lunedì 9 novembre 2009

Siu Nim Tau - lineage GM Leung Ting IX

Eravamo rimasti allo Sheung Lan Sau, con il braccio destro sopra al sinistro, eseguito dopo i colpi laterali. Ricordo che nella fase di chiusura del cerchio (o quadrato?) creato dalle braccia e dal corpo sono i gomiti che spingono avanti, mentre i polsi vanno a tagliare l'aria parallelamente, ritornando nella posizione di partenza, da cui si fanno partire i colpi laterali.

Con l'energia del doppio braccio che sbarra la strada, si ha l'elasticità necessaria per proseguire con il movimento successivo, che viene portato sempre dall'avambraccio sinistro. Tagliando l'aria, esegue un semicerchio diagonale, che lo porta a premere sul polso del braccio destro, dando vita allo Sheung Cham/Jam Sau, che ci permette di affondare  l'avambraccio, per creare il ponte necessario ad affondare quello avversario, quando questi crea un blocco.


Il ruolo del Cham Sau è quello di controllare o catturare il ponte avversario. Può essere utilizzato per disturbare l'equilibrio degli avversari rigidi facendo perdere l'assetto strutturale attraverso l'affondamento delle braccia. Se eseguiamo la Siu Nim Tau con il necessario vigore, ogni movimento ci permette di giungere come una molla verso l'altro. Questo è anche il caso della tecnica successiva, che può essere vista come Sheung Kou Tan Sau o come Sheung Tok Sau. Il primo è un Tan Sau un po' più alto di quello del terzo set, utile come difesa contro attacchi esterni alti. Il secondo è un movimento di squilibrio dell'avversario, che viene eseguito sotto i gomiti dello stesso, per fargli perdere l'equilibrio. Come sempre, dipende da cosa si vuole allenare ed il movimento avrà un utilizzo differente.

A parere mio, il movimento può essere anche visto come una sequenza veloce di Tan Sau e Tok Sau, perché non sempre quello che facciamo in applicazione è così chiaro e limpido. Dobbiamo liberarci dall'idea della singola tecnica, perché in un'azione dinamica non staremo certo a pensare ad una o ad un'altra tecnica, ma saremo sempre e comunque in movimento.

Il movimento successivo è davvero molto importante, perché costituisce una delle idee di shock che si hanno nel sistema. Si tratta del Jut Sau, che, nella Siu Nim Tau, è eseguito simultaneamente (Sheung). Quando l'avversario è rigido prendiamo il suo equilibrio attraversio una trazione veloce, uno shock vero e proprio. Effettivamente lo shock può essere creato in tante maniere, alcune volta con la mano aperta, ma più spesso con la trazione delle dita, ma nella forma si esegue a mano aperta. La trazione non può non essere fatta dalla forza della catena muscolare posteriore.


Poiché ad ogni movimento di trazione fa seguito un'azione contraria, nella forma eseguiamo lo Sheung Biu Jee Sau, una doppia spinta in avanti delle dita della mano. Si tratta degli Yang Biu Jee sau, perché l'energia finisce principalmente sul meridiano Yang, che termina tra l'indice ed il medio. Con questa tecnica si colpiscono gli occhi o la gola, ma può essere utilizzata per imprigionare le braccia dell'avversario sia dall'interno verso l'esterno, sia dall'esterno verso l'interno. I Biu Jee Sau sono sempre stati un mito del Wing Chun Kuen, perché l'applicazione è sempre stata tenuta segreta e mitizzata. Voglio subito dire la mia su questo: io non credo che si riesca con tanta facilità a colpire occhi o gola di un avversario in combattimento, quindi la mitizzazione della tecnica è assolutamente da rigettare. Può essere un valido tentativo per sfuggire ad un attacco pericoloso, ma ricordo a tutti che per colpire con le dita c'è bisogno di un allenamento costante e propedeutico alle stesse dita.

Se le dita non venissero allenate in modo corretto, l'unico risultato che si potrebbe ottenere sarebbe la rottura delle stesse, perché non ci si può affidare ad una tecnica che non viene mai allenata a vuoto o contro dei colpitori. Attenzione, quindi, ad utilizzare i Biu Jee Sau.

Successivamente eseguiamo un Gam Sau a ponte lungo, in cui la forza è presa proprio dalle spalle e non dal gomito, come quasi la totalità delle altre tecniche eseguite finora.

Cheon Kiu Gam Sau può funzionare sia come movimento offensivo (colpire la schiena di un avversario già piegato, di spalle, sia come movimento difensivo, per portare in basso le braccia dell'avversario, precedentemente intrappolate. Alcuni lo intendono come un colpo al basso addome, ma siamo sempre lì, io diffido di colpi non allenati e non credo che un attacco di dita all'addome sia così risolutivo in combattimento. A questo punto penso che sarebbe meglio allenare il doppio pugno basso come ci ha insegnato a fare Sergio Iadarola nel febbraio 2006, almeno è più efficace e più utile.

Dopo aver portato giù le braccia, eseguiamo un movimento contrario, come sempre, che siamo soliti chiamare Sheung Tai Sau, braccia/mani che salgono. Di solito è utilizzato come un movimento difensivo, per alzare il ponte avversario e far fronte ad un suo attacco. L'ho visto poche volte in un contesto offensivo, come colpo di polso al mento, ma potrebbe essere anche valido in quel senso. Il modo di tirarlo su dipende sempre dal senso che vogliamo dare al movimento. Se lo vediamo come un attacco lo porteremo con i polsi stretti, per colpire il mento, mentre se è utilizzato come difesa, lo portiamo con i polsi staccati. Una buona applicazione può essere anche quella del doppio pugno alto, sempre di matrice iadaroliana. Anche questo set si chiude con il solito Sau Kuen.

PS: colgo l'occasione per ringrarvi tutti per le 6000 visite uniche ricevute dal blog! Grazie davvero!

Nessun commento: