venerdì 30 agosto 2013

La prima intervista con SiFu Lin Xiang Fuk

Quella che segue è la prima intervista pubblica con SiFu Lin Xiang Fuk, realizzata da Sergio Pascal Iadarola, nel Luglio 2010, all'HQ dell'HKB, in Virginia, a Fredricksburg. Pubblicai il video dell'intervista con SiFu Lin, ma nessuno ha mai trascritto il testo della stessa, fino a poco tempo fa (qui). Finalmente, dopo tre anni, uno dei membri della nostra Famiglia, Sara Pilepich, mi ha aiutato a trascrivere ed a tradurre questa video-intervista, con l'aiuto iniziale del mio Allievo, Pasquale Mazzotta. Ringrazio entrambe con tutto il cuore per il favore reso alla comunità internazionale dell'Hek Ki Boen Eng Chun Pai.

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SiFu Lin, da quanto tempo studi Kung Fu? 

Ufficialmente dal 1985.

Puoi dirci qualcosa del tuo SiFu e del tuo SiGung? 

Il nome del mio SuKong, SiGung in cantonese, è Kwee King Yang. Non ho imparato direttamente da lui. Quando ho iniziato a praticare Kung Fu era ancora vivo, ma non ho avuto l'opportunità di allenarmi con lui. Tuttavia, egli ha trasmesso il sistema a molte persone – ufficialmente sono circa undici persone, undici grandi maestri che insegnano il sistema Hek Ki Boen pubblicamente. Il mio SiFu, il mio primo e principale SiFu, è stato il GM The Kang Hai, che viveva nella mia stessa città. Fui presentato a lui da mio padre, si conoscevano da tempo. GM The Kang Hai è stato anche il SiFu di mio padre: il mio SuKong, che è SuJo Kwee King Yang, era già molto vecchio, anche quando mio padre ha iniziato a praticare il Kung Fu. Questo è il modo in cui mi sono avvicinato al sistema. Più tardi, ho anche studiato con un paio di altri Grandi Maestri, specialmente con uno dei suoi allievi più anziani (indicando la foto di GM Kwee King Yang, ndr).
Dopo gli 11 anni, ho studiato anche con altri. Uno di loro è morto. Due di loro sono stati anche studenti del mio primo SiFu The Kang Hai ed il caso è davvero simile a quello di mio padre, perché venivano nel suo Bukoan a studiare, perché GM Kwee King Yang era molto anziano per poter insegnare fisicamente loro ed è per questo che GM The Kang Hai ha sempre condotto la maggior parte degli allenamenti. Si tratta di GM Tio Tek Kwee e Xing Yen. Entrambe hanno studiato fisicamente con GM The Kang Hai, perché SuJo era troppo anziano. Oltre a loro tre, ho imparato anche da altre quattro persone.

Come è avvenuto il tuo addestramento e dove hai appreso il sistema? 

Il trovarsi in Indonesia, immerso nella società cinese, ha fatto sì che l'insegnamento fosse condotto in un modo molto tradizionale. Lo spazio che utilizzavamo era il salotto del SiFu – nessuno dei SiFu aveva una propria scuola ufficiale. Ma anche senza una propria scuola, i SiFu hanno formato centinaia di persone nel corso degli anni. Quindi, anche se parliamo della generazione formata da SuJo Kwee King Yang, parliamo di una palestra che non era altro che il soggiorno di casa sua, non più grande di 3 metri per 4. Si tratta, quindi, di un allenamento molto tradizionale – senza uniforme, senza docce –, alla fine si tratta semplicemente di combattimento. Per quanto mi riguarda, quando ho imparato dal GM The Kang Hai e da altri sei SiFu, mi allenavo in un modo molto simile: gli allenamenti si tenevano nei loro soggiorni. GM The Kang Hai aveva, in casa sua, un deposito al piano superiore, e lo utilizzava come magazzino. Nello spazio che restava libero, ci allenavamo. Ogni volta che potevo, finita la scuola, tornavo di fretta a casa, pranzavo e uscivo il più velocemente possibile. La mia vecchia casa era molto vicino al Bukoan del GM The Kang Hai. La maggior parte delle volte lo raggiungevo in bicicletta. Si iniziava nel pomeriggio, a volte alle due, altre alle tre, altre prima, a seconda dell’orario in cui riuscivo ad arrivare. Il GM ci allenava tutto il giorno; la formazione non è come al giorno d’oggi, è abbastanza diversa per quanto riguarda le posizioni di base, il gioco di gambe, etc… Ci si allenava per ore instancabilmente. Non finivo mai prima delle otto o nove di sera, e poi, quando arrivavano gli anziani, non volevo tornare a casa perché volevo assistere ad allenamenti e conversazioni di alto livello; alcune notti sono rimasto lì fino alle undici, se non mezzanotte, e poi di fretta a casa.

SiFu Lin, ci può dire come questo sistema è arrivato da Fukien in Indonesia? 

