Una delle cinque capacità per raggiungere la consapevolezza che cerchiamo è Tiáo Shēn (調身), il saper "regolare il corpo". Purtroppo spesso lo si trova scritto su libri, siti e quant'altro, ma non mi pare che se ne sia mai data una spiegazione efficace. Ci provo Conosciamo già gli ideogrammi 調 e 身, quindi non mi soffermo su questo.
Saper regolare il corpo significa trovare, costruire e gestire il proprio radicamento a terra, facendo sprofondare le proprie radici a tre metri sotto la superficie, come ci indicano i testi tradizionali del Wing Chun, non solo in una fase statica, passiva ed inattiva, ma anche durante il movimento. È molto importante cercare, afferrare e mantenere il proprio centro, attraverso la costruzione di un triangolo, proprio come impariamo a fare sin dall'inizio con la Yee Ji Kim Yeung Ma (二字箝羊馬). Lo ricordo per tutti i lettori non assidui del blog: il cantonese Yeung non è la romanizzazione dell'ideogramma 羊 [yáng], che indica la pecora, ma di 陽 [yáng], il principio naturale attivo, maschile, etc.
Per una pratica seria ed efficace è necessario bilanciare il corpo, lasciando perdere gli assolutismi ed i dogmatismi dello scaricamento del peso diviso in percentuali sempre identiche, ma adattandosi momento per momento alle esigenze della situazione. Attraverso una ripartizione di peso e pressione corporea (vedi la forza di gravità e la capacità di scaricarla a terra) possiamo imparare a stare in piedi e muoverci senza perdere mai quell'assetto triangolare acquisito con fatica all'inizio della pratica. Finalmente potremo dar vita a triangoli Yáng o Yīn, a seconda dei casi e dei movimenti. Solo mediante una pratica rilassata e priva di contrazioni potremo far scorrere il Qì (氣).
Nel cammino di crescita dei miei Allievi c'è un'inizio comune, lo studio di posizioni statiche e loro successiva trasformazione dinamica. Con l'esercizio costante queste diventano parte integrante del bagaglio tecnico e, a quel punto, si può iniziare ad eseguire forme con sempre maggior precisione. Regolare il corpo, a questo punto, significherà aver raggiunto la capacità di migliorare la propria condizione energetica in modo da sviluppare (non "creare", come leggo spesso, purtroppo), accumulare e far circolare il Qì.
Tutta la ricerca del praticante alle prime armi deve essere tesa all'acquisizione della posizione più comoda e rilassata possibile, sia nelle fasi statiche sia in quelle dinamiche, lasciando che il proprio corpo rimanga sempre centrato, bilanciato e mai privo dell'immancabile giusto mezzo (né stabile ma immobile né mobile ma instabile): avere la capacità di muoversi mantenendo un assetto strutturale stabile (sì sì, la famosa struttura in movimento).
I miei Allievi sanno bene che tutta questa ricerca è vana se non vi è l'intento, l'intenzione, 意 [yì], cioè il suono (音 [yīn]) del cuore (心 [xīn]), come ci indicano gli ideogrammi componenti. Per raggiungere il rilassamento del corpo bisogna regolare la mente, Tiáo Xīn (調心): non dimentichiamo il detto Shēn Xīn Píng Héng (身心平衡), corpo e mente bilanciati. Senza il necessario bilanciamento ed equilibrio, come sempre, non si va da alcuna parte.
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