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giovedì 13 maggio 2010

Wing Chun Kuen: boxe cinese o KickBoxing cinese?

Come ho scritto più volte, il Wing Chun Kuen è famoso per le sue tecniche di braccia, sebbene disponga di un arsenale di calci del tutto simile ad altre Arti Marziali, al di là del modo in cui vengono tirati. Sicuramente è un sistema di boxe cinese (più comunemente definito come Kung Fu), ma è un molto più completo di quanto si sia soliti ritenere, perché si usa ogni parte del corpo per colpire.

Pochi - tranne i pochi lettori di questo blog, ahahah! - sanno che questo sistema contiene molte tecniche di calcio. Ora, le ragioni dell'incomprensione possono essere sostanzialmente due: la prima è che la maggior parte dei Maestri di Wing Chun di Hong Kong solitamente non insegnano i calci ai propri studenti, se non dopo anni ed anni di studio (pensiamo, allora, a cosa possono sapere quelli occidentali); la seconda potrebbe essere relativa alle tecniche di braccia, perché, considerate talmente efficaci per la difesa personale, molti studenti scelgono di non imparare le tecniche di calcio, abbandonando gli studi a metà strada, ritenendo di sapersi difendere con i soli pugni. 

In questo sistema i calci fondamentali si imparano dalla seconda forma, in cui si apprendono tre modi diversi di calciare (di base). Poi si studiano sul Jong (il manichino di legno) altri modi di colpire con i piedi (dovrebbero essere otto...). Nella Biu Tze ci sono altri tipi di calci, spesso poco considerati. Ad ogni modo, gli Studenti vengono preparati a calciare fin da quando entrano per la prima volta in sala, nelle nostre Scuole, subito dopo aver imparato la posizione di guardia. La padronanza della posizione è un requisito indispensabile per poter iniziare a calciare.

Alcuni Studenti credono erroneamente di poter sviluppare il massimo potenziale dei loro calci senza perfezionare adeguatamente la loro posizione di guardia (alcuni la chiamano Biu Ma, altri Wang Ma, etc., l'importante è capirsi...). Sebbene si possano e si debbano incrementare potenza e velocità tramite la ripetizione dell'esecuzione, non esistono scorciatoie. Non si raggiunge un livello elevato d'efficacia se non si ha una posizione appropriata, questo richiede anni di allenamento.

Parliamo, per esempio, del calcio ruotato che chiamiamo, a seconda delle famiglie, Jeun Jik Gerk, Juen Sun Chang Gerk, Che Chang Gerk o Che Gwa Gerk (l'ultimo che si apprende nella Chum Kiu). Si tratta del calcio "lanciato", che porta il corpo a ruotare verso la direzione del calcio stesso. Gli Studenti che non hanno lavorato sulla posizione con costanza e dedizione hanno un equilibrio precario quando eseguono il movimento e  non riescono a trasferire il loro peso corporeo nel calcio, perché mancano della coordinazione e del controllo muscolare che si ottiene con un lungo allenamento. 

Gli Studenti che non hanno equilibrio non possono calciare velocemente, perché i loro movimenti sono goffi e incontrollati e sono più vulnerabili agli attacchi dell'avversario. I nostri calci vengono soprannominati "invisibili", perché sono rapidi e non sono preparati da un movimento del tronco, per esempio (vedi Mo Ying Gerk). Sono semplici, pratici. La loro potenza viene generata da diverse parti della gamba, a seconda del tipo di forza che vogliamo imprimere.


Quasi tutti i calci sono eseguiti direttamente verso il bersaglio con un solo rapido movimento, senza una fase di caricamento, impiegando il minor tempo possibile per colmare la distanza più breve. Un esempio è il calcio ai testicoli (Jik Gerk), che si lancia dalla posizione di guardia in un solo movimento, caricando la gamba prima di calciare con una consistente spinta a terra dell'avampiede. La tecnica usa il minimo movimento indispensabile in modo da conservare energia e poter essere trasformata in movimento.

Nell'eseguire i calci il corpo deve seguire il movimento, cercando di mantenere l'assetto della colonna vertebrale. Calciare dalla posizione eretta favorisce l'equilibrio e la  possibilità di cambiare strategia durante il movimento. Anche durante i calci saltati  dovremmo conservare il più possibile il nostro allineamento posturale, soprattutto perché sono rischiosi nella fase in cui i piedi sono staccati da terra.

Uno Studente ben allenato non esegue i calci a corta distanza senza usare simultaneamente le mani per controllare le braccia dell'avversario. Un calcio solitamente è combinato con il controllo del braccio dell'avversario, poiché questo garantisce che il calcio arrivi a segno. Nella lunga distanza, ovviamente, le regole cambiano.

