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mercoledì 1 agosto 2012

Stadi dell'Hoat Keng dell'Hek Ki Boen

Nell'Hek Ki Boen la generazione di energia non è in relazione e non viene da corpo, spalle, Dan Tian o da altre parti. Inizialmente essa viene dalla comprensione di tre aspetti fondamentali, che siamo soliti dividere tra cielo, terra e uomo: la consapevolezza del cielo prevede la comprensione del pensiero, del concetto, della teoria; quella della terra concerne la capacità di sentire determinate sensazioni; quella dell'uomo si fonda sull'intento e sull'applicazione pratica.

Questo ci permette di bloccare 'mille chilogrammi' con pochi grammi di peso. Si tratte dell'iniziale abilità che si acquisisce in tre distinte parti del curriculum HKB, cioè il primo, il secondo ed il terzo grado di Hoat Keng. Successivamente si passa all'Attivazione dei 9 tendini degli arti, con il totale distacco dei muscoli (il famoso detachment), attraverso il quale la struttura muscolare si attiva solo passivamente, dopo quella tendinea. Questa è l'essenza dell'It Kin Keng, la transizione dai muscoli ai tendini.

A questo punto la mano diventa davvero pesante, estremamente pesante. Non si ha più la necessità di frustare le tecniche e la caratteristica di questo stadio di Hoat Keng è che non emette più suoni. Si tratta della condizione di Li Tou Zhi Chuen. Nel curriculum HKB questo stadio è classificato come quarto livello di Hoat Keng. Questo processo viene insegnato soltanto ai Maestri di livello alto (Tier 3)

Il passaggio successivo concerne il Lavaggio del Midollo Osseo. Nella terminologia HKB questo è il primo stadio di Liam Kut (Allenamento della parte interna delle ossa). In quella Shaolin viene detta Si Swe Keng (Lavaggio del Midollo Osseo). A questo punto l'Hoat Keng non necessita più di distanza o velocità. Significa che l'energia può essere rilasciata a bassa velocità e senza alcun movimento evidente, sebbene rimanga esplosiva.

Come? Il Vero Intento [Yi Niam] è l'esatto opposto della Visualizzazione. Nel nostro curriculum questo è classificato come quinto livello di Hoat Keng. Il passo successivo vede la continuazione del Lavaggio del Midollo Osseo. Usare l'Intento significa farlo scorrere dagli originali 9 tendini al midollo osseo del gomito, passando per la parte più delicata del midollo osseo dell'ascella. Poi passa al midollo osseo delle costole, per poi raggiungere finalmente il Dan Tian che ruota/cade.

A questo punto il Qi deve scorrere verso il basso, nella parte anteriore del corpo, aprendo i punti dei meridiani Ren Mai [Vaso Concezione]. Nel nostro curriculum è classificato come sesto livello di Hoat Keng.

Finalmente, si impara ad usare l'intento per continuare a lavare il midollo osseo della spina vertebrale, facendo dirigere il Qi verso l'alto, facendolo arrivare all'apertura di tutti i punti dei punti dei meridiani Du Mai [Vaso Governatore] per eseguire la Siauw Cou Tian [Piccola Orbita Microcosmica]: il settimo livello di Hoat Keng. Fate attenzione: tutto inizia dalle mani, per poi arrivare al corpo, mai l'opposto. Queste conoscenze sono state rivelate al pubblico solo dal Gran Maestro Lin Xiang Fuk, che ringrazio per l'opportunità di avermi fatto entrare nella grande Famiglia HKB!

venerdì 17 febbraio 2012

L'ottica Hek Ki Boen Kun Tao

Seminario introduttivo HKB a Roma 12/2/2012
Molti amici mi stanno pressando per scrivere qualche parola sulla mia ultima esperienza maturata nel corso di addestramento per futuri istruttori del sistema Hek Ki Boen Kun Tao, sotto la guida diretta del Gran Maestro Lin Xiang Fuk, quindi li accontento, sperando di soddisfare anche la curiosità di altri lettori.

Dopo il seminario pubblico di domenica scorsa, durante il quale SiFu ha spiegato ad alcuni dei miei Allievi e ad altri amici intervenuti (che ringrazio) le basi dell'Eng Chun fukinese,  ho iniziato una full immersion nel programma di addestramento per i candidati istruttori, che è terminato solo ieri sera.

Anzitutto vi posso assicurare che è stata un'esperienza fantastica, che fa seguito alla precedente, ma che è andata a fissare nella mia testa altri concetti più profondi rispetto al primo incontro. Se volete un elenco dei concetti trasmessi da SiFu alla quinta generazione dell'Hek Ki Boen (composta da me e da Gianluca Giusto, in Italia), durante questo corso, ve li elenco, cercando di spiegarvi di cosa si tratti, ma vi scrivo tutto in modo soggettivo, perché qui racconto la mia esperienza.