Riassumendo, di fatto il sistema fonda le proprie origini nel Tempio Shaolin, subito dopo l’annessione della Manciuria alla Cina. Quindi, secondo la tradizione orale, tramandata dalla nostra famiglia, il sistema è stato pensato o definitivamente formato partendo dall’Eng Chun Tim (la Sala dell'Eterna Primavera). Quando il Tempio Shaolin fu distrutto, nacquero le società segrete. Alcuni dei lignaggi si diffusero, credo, grazie allo sforzo di una coppia di antenati, fino a che il sistema non è arrivato fino a noi nella forma che chiamiamo in inglese Black Flag o Black Bandana. Ecco come il sistema è stato tramandato, grazie anche ai segreti che vennero mantenuti nelle società segrete. Uno dei capo-istruttori della società segreta della Black Flag fuggì in Indonesia. Scelse l'Indonesia, perché un suo cugino l’aveva già raggiunta, precisamente si era stabilito a Malang City, e alcune voci lo descrivevano come un delinquente […]. Quando arrivò a Malang City, scoprì che non c’era nulla di vero. In ogni caso, non riusciva a trovare il cugino. Durante una discussione venne attaccato da un gran numero di persone armate di ascia: le sconfisse senza far loro del male, così presto la notizia si diffuse fino a Salang City. Il mio GM, SuJo Kwee King Yang, sentì parlare di quello che era successo e volle avvicinare quest’uomo, che, peraltro, non aveva un posto dove stare; lo ospitò, se ne prese cura, e poi, dopo due anni, per restituirgli la cortesia, l'ultimo capo istruttore a noi noto della Black Flag decise di trasmettere il sistema al mio SuHu. È così che il mio GM entrò in possesso del sistema, che da lui è stato tramandato a molte persone; undici di loro hanno deciso di insegnare e io ho imparato da sette di loro. La storia completa del sistema non è stata rivelata fino agli anni ’70, non solo a causa dei vincoli di segretezza legati alle società segrete, ma anche per via della situazione politica indonesiana, stretta tra la legge cinese e il governo inglese. Dopo gli anni ’70, rimosso il vincolo di segretezza, le nuove generazioni sono potute entrare in possesso di queste informazioni, ed è stata una fortuna, soprattutto per me che ho avuto così l'opportunità di conoscere completamente il sistema.

 Quali sono le forme del sistema Eng Chun (Wing Chun) Hek Ki Boen?

Il fondamento e la forma principale del sistema è la Sam Chian Po, che significa tre passi di battaglia e la stessa Sam Chian Po sebbene sia la base, costituisce il cuore del sistema, perché è qui che gli studenti iniziano e finiscono il loro percorso. Tutto è incentrato sul distacco e, una volta appreso questo, possono iniziare con Siauw Liam Dou,che potrebbe essere tradotta come piccolo o primo allenamento. Abbiamo anche una forma chiamata Sat Si Mui, attaccare o uccidere in quattro direzioni, la Im Yang Jiu conosciuta anche come Hua Kun, la forma del fiore o il pugno del fiore. Abbiamo anche una seconda ed una terza Sam Chian, che lavorano su aree differenti. Abbiamo una Tim Kiao, affondare il ponte. Abbiamo anche una forma chiamata Piauw Ki e l'ultima a mani nude è quella al Bok Jin, il manichino di legno. Oltre a queste, abbiamo parecchi Tui Phak Kiao Jiu, cioè un lavoro in coppia per allenare il contatto degli arti. Si lavora su Sam Sing, Go Sing, Chit Sing, cioè tre, cinque, sette, otto, nove stelle, a seconda dei contatti di braccia. Abbiamo una forma in coppia, il lavoro sulle capacità 'collose' delle braccia, che si mettono parallele, incrociate, che chiamiamo Niam Jiu. Noi abbiamo delle forme armate, come la Sang To, che significa doppi coltelli a farfalla, e la forma con il bastone, ma l'altezza non è più di un pugno sopra la tua stessa testa. La forma del bastone è chiamata Pat Mui Kun Huat, cioè metodo di utilizzo del bastone in otto direzioni. 

Che cosa rende il sistema Hek Ki Boen unico rispetto ad altri sistemi di Wing Chun secondo te?

Penso che ogni stile, ogni sistema, compresi tutti i Wing Chun, siano tutti unici. Vorrei sottolineare però alcune delle unicità dell’Hek Ki Boen Eng Chun, come il concetto di distacco o di separazione, che è il principale fondamento del Buddhismo Chan. Abbiamo anche ciò che chiamiamo le tre fasi di studio e consapevolezza, cioè il concetto che chiamiamo Sam Chin Sam Tue. Di fatto si tratta delle tappe: Siauw Im Siauw Yang, la separazione dal piccolo universo; Dai Kek Im Yang, la separazione dal grande universo, che è il paradigma di Cielo Terra Uomo o Tempo Spazio Energia, che è completo a questo livello. Il nucleo centrale e fondamentale dell’Hek Ki Boen è il raggiungimento del Bu Kek, che può essere tradotto come vuoto. Alcuni dei termini che ho appena usato sono tutti in fukinese, infatti noi chiamiamo il nostro sistema Hek Ki Boen Eng Chun. Eng Chun Kun è il fukinese per Wing Chun Kyun, che credo sia l'origine del termine o del sistema. Ma, naturalmente, il Wing Chun è diventato inglese, quindi è per questo che mi riferisco al sistema anche come Black Flag Wing Chun così la gente può capire che cos’è l’HKB Eng Chun.

SiFu Lin qual è l’obiettivo che intende raggiungere con il sistema Hek Ki Boen?

Credo che il sistema Hek Ki Boen Eng Chun abbia il proprio universo e credo che questo potrebbe portare molto beneficio a numerose persone nel mondo. A parte questo, è uno dei pochi antichi sistemi cinesi che ancora sopravvivono. Quindi, la mia missione principale è quella di preservare e trasmettere alla prossima generazione il sistema: è ciò a cui sto lavorando in questo momento.

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