Tutti i calci possono essere tirati in rapida successione. Nel sistema non c'è posto per calci che non possono essere eseguiti in successione nel giro di pochi secondi. Quando si esegue un calcio impegnativo e si manca il bersaglio si resta vulnerabili fino a quando non si recupera l'equilibrio per continuare ad attaccare. Proprio per questo non siamo soliti mettere tutta l'energia in un solo colpo. Dovremmo essere sempre in grado di eseguire una serie di calci a tutte le distanze.


Alcuni Maestri non insegnano calci che vadano oltre la cintura dei pantaloni. Eppure si possono tirare colpi alla gola o alla testa (basterebbe guardare le foto storiche di Si Jo Leung Ting). Sebbene siano più familiari le tecniche di mano per colpire la testa, essendo più vicine al bersaglio, non disdegnamo i calci alti di questo tipo. Semmai possiamo dire che i calci alti vengono quasi sempre tirati in combinazione con il controllo della mano ed in particolari occasioni, questo sì.


Che poi io preferisca tirare calci medi e bassi è una mia libera scelta, ma non posso certo affermare che il sistema non ne abbia di alti.  I calci bassi sono potenti, ma, soprattutto,  più difficili da intercettare ed è forse per questo che tutti siamo soliti allenarli di più.


Come allenare questi benedetti calci, però, se sono tutti da portare verso giunture e parti del corpo così sensibili da costituire danni? Nel sistema ci sono molte vie per allenareli: le forme, gli attrezzi (sacchi, manichino, colpitori, etc.), gli esercizi di coppia  (per esempio con i concetti di Tan Tuo) e gli esercizi di Chi Gerk, con le gambe a contatto. Quest'ultimo, tipico del sistema, sebbene poco conosciuto da molti Insegnanti, si rivela un ottimo allenamento, che affina una certa sensibilità e reattività, come avviene per le braccia. Dona anche una particolare capacità nel ritrovare l'equilibrio, quando viene smarrito...

Per capire bene se stiamo eseguendo in maniera funzionale un calcio è bene testarlo contro un albero o un muro (portante): se si viene sbalzati indietro, il calcio non è stato allenato a sufficienza o non rispetta le meccaniche del sistema. Con un compagno, invece, potete allenare il timing e la coordinazione: se si muove velocemente, riuscite a colpirlo? Allora bisogna allenarsi di più.

Per dirla tutta, insomma, il Wing Chun Kuen può essere a tutti gli effetti considerato uno stile di KickBoxing cinese, dal mio punto di vista. Cosa manca, però, rispetto a qualsiasi sport da combattimento? Gli incontri, di sicuro. E poi? Una metodica di allenamento scientifica, perché le generazioni passate non ci hanno trasmesso un bagaglio di nozioni fondamentali per allenare potenza, velocità ed efficacia. Se partiamo da questa autocritica, allora possiamo pensare di dar nuova vita ad un'Arte Marziale Tradizionale, che rischia di scomparire.

lunedì 3 maggio 2010

Mo Ying Gerk

Parliamone brevemente, perché è un tema spinoso, al quale vorrei dedicarmi più avanti. Diciamo che questo è solo la premessa per poterne discutere. Non so se avete mai sentito parlare dei Mo Ying Gerk, dei "calci senz'ombra"...

Si tratta di uno degli aspetti tanto caratteristici quanto sconosciuti del Wing Chun Kuen. Non so se non vengano insegnati per via della loro pericolosità in allenamento o per via della mancata conoscienza dei calci stessi, ma è un fatto risaputo che non si vedono mai né nelle dimostrazioni pubbiche, né nei corsi tradizionali (almeno a Roma)...

Partiamo, come spesso abbiamo fatto, dagli ideogrammi. 無 [] significa senza, privo di. La sua forma semplificata è 无. In Cantonese si può scrivere e pronunciare /mouh/. Rappresenta l'immagine di una ballerina con le maniche fantasia e le nappe sulle maniche.无 è una semplice rappresentazione del danzatore.

影 [yǐng] significa ombra, immagine o riflesso. In Cantonese è /ying/. 腳 [jiǎo] significa piedi, gambe o calci.  La sua forma semplice è 脚. In Cantonese di solito è scritto e pronunciato /geuk/ o /gerk/. 

Il Biu Gerk, per esempio,  è uno di questi calci, nascosto nella forma Chum Kiu, che difficilmente viene allenato. Io lo tiro al sacco da terra oppure sullo scudo (un colpitore), in movimento, all'altezza del ginocchio. Questo, come altri tipi di calci, è uno di quei movimenti detti "senz'ombra", perché non si dovrebbe vedere, dovrebbe quindi essere talmente fulmineo da non lasciare traccia...ma, sarà vero? Ne riparleremo...

