martedì 3 novembre 2009

Sosteniamo la campagna per "Petrosyan sui giornali italiani"!

Che in Italia le Arti Marziali non fossero ritenute degne di comparire sui giornali era noto, ma che neanche una vittoria come quella che sto per raccontare non passasse in alcun media proprio non me lo sarei aspettato...


Succede che l'indiscusso campione italo-armeno Giorgio Petrosyan si aggiudica il più prestigioso tra i titoli delle Arti Marziali, il K1 World Max, il 26 Ottobre 2009 a Tokyo, stracciando ogni avversario sul suo cammino. Ha vinto un titolo dominato da sempre da giapponesi, thailandesi e olandesi, compiendo un'impresa che nessun altro italiano prima d'ora era riuscito a portare a termine.

Siamo in Italia, quindi si immagina che la notizia riscuota il giusto successo, invece... Quante emittenti hanno trasmesso l'evento in diretta? Nessuna! Quanti giornali e telegiornali ne hanno parlato il giorno dopo? Nessuno! Le Arti Marziali in Italia non hanno alcuna voce in capitolo nei media e questa è l'ennesima prova.

Sono davvero contento che un ragazzo italo-armeno abbia dimostrato come lo sport fatto di passione, tecnica e sudore riesca a dare i suoi frutti meritati. Così è sempre stato, così dovrà continuare ad essere, alla faccia di chi crede che l'Arte Marziale sia uno studio da portare avanti in un'ora a settimana per 'finire il sistema'.

Ogni incontro è un'emozione e un'energia unica e particolare dove si vedono tutte insieme la fatica, il sudore, l'impegno, la dedizione, la perseveranza e l'umiltà dei combattenti. Quelli di Petrosyan che ho visto finora hanno un sapore marziale davvero insolito e mi fa piacere che la vittoria sia giunta nelle mani di una persona così preparata.

Mi è capitato di leggere solo un trafiletto venerdì 29 ottobre sulla Gazzetta dello Sport nelle ultime pagine con una foto di 3 centimentri quadrati dove si elogiava Petrosyan. Poi? Qualcosina qui e lì, ma niente di più di questo... Solo i giornali stranieri ne hanno parlato in modo esaustivo. Possibile che solo in questo Paese le Arti Marziali siano di qualche interesse nell'unico momento in cui ci sono le Olimpiadi?!

Quello che segue è il video del match che ha eletto Giorgio Petrosyan campione del K1 World Max. Invito tutti gli amici e fratelli di Wing Chun ad osservarlo con la dovuta cura, sia per capire come si combatte su un ring, sia per apprezzarne la fine tecnica e la giusta velocità e potenza.

Chi è sul Social Network Facebook può aderire alla campagna: http://www.facebook.com/group.php?gid=165664172158



Una breve storia di Giorgio Petrosyan


Giorgio Petrosyan (Yerevan, 10 dicembre 1985) è un artista marziale armeno naturalizzato italiano. Attualmente detiene il titolo di campione del WMC Intercontinental Middleweight ottenuto concorrendo nel K-1 MAX.

Nato con il nome di Gevorg Petrosyan a Yerevan in Armenia, Giorgio a 14 anni si trasferì in Italia e cominciò a studiare la Muay Thai, due anni più tardi ha cominciato a disputare combattimenti. Da allora vive a Gorizia e si allena con Alfio Romanut alla palestra Satori Gladiatorium Nemesis.

Ha vinto vari titoli, che elenco qui:
2009 Field K-1 WORLD MAX Champion
2009 WKN Intercontinental Oriental rules (69,9kg) champion
2007 Janus Fight Night tournament champion.
2006 Janus Fight Night tournament champion.
2006 KL World title (-67kg)
2005 WMC Intercontinental Welterweight champion
2005 MTA European champion
2004 MTA European champion

5 commenti:

Unknown ha detto...

abbi pazienza...permettimi un commento un po' acidulo....arti marziali alle olimpiadi? sono arti marziali quelle???

Unknown ha detto...

Sì, capisco il commento, ma sta di fatto che quelle sono a tutti gli efffetti delle Arti Marziali, al di là delle nostre preferenze specifiche.

Solo durante le Olimpiadi si parla di abilità marziali sui media, questo è un dato di fatto, purtroppo... :-(

Giulio ha detto...

Sono solo io a pensare che non ci sono atleti a tenere il Wing Chun a bandiera alta?

Unknown ha detto...

Purtroppo, caro Giulio, nei contesti del genere mi pare che non ci siano combattenti dichiaratamente provenienti dalle fila del Wing Chun Kuen.

Giulio ha detto...

Come mi aspettavo. E' anche frutto della filosofia del "nel wing chun non si combatte" che fin'ora hanno instillato negli alunni..
Sembra che dal tempo dei Beimo sia finito ogni genere di confronto nella nostra arte. Certo che così ci prendono per i fondelli! wing chun da camera! Tutti questi Sifu non sanno nemmeno tirare un pugno vero perchè è "troppo pericoloso". Fortunatamente molti si sono resi conto di questo, si è mosso qualcosa. Video interessante! Grazie!