Ho allenato in modo proficuo il Wheel Bearing Body - mi vedete nella foto sotto... -, cioè il cosiddetto 'corpo di cotone', un metodo di allenamento che permette di utilizzare a proprio favore la separazione della parte superiore della struttura da quella inferiore, dando l'idea di due ruote che girano in verso opposto sullo stesso asse. 

SiFu ha concluso la spiegazione, la dimostrazione e la trasmissione del metodo per allenare il primo livello di Hoat Keng (potremmo tradurlo con "forza d'impulso"), basato sui concetti di Cielo, Terra e Uomo, attraverso l'attivazione dei tendini, con l'acronimo TSS, Twist, Stretch e Squeeze, traducibili con arrotolare, allungare e spremere. Poi sono stato introdotto al secondo livello di Hoat Keng, basato sul rilascio del peso anche della spalla. Infine, SiFu ha terminato l'argomento spiegando il terzo livello, basato sulla connessione del Dan Tian inferiore. Lavoro difficilissimo, che toglie molte energie all'inizio, ma pieno di sorprese. Ho brevemente allenato il Red Palm - il palmo rosso - uno speciale addestramento che estende e moltiplica la capacità del praticante nel primo livello di Hoat Keng, ma non mi posso addentrare ulteriormente nella spiegazione.
Wheel Bearing Body

SiFu mi ha mostrato il primo lavoro sul midollo osseo, dandomi alcune chiavi per iniziare a comprenderne l'importanza e, soprattutto, per iniziare a lavorare sull'espansione e sulla compressione. Sarà durissimo riuscire a fare quello che ho sentito da lui, ma ci proverò. 

Vorrei sottolineare che i primi tre livelli di Hoat Keng sono in realtà un solo macro-livello per la famiglia HKB. Per varie ragioni la stessa famiglia è stata costretta a rinominare i livelli, avendo quindi uno spostamento in avanti degli altri due, che diventano, in sostanza, il quarto, basato sull'attivazione di nove tendini su ciascun arto, e il quinti, che fa della coltivazione del midollo osseo (Liam Kut) il suo perno.

Per quanto concerne le forme, ho lavorato in modo diverso e sotto più punti di vista la Sam Chian Po, che ritengo sia la vera 'arma' di questa grande famiglia. Interessantissimo anche il lavoro sulla Ti Sam Chian Po, che permette di allenare bene la posizione bassa, per corpire e colpire i cancelli inferiori. Sono davvero felice di aver appreso anche la Pai Chat Kun, basata sull'utilizzo delle diverse gomitate presenti nel sistema su tutti i lati.

A parte la Siau Liam Dao, rivista e corretta, la forma con cui ho avuto più feeling è stata la Sat Si Mui, sarà perché mi piace soprattutto il footwork, ma sta di fatto che è quella che mi è entrata subito in testa, sia come movimenti che come idea di allenamento. Davvero ostica, per me, invece, la Hua Kun, piena di sequenze dei movimenti di braccia del sistema, densa di posizioni e passi. Sicuramente sarà uno dei grandi scogli per me.

Poi ho lavorato ben dieci Kiao Jiu, esercizi di base per addestrare e perfezionare tutti i movimenti di braccia, in rapida sequenza, utilizzando l'Hoat Keng. Per quanto concerne le 'forme a due', ho solo visto la prima, perché, in accordo con SiFu, abbiamo lavorato maggiormente sulle chiavi per capire bene il sistema.

Sul posizionamento del corpo e sullo sparring l'Hek Ki Boen Kun Tao propone tutta una serie di esercizi prestabiliti ed una vasta gamma di lavori 'liberi', che vanno a colmare precedenti lacune ed a rinforzare la strategia del combattimento, il tutto, ovviamente, passando per la pesantezza nelle mani, per la fase del guidare i movimenti e, infine, bucare con il cerchio. Il tutto è stato condito dall'esatta spiegazione del posizionamento delle braccia con il Bai Jong (mettere il manichino è la traduzione che mi viene in mente, ma non è proprio chiara, me ne rendo conto). Si tratta della prima volta che un Maestro di Wing Chun mi spiega la 'guardia' del suo sistema...

Interessante, dal punto di vista dell'insegnamento, il lavoro con i Sam Sing, i metodi di allenamento delle tecniche di base in coppia, che si fa sin dai primi livelli di base. Stesso dicasi per gli esercizi per la reattività  a cortissima distanza, nonché tutto il programma di orientamento degli studenti: si tratta di un lavoro certosino, che dà all'insegnante anche un metodo chiaro di insegnamento. Davvero molto professionale e professionalizzante! Mi dedicherò parecchio all'allenamento di questo sistema, potete giurarci! Alla prossima!