Ospito col solito piacere l'articolo che segue dell'amico Fabio Rossetti. Ringrazio lui, come tutti gli altri che hanno accettato l'invito alla condivisione, perché è anche grazie a queste riflessioni che si cresce insieme. Buona lettura!
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I motti sono uno dei cardini base al fine di veicolare energia
facendola fluire; sono la base fisica da unire successivamente ad
altri cardini fondamentali per combattere realmente. I motti, senza
aver appreso lo stato del rilassamento, sono completamente inutili
nonché dannosi per il fisico, per il semplice fatto che i muscoli
sono troppo rigidi. Lo stato di rilassamento fisico consente
l’equilibrio di contrazione ed espansione e quindi un armonico
fluire energetico: questo è chiaro che si fa solo con la pratica.
L’altro punto è mantenere quello stato non solo non dislocando il
corpo e quindi rimanendo in posizioni sdraiate, sedute e così via,
ma espanderlo e quindi esserlo progressivamente negli esercizi di
dislocazione, cioè camminando, e quindi nel combattimento. Con i
motti si crea una base perfetta di lavoro. Ricordiamoci sempre che
essere rilassati, camminare, prendere coscienza delle varie forze, da
l’opportunità di assumere posizioni corrette e fluide per svolgere
una pratica costruttiva. Questo lavoro, basato in maniera apparente
solo sulla sfera fisica, svolge un effetto più sfumato sul fisico,
ma contemporaneamente lavora sull’aspetto emotivo e mentale, nonché
sulla sfera intuitiva. Tornando ai motti, essi sono dei potenziatori,
stabilizzatori ed armonizzatori, poiché esaltano il fluire
energetico. Il lavoro sui di essi sia improntato sempre con
progressività, costanza, cercando un ritmo personale, essere
ricettivi ed attivi in modo equilibrato, essere quello che si fa per
incarnarlo progressivamente, andare oltre ed esulare dal facile ed il
difficile.
I
motti sono universali, nel senso che non appartengono a nessuno in
particolare: essi sono principi alla base di tutti gli stili e forme
marziali, poiché l’arte marziale è Una e cerca di rendere i suoi
principi reali con l’evoluzione che passa per le varie scuole e
comunque l’essere umano.
I
motti svelano il modo per sviluppare all’interno energia sul piano
fisico, poi questa si imparerà ad usarla nel combattimento. Essi
uniscono internamente il corpo, così come il simbolo del Tao
suggerisce, inoltre hanno effetti benefici, se fatti nello stato di
rilassamento, così come si vede nelle tecniche del Qi Qong inerenti
al mantenimento dello stato di salute e all’autoguarigione. I motti
li uniremo integrandoli con la respirazione, che sia rilassata,
naturale, dolce e ritmica, seppur facendo tecniche respiratorie
tipiche e tradizionali. Nel combattimento i motti esaltano e danno
efficacia ai movimenti fluido-geometrico-tattici nello spazio, le
cosiddette tecniche, che servono per veicolare energia Yin-Yang e nel
modo Yin-Yang in maniera ottimale per la massima efficienza ed
efficacia. Serviranno quindi non solo per conferire velocità e
potenza, ma anche resistenza ai colpi ed ottimizzazione delle proprie
energie. Ricordiamoci che essi lavorano unendo il cielo e la terra e
che si uniscono insieme a tutto quello che si fa. Nonché sono
preparatori per i lavori successivi, essendo una base imprescindibile
per l’operatività reale.
Fabio
Rossetti
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