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venerdì 27 gennaio 2012

Dare sempre una seconda possibilità

I riti di passaggio, di crescita, di cambiamento sono sempre esistiti in tutte le culture antiche di questo pianeta. Il loro intento era quello di aiutare gli individui, attraverso specifici rituali, a lasciarsi alle spalle stadi superati e vecchi della loro vita, entrando nel nuovo percorso, nella nuova fase di crescita. Nel Taoismo questo concetto è ancora più marcato e, se vogliamo continuare a camminare su questa Via, è necessario farla propria nella vita di tutti i giorni.

Nella vita di oggi, questi riti di passaggio non sono più usati consapevolmente. Pensiamo al gesto del saluto, semplice quanto denso di significato, che va via via scomparendo. Durante la pratica del Wing Chun Kyun, tramite l’incontro e la connessione, la gli Allievi trascendono i propri limiti abituali, entrando in aree di sé a volte poco o per niente conosciute. Questi incontri collettivi producono già dei cambiamenti. Tuttavia, essi non affrontano le tematiche dei condizionamenti personali, ricevuti fin dalla più tenera infanzia, che ci legano e ci trattengono individualmente al passato e al conosciuto. A causa di questi condizionamenti, non ci è possibile affrontare la vita in modo fresco e nuovo. Già da giovani, tendiamo a vedere la vita attraverso occhi vecchi. 

I condizionamenti possono prendere forme molto diverse. Possono essere dovuti all’invasione fisica, come le bòtte o il rifiuto di contatto. Oppure emotivamente, attraverso il sabotare o il negare il sentire del bambino o, ancora, a livello mentale, non dando al bambino la possibilità di scoprire chi è veramente e cosa realmente gli piace. Non solo ci impongono regole su come essere, ma si frappongono anche alla nostra ricerca di chi siamo realmente.

Siamo condizionati da famiglia, scuola, religioni e ambiente. Molto di tutto ciò non accade a livello consapevole. La gente che ci condiziona per lo più sta semplicemente passando a noi ciò che è stato fatto a loro. Sovente sono i genitori a passare inconsapevolmente o meno ai figli tutta la pressione che loro hanno ricevuto dal loro ambiente circostante riguardo al loro status, al lavoro, al denaro. Il risultato del loro condizionamento è che non sempre i figli riescono a trovare la propria direzione, loro Via.

Il Taoismo ci insegna che abbiamo tutti diritto ad una seconda chance. In realtà, sei tu che la dai a te stesso. Si tratta della scelta di non sprecare tempo nella nostalgia o nelle vecchie ferite, non rimanendo vincolati al passato, in un modo o nell’altro, andando verso la comprensione sincera e devota del "Qui ed Ora", tanto cara ai Latini quanto ai Buddisti. Questa espressione non è esclusivamente riferita ad un atteggiamento interiore specifico del momento della meditazione, ma vuole anche esprimere la realizzazione di una predisposizione e di un atteggiamento dell'animo in perfetta armonica integrazione ed interazione non solo della persona verso se stessa e la propria vita interiore, ma anche nei confronti della realtà esterna e circostante in cui l'Uomo vive e si trova immerso.

Significa vivere ciascuna azione e ciascuna situazione con la massima pienezza ed intensità, unitamente alla massima consapevolezza delle proprie sensazioni interiori. Infatti il Buddismo insegna a realizzare sempre, in ogni circostanza di tempo e di luogo, la piena consapevolezza di ogni più piccola percezione dei sensi, degli stati d'animo e di ogni situazione si stia vivendo, unitamente ad ogni azione che si stia compiendo: in questo consiste il "qui ed ora" che emerge dall'insegnamento del Buddha.

Proprio per questo, ognuno di noi merita ed ha sempre diritto ad una seconda chance. Una volta che hai compreso questo in modo profondo, puoi cominciare a riconoscere che la vita ti dà continuamente miriadi di nuove chance, che la convinzione che dobbiamo fare tutto giusto e perfetto al primo tentativo, che i vecchi condizionamenti ti hanno fatto credere, è un concetto obsoleto. Imparerai che la vita è un esperimento. Che ti invita a giocare, scoprire, continuando ad andare avanti. Charavedi, dice Buddha: continua ad andare avanti.

Perché scrivo tutto questo? Semplicemente perché ho deciso di accogliere nuovamente nella mia Famiglia di Wing Chun Kyun un vecchio amico, Walter Longo,  che si era allontanato silenziosamente, senza sbattere la porta, alla ricerca di se stesso e di qualcosa di più gratificante, rispetto a ciò che aveva già trovato nel mio Kwoon. Oggi, però, mi chiede di rientrare in Famiglia, perché non ha trovato altrove ciò che già gli era stato offerto: Amicizia, Lealtà, Serenità.

Siccome pratichiamo un'Arte Marziale, è bene anche sottolineare il fatto che il nostro amico Walter torna ad allenare ciò che più gli piace, dopo aver nuovamente sperimentato altre Vie, altri Percorsi, validi e degni di rispetto, ma che, alla fine, non lo hanno appagato fino in fondo come il nostro. Ognuno deve andare alla ricerca della propria strada, perché l'insoddisfazione prende spesso il sopravvento quando perdiamo la consapevolezza di noi stessi e le esperienze come quella di Walter fanno bene alla salute dello Spirito, perché lo rafforzano, grazie agli errori.

Pubblico di seguito la lettera di Walter, indirizzata a me ed a tutta la nostra Famiglia. Spero che tutti i miei Allievi accettino le sue sincere scuse, perché la seconda possibilità va concessa a tutti, se vogliamo davvero camminare nell'ottica Tradizionale. Sta di fatto che per un periodo che andremo a valutare in seguito, la mia fiducia e quella di tutti i Fratelli andrà riconquistata a poco a poco, come Walter sa bene, non attraverso le parole, ma con la dedizione, la fedeltà e la lealtà che contraddistinguono la mia Scuola. Bentornato a casa!

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Il perché delle scelte...

Ciao Ragazzi, mi permetto di rubarvi solo qualche attimo della vostra convulsa giornata per farvi riflettere del perché di una scelta. In particolare parlo del perché della mia scelta di tornare ad allenarmi con il mio Si-hing Riccardo Di Vito* e con Voi.