che solo dopo aver rimosso la cultura del mattatoio si potrà auspicare la nascita di una cultura della vita, dell'amore e della condivisione.
Ogni anno vengono distrutti 300 mila chilometri quadrati di foreste per far posto agli allevamenti intensivi di animali. Servono 20 mila litri d'acqua per "produrre" un solo chilo di carne bovina, per esempio, mentre ne bastano 200 litri per un chilo di grano... L'industria della carne è tra le prime cause dell'inquinamento della terra, dell'acqua e dell'aria.
A parte questi dati, comunque sconcertanti, l'uso di carne e pesce abbassa la frequenza energetica dei Chakra, rendendo più difficoltoso qualunque tipo di lavoro che consuma energie: l'energia scorre più lentamente e può bloccarsi causando malattie nei vari organi. Le persone, in questo caso, tendono ad essere più aggressive e tese, perché vengono sollecitati i Chakra istintuali.
Modificando l'alimentazione inizia un processo di depurazione, che rimette in funzione i Chakra, potenziando sia l'aspetto mentale e spirituale che quello fisico. L'energia della persona diventa più armonica ed equilibrata, aumentando la vibrazone complessiva e, piano piano, avvicinando la percezione delle dimensioni superiori.
La questione che mi sono posto sin dall'inizio della mia pratica marziale è proprio legata all'alimentazione ovvero se l'assenza di carne nella dieta del praticante possa apportare dei benefici in termini psico-fisici. Per quel che mi riguarda la risposta è affermativa, perché ho notato più volte, durante la pratica, che la mente e la sensibilità dei vegetariani è più aperta e ricettiva ai Principi dell'arte marziale, rispetto a chi fa uso - specie smodato - di carne.
Con questo non voglio dire che tutti si debbano convertire a questo tipo ti alimentazione o scelta di vita, ma ci tenevo a proporvi questa serie di riflessioni, perché ritengo che una vita dedita all'amore dell'altro e all'etica stessa del rispetto delle creature esistenti sia un buon viatico per la comprensione delle radici filosofiche del Siu Lam Weng Chun.
Se pensate, poi, che famosissimi atleti dei giorni nostri sono vegetariani, allora un pensierino potreste pure farcelo...pensiamo a Dave Scott, l'unico al mondo ad aver vinto per sei voltal'Ironman Triathlon, oppure a Miles, campione del mondo di tennis per 10 anni. Un po' di nomi sparsi: Emil Deriaz, che detiene il record mondiale di tiro alla fune; Zbysko, campione di lotta libera; Maurizio Zanela, scalatore di montagne senza attrezzi; Piero Venturano, 2 volte campione del mondo di tutte le categorie di culturismo; Enzo Maorca, campione mondiale di immersione; H. Crooks, novantenne che ha scalato per ben 26 volte il Monte Witney (4.000 metri) ed è vegetariana dalla nascita; Carl Lewis, vegan, campione olimpico di salto in lungo e di velocità; etc.
Sarà un caso che i Monaci non si cibassero di carne? Sarà un caso che gli iniziati di tutte le più disparate religioni non si siano cibati di carne? Sarà un caso che il Tempio in cui è nato il Weng Chun fosse proprio quello di Siu Lam, nel quale un monaco indiano, Bodhidharma di Madras, dopo una meditazione durata 9 anni, diede luogo alla disciplina denominata Chan (Zen in giapponese), che dovrebbe direzionare le nostre ricerche interiori (per non perdere uno dei tesori del Tempio)?
2 commenti:
Grazie, ho apprezzato molto le tue parole e la tua saggezza pesata. Ti sono vicino sotto più aspetti.
Continuiamo così.
Giuseppe
Grazie per avermi scritto, Giuseppe. Non sai quanto sia piacevole non sentirsi soli...
Un abbraccio forte, continuiamo così!
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