In un solo ideogramma possiamo rintracciare uno dei rami più importanti dell'allenamento del Wing Chun Kuen. Si tratta di 過 [guò]. Significa 'passare', 'sorpassare' o 'andare oltre'.Ha una forma semplificata, 过 [guò], e deriva dall'utilizzo di 咼 [guō], preso solo per il suo fonema (semplificato, a sua volta, in 寸 [cùn], 'pollice'), e da 辶( o 辵) [chuò], 'andare'. In Cantonese lo troviamo come /Gwo/, /Go/ o /Kao/ (nel lineage Leung Ting, viene scritto in quest'ultimo modo).
Unito a 手, che, come sappiamo, indica la mano, va a formare la coppia di ideogrammi che fanno riferimento al cosiddetto 'Chi Sau libero'. Si tratta, in ultima istanza, del libero scambio di 'tecniche' che si allena dopo aver ben compreso il Poon Sau. Lo stesso SiJo Leung Ting parla di Kao Sau quando fa riferimento alle sezioni di Chi Sau, per far capire che si tratta di un mezzo di studio di alcuni temi di lavoro (argomento ripreso da SiFu Norbert Maday e dai suoi Allievi), da allenare in modo sempre più libero e dinamico.
In pratica bisogna partire dalle 'sezioni' per studiare diverse aperture/chiusure nelle fasi di contatto, per poi mischiarle e lavorarle in modo assolutamente non codificato, per permettere al praticante di istintivizzare delle risposte propriocettive, su stimoli tattili. Sicuramente non si tratta di 'sparring', ma è un modo molto utile per capire se ciò che si apprende nelle forme può essere riportato nelle fasi di contatto, durante uno scontro.
Per poter allenare in modo sicuro ed utile il 過手 (Gwo Sau), ritengo necessarie almeno due protezioni fondamentali: il paradenti ed i guantini, leggeri, propriamente indicati per il Wing Chun, con le dita libere. Se ci si allena in modo abbastanza duro, diventa necessario anche il corpetto, che permette di scaricare i colpi sul corpo del nostro partner. Chiaramente, per quanto possibile, sarebbe bene allenarsi a mani nude, ma solo a velocità che consentano di controllare i propri movimenti. Non bisogna mai accelerare, se non si vuole rischiare di perdere il controllo.
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