Oggi, dopo un po' di tempo, torno a parlare di tecnica e voglio farlo dando spazio ad uno dei pugni meno visti su internet sotto la voce Wing Chun, il gancio. Sto parlando del Gau Jong Kyun (勾撞拳), che trovate spesso scritto come Au Chong Kuen (diversa trascrizione, stesso significato). Partiamo dagli ideogrammi. Non mi soffermo sul 拳 [quán], perché se ci fosse ancora un lettore del blog a non conoscerlo mi metterei a piangere...
勾 [gōu] è solitamente utilizzato nella sua forma verbale e intende l'atto di agganciare (o, in senso lato, sedurre qualcuno). Propriamente è l'uncino o, meglio, l'uncinare. Etimologicamente segue la via di 句 [jù], la sentenza. Il carattere 勾 è la volgarizzazione e la corruzione di 句, dove 厶 [sī] prende il posto di 口 [kǒu]. Uncino è propriamente scritto con l'ideogramma 钩(o 鉤) [gōu], che prevede l'aggiunta di 金 [jīn], il metallo, per indicare il materiale che compone l'oggetto. In Cantonese è /Gau/ o /Ngau/ (in alcune aree).
撞 [zhuàng] indica la collisione, il correre incontro a qualcosa, colpire. L'ideogramma è formato da 扌(o 手) [shǒu), la mano, e 童 [tóng], il ragazzo, utilizzato per il suono. In Cantonese è /Johng/.
Quale può essere, quindi, l'esatta traduzione letterale degli ideogrammi? Pugno che colpisce agganciando. Per meglio capirci, è chiaro che utilizzeremo il termine gancio, che rimanda il lettore e lo Studente al movimento tipico del Pugilato Occidentale. In realtà, la meccanica, la tecnica e le finalità sono differenti, ma è bene che ci si faccia un'idea generale, prima di passare alla pratica.
Alcuni Insegnanti tendono a dire che la forza del 'nostro' (ormai parlare di un'unica Arte Marziale è quasi risibile) gancio si prende dalla rotazione delle anche o dell'intero busto. Sicuramente uno dei motori che possiamo utilizzare è la forza di spinta, che viene dal terreno e si esplica attraverso una torsione del busto. In questo caso, ci avviciniamo molto al Pugilato Occidentale, anche se in quasi tutte le Scuole di Wing Chun, poi, si impone di non utilizzare il muscolo della spalla.
Per quanto mi riguarda, il gancio che alleno, utilizzo ed insegno viene dalla Biu Ji (標指), ma non è appannaggio dei soli Allievi che hanno raggiunto un certo qual livello. Il gancio, come quasi tutte le altre tecniche, si vede sin dai primi giorni di pratica, perché mi sembrerebbe sciocco privare il praticante di uno dei più importanti colpi a pugno chiuso del sistema.
Nella Biu Ji (標指), si allena questo benedetto Gau Jong Kyun (勾撞拳), partendo dall'esterno (area Yáng) e facendolo finire (idealmente) sulla linea Yīn opposta al braccio che esegue il gancio. In sostanza, si oltrepassa la linea verticale mediana, eseguendo un movimento semicircolare prima ascendente e poi discendente, a 45° di angolazione. La forza d'impulso (tema specifico della Biu Ji), la cosiddetta Faat Ging (發勁 [fājìn]), permette al praticante di Wing Chun di lanciare il gancio come se avesse in mano un sasso.
Come tecnica viene utilizzata sia per rompere il ponte (Saat Kiu) avversario o con l'avversario, sia per terminare il combattimento con un colpo molto forte. Spesso, quando il gancio va a vuoto (sì, avete letto bene, nessuno è perfetto), si colpisce l'avversario con una gomitata orizzontale - Pai Jaan (劈肘) -, che il praticante impara sin dal quarto set di Siu Nim Tau.
Penso sia importante sottolineare che in molte Scuole il gancio non viene utilizzato se non in connessione con il Paan Geng Sau (攀颈手), la mano che tira il collo verso il basso, tipica della Cham Kiu (尋橋) e del Muk Yan Jong (木人樁), che solitamente chiamiamo Mang Geng Sau, per una strana trascrizione, che ormai è entrata nell'uso comune dei praticanti...
Quale può essere, quindi, l'esatta traduzione letterale degli ideogrammi? Pugno che colpisce agganciando. Per meglio capirci, è chiaro che utilizzeremo il termine gancio, che rimanda il lettore e lo Studente al movimento tipico del Pugilato Occidentale. In realtà, la meccanica, la tecnica e le finalità sono differenti, ma è bene che ci si faccia un'idea generale, prima di passare alla pratica.
Alcuni Insegnanti tendono a dire che la forza del 'nostro' (ormai parlare di un'unica Arte Marziale è quasi risibile) gancio si prende dalla rotazione delle anche o dell'intero busto. Sicuramente uno dei motori che possiamo utilizzare è la forza di spinta, che viene dal terreno e si esplica attraverso una torsione del busto. In questo caso, ci avviciniamo molto al Pugilato Occidentale, anche se in quasi tutte le Scuole di Wing Chun, poi, si impone di non utilizzare il muscolo della spalla.
Per quanto mi riguarda, il gancio che alleno, utilizzo ed insegno viene dalla Biu Ji (標指), ma non è appannaggio dei soli Allievi che hanno raggiunto un certo qual livello. Il gancio, come quasi tutte le altre tecniche, si vede sin dai primi giorni di pratica, perché mi sembrerebbe sciocco privare il praticante di uno dei più importanti colpi a pugno chiuso del sistema.
Nella Biu Ji (標指), si allena questo benedetto Gau Jong Kyun (勾撞拳), partendo dall'esterno (area Yáng) e facendolo finire (idealmente) sulla linea Yīn opposta al braccio che esegue il gancio. In sostanza, si oltrepassa la linea verticale mediana, eseguendo un movimento semicircolare prima ascendente e poi discendente, a 45° di angolazione. La forza d'impulso (tema specifico della Biu Ji), la cosiddetta Faat Ging (發勁 [fājìn]), permette al praticante di Wing Chun di lanciare il gancio come se avesse in mano un sasso.
Come tecnica viene utilizzata sia per rompere il ponte (Saat Kiu) avversario o con l'avversario, sia per terminare il combattimento con un colpo molto forte. Spesso, quando il gancio va a vuoto (sì, avete letto bene, nessuno è perfetto), si colpisce l'avversario con una gomitata orizzontale - Pai Jaan (劈肘) -, che il praticante impara sin dal quarto set di Siu Nim Tau.
Penso sia importante sottolineare che in molte Scuole il gancio non viene utilizzato se non in connessione con il Paan Geng Sau (攀颈手), la mano che tira il collo verso il basso, tipica della Cham Kiu (尋橋) e del Muk Yan Jong (木人樁), che solitamente chiamiamo Mang Geng Sau, per una strana trascrizione, che ormai è entrata nell'uso comune dei praticanti...
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