Colgo l'occasione per ringraziare i 600 fan del blog su Facebook ed i 20000 visitatori che hanno permesso a questo spazio virtuale di crescere e diventare uno dei punti di riferimento di molti praticanti di Wing Chun italiani e non solo. Grazie di cuore a tutti voi!

lunedì 1 febbraio 2010

[Allenamenti] Facciamo il punto della situazione

Come promesso ai miei Allievi, inizio una serie di post a loro dedicati, per tenerli aggiornati qualora dovessero essere assenti agli allenamenti. Il blog, quindi, diventa a tutti gli effetti uno strumento didattico per loro e per tutti gli amici che volessero sapere cosa facciamo nel corso delle ore che passiamo insieme in palestra. Per permettere ai lettori che non fossero interessati all'argomento di evitare di perdere tempo a leggere i resoconti, ho pensato di mettere prima del titolo la dicitura "[Allenamenti / / ]", con la data del giorno di cui parlerò. Spero di fare una cosa gradita.

Oggi voglio fornire una panoramica generale degli argomenti trattati finora, senza entrare troppo nello specifico, cosa che non farò nemmeno nei giorni successivi. Mi pare giusto fornire questo servizio ai miei ragazzi, perché ritengo che il loro lavoro vada premiato anche con un supporto teorico, che possa aiutarli a ricordare ciò che è stato studiato fino a questo momento.

Genericamente posso dire che siamo a buon punto con lo studio dei programmi di base che riguardano il Primo Livello di Wing Chun dell'IDPA, così come codificato dal mio SiFu, Massimo Fiorentini, con il mio modesto contributo e con quello degli altri Fratelli di Napoli. Sicuramente abbiamo spaziato anche di più, rispetto ai programmi d'esame, perché il livello di conoscenze degli attuali frequentanti del corso spazia da persone alla prima esperienza nelle Arti Marziali ad ex praticanti di Vale Tudo, da gradi tecnici di altre federazioni di Wing Chun a ex praticanti di Muay Thai.

Questo vasto assortimento di esperienze ci permette di confrontarci con la tecnica specifica studiata, vista da più punti di vista, avendo la possibilità di criticare il nostro stesso stile in modo costruttivo e dando anche contributi teorici e didattici per il futuro sviluppo della disciplina. Per esempio è stata affrontata in maniera abbastanza dettagliata la difesa dal gancio, sia nella sua variante 'sporca', sia in quella tecnica da pugile, portando avanti un lavoro di critica rispetto a quanto insegnato negli anni scorsi da molti Maestri cinesi.

Abbiamo, quindi, selezionato una serie di risposte specifiche, che ci hanno permesso di capire quanto sia difficile effettuare una difesa 'pulita' e tecnica. Abbiamo notato come le risposte che il Wing Chun fornisce siano poi molto simili a quelle date da molte altre discipline. L'esperienza maturata ci ha confermato che le difese siano spesso costruite su un solo pugno, tirato peraltro male dal compagno di corso, mentre la nostra idea dovrebbe sempre essere quella del secondo o terzo movimento (Jab, Diretto, Montante; Jab, Gancio, Montante; etc.), per avere una visione complessiva dell'azione in atto. Mai fermarsi al primo colpo!

Per quanto riguarda le forme a mani nude, lo studio della Siu Nim Tau è ormai ultimato, anche se alcuni ragazzi devono ancora soffermarsi sui particolari che la Piccola Idea fornisce al praticante. Mancano ancora un po' di applicazioni, ma abbiamo ancora tempo per colmare le lacune.  Sicuramente chi ha fatto meno assenze ha un bagaglio tecnico migliore, sia dal punto di vista della qualità sia della quantità.

Il lavoro sui movimenti di gambe è complicato, ma finora ha dato parecchie soddisfazioni a chi proveniva da un mondo statico, fatto di Yee Gee Kim Yeung Ma e passo a pinocchietto... Ad ogni modo, siamo riusciti a vedere una buona parte dei calci del sistema, sia di quelli detti Mo Ying Gerk (無影腳), sia quelli a contatto (Chi Gerk), sia quelli privi di contatto (Jut Gerk, Dai Gin Gerk, etc.). Il lavoro sul metodo dei passi sta procedendo bene, anche se non sono pochi quelli che trovano difficoltà nell'interiorizzare degli schemi, che poi vanno applicati in contesti semi-reali. Per il resto, lascio ai prossimi post le descrizioni tecniche e generiche.