mercoledì 31 ottobre 2012

Cosa dicono di noi?

Avete letto cosa ha scritto su di noi l'amico Mauro Caroppo, Suheng dell'Hek Ki Boen di Torino? Vi metto un paio di righe, prima di invitarvi a visitare il suo nuovo blog ed invitarvi a contattarlo, se volete avvicinarvi a questo bellissimo e contundente sistema di combattimento!

Report viaggio studio a Roma
Bene... Si e' concluso l'ultimo giorno di allenamento a Roma, da martedi' ad oggi (venerdi') sono stato ospite di Sifu Riccardo Di Vito. Questo incontro, nato dalla passione che ci accomuna per il Wing Chun ed in particolare per l'Hek Ki Boen, mi ha proiettato in una nuova realta' che credevo esistesse solo nei film o nei romanzi!!! Parlo dell'idea della Famiglia nel Kung Fu. In questi giorni ho avuto modo di allenarmi nel corso di Sifu Riccardo e sono stato colpito dai suoi ragazzi che, a prescindere dal proprio livello di lavoro, tutti si allenavamo duramente e con caparbieta' facendo "schioccare" gambe e braccia; il tutto accadeva in un'atmosfera di sana competizione aiutandosi a vicenda come in una vera famiglia. Sifu Riccardo non si e' risparmiato un solo minuto della sua giornata...continua qui

martedì 9 ottobre 2012

Virtù e frasi guerriere

Accolgo sul blog le nuove riflessioni dell'amico Fabio Rossetti. Buona lettura!

 --- 

 Nel cammino marziale prima o poi ognuno esprime delle considerazioni personali sulla sua pratica, frutto dell’esperienza personale e delle conoscenze acquisite in vari modi. Questa sintesi viene espressa con varie sfumature, di cui le più sintetiche e ricche di significato sono racchiuse in quello che vengono detti i principi. Sono parole che vanno oltre un semplice significato letterale, quanto sono atte a stimolare il praticante verso visioni diverse, sono spunti di pratica, sono spunti di approfondimernto, di ricerca, di riflessione, di meditazione.

 Le citazioni sottostanti all’articolo provengono, come nella lettura dei nomi di coloro ai quali sono attribuiti, a persone diverse, per epoche storiche , culture, geografia. Va da sé che ne esistono molte altre, della stessa ricchezza e preziosità, nella loro semplicità. Le volevo condividere poiché l’apprendimento di uno stile marziale non é solo calci e pugni, come si suol dire, nonché come nei vari articoli precedenti del blog ove questo è stato trattato bene ed ampiamente: essendo una Via, questi principi ne sono l’aspetto non manifesto ma che ne danno la direzione. E credo che chiunque abbia un’esperienza di almeno qualche anno, possa fare una comparazione tra quello che imparava e che ha imparato, il modo in cui è stato fatto, e vedere se ad esempio questi principi sottostanti vi erano.

 Per esempio, se la spada ed il bene devono andare mano della mano, perché in molti luoghi di allenamento si aumenta l’aggressività e di conseguenza si da la mentalità, errata, che poi in strada si va a fare a botte? Con il risultato di soprusi verso ovviamente i deboli oppure qualcuno ci rimette le penne perché ha travato la persona sbagliata al momento giusto? Il messaggio è quello di essere attenti e svegli, non ossessionati o appisolati, per cercare e trovare qualità nel mondo marziale, che esiste seppur poca, ma in aumento. 

 Rinnovando che chi pratica non va a scaricarsi, quanto ad imparare e disimparare, quanto a trasformare, quanto ad entrare in un gruppo che porta avanti un bel lavoro, e la pratica giusta, porta con sé spontaneamente frutti e realizzazioni. L’impegno è di chi istruisce e di chi è allievo, senza l’unione dei due prima o poi ci saranno rotture spontanee. 

 Nel luogo e con le persone ove vi è la pratica, non si entra per fare il bello di turno, per dimostrare la propria bravura, per esprimere frustrazioni ed aspetti egoici, rendendosi chiaramente ridicoli: tanto state tranquilli che