Tanto tempo fa scrissi un primo articolo sul saluto nella nostra Tradizione (qui). Oggi vorrei approfondire l'argomento, alla luce del recente pezzo sul Drago nella cultura cinese. La pratica di tutte le Arti Marziali Tradizionali comincia dal rispetto di se stessi e degli altri. Si tratta di naturale cortesia, non altro.
Il saluto è un rito, nella sua esatta natura etimologica: ciò che è capace di legare l'individuo al suo sviluppo.
Il saluto ha come scopo essenziale quello di stabilire un legame tra individui e ciò che essi rappresentano in un dato luogo ed in un istante preciso. Ecco che si stabilisce un legame tra Insegnante ed i Praticanti, fatto di mutuo rispetto; un legame tra Praticanti; un legame tra il proprio Bukoan (o Kwoon), quello degli altri Fratelli ed i Praticanti; un legame tra passato, presente e futuro, cioè il posizionamento dell'Uomo al di là di tempo e spazio.
Il saluto permette di comprendere che la pratica si situa fuori dal tempo e dallo spazio, pur essendone collegata. Il movimento utilizzato ai giorni nostri è lo stesso movimento utilizzato da diversi secoli e rimarrà immutato per altri diversi secoli se la tradizione si perpetua naturalmente. Sul piano pratico, il saluto permette di prendere coscienza dell'interdipendenza tra il corpo (fisico), la sensazione (emozione), lo spirito (intelletto) e lo sviluppo.
Questo garantisce che la pratica ideale sarà sicuramente fisica (lavoro sul e con il corpo), percepita o sensitiva (lavoro sulle sensazioni e sui sensi), intelligente (lavoro dello spirito), utile (che lega l'uomo, la sua azione e lo sviluppo). Il saluto non è dunque una semplice formalità o espressione di un qualunque folklore asiatico, ma chiave essenziale della pratica tradizionale.
L'incontro e l'unione del Drago Verde e della Tigre Bianca rappresenta egualmente l'unione alchemica dello Yang e dello Yin in seno ai Tre Campi di Cinabro. Proprio per questa ragione, nel saluto, i movimenti sono effettuati per opposti: salire/scendere, aprire/chiudere, avanzare/indietreggiare, interno/esterno, inspiro/espiro, leggero/pesante, giungere/disgiungere, etc.
In passato gli "scienziati" cinesi usavano salutarsi coprendo il pugno sinistro con il palmo della mano destra. Questo significava pace, perché la mano copriva la parte violenta, il pugno. Un guerriero teneva la sua arma nella mano destra. Per questa ragione i guerrieri si salutavano con la copertura del pugno destro con il palmo sinistro.
Questo diventò il modo di salutarsi tra praticanti di Arti Marziali, in Cina, prendendo il nome di bàoquán - 抱拳 -. Durante la dinastia Qing (1644 - 1911), molti cinesi combatterono contro il governo di questa famiglia per la restaurazione di quella Ming e cambiò il modo originario di salutarsi. La mano sinistra aperta prese il significato di 'luna' (月), mentre il pugno destro prese il senso dell'ideogramma del 'sole' (日).
Uniti, i caratteri significano 'luce', 'Ming' (明). Questo saluto, 抱拳, fu utilizzato dalle società segrete per riconoscersi, per fare in modo che i combattenti rivoluzionari si ritrovassero sin dal semplice saluto. Il senso del saluto può essere ritrovato nella frase "Distruggere i Qing, Restaurare i Ming" (反清复明).
Oggi questo saluto è spesso utilizzato da praticanti di Arti Marziali di tutto il mondo come una forma di rispetto, ma con parecchie spiegazioni moderne assai differenti dalla Tradizione. Per esempio per alcuni la sinistra è il simbolo dei "5 laghi" (五湖), mentre il destro i "4 mari" (四海). Porre la sinistra sulla destra è considerato come una forma di rispetto, per cui si raffigura il fatto che "la gente dei cinque laghi e dei quattro mari sono tutti fratelli" (五湖四海皆兄弟).
Questo garantisce che la pratica ideale sarà sicuramente fisica (lavoro sul e con il corpo), percepita o sensitiva (lavoro sulle sensazioni e sui sensi), intelligente (lavoro dello spirito), utile (che lega l'uomo, la sua azione e lo sviluppo). Il saluto non è dunque una semplice formalità o espressione di un qualunque folklore asiatico, ma chiave essenziale della pratica tradizionale.
L'incontro e l'unione del Drago Verde e della Tigre Bianca rappresenta egualmente l'unione alchemica dello Yang e dello Yin in seno ai Tre Campi di Cinabro. Proprio per questa ragione, nel saluto, i movimenti sono effettuati per opposti: salire/scendere, aprire/chiudere, avanzare/indietreggiare, interno/esterno, inspiro/espiro, leggero/pesante, giungere/disgiungere, etc.
In passato gli "scienziati" cinesi usavano salutarsi coprendo il pugno sinistro con il palmo della mano destra. Questo significava pace, perché la mano copriva la parte violenta, il pugno. Un guerriero teneva la sua arma nella mano destra. Per questa ragione i guerrieri si salutavano con la copertura del pugno destro con il palmo sinistro.
Questo diventò il modo di salutarsi tra praticanti di Arti Marziali, in Cina, prendendo il nome di bàoquán - 抱拳 -. Durante la dinastia Qing (1644 - 1911), molti cinesi combatterono contro il governo di questa famiglia per la restaurazione di quella Ming e cambiò il modo originario di salutarsi. La mano sinistra aperta prese il significato di 'luna' (月), mentre il pugno destro prese il senso dell'ideogramma del 'sole' (日).
Uniti, i caratteri significano 'luce', 'Ming' (明). Questo saluto, 抱拳, fu utilizzato dalle società segrete per riconoscersi, per fare in modo che i combattenti rivoluzionari si ritrovassero sin dal semplice saluto. Il senso del saluto può essere ritrovato nella frase "Distruggere i Qing, Restaurare i Ming" (反清复明).
Oggi questo saluto è spesso utilizzato da praticanti di Arti Marziali di tutto il mondo come una forma di rispetto, ma con parecchie spiegazioni moderne assai differenti dalla Tradizione. Per esempio per alcuni la sinistra è il simbolo dei "5 laghi" (五湖), mentre il destro i "4 mari" (四海). Porre la sinistra sulla destra è considerato come una forma di rispetto, per cui si raffigura il fatto che "la gente dei cinque laghi e dei quattro mari sono tutti fratelli" (五湖四海皆兄弟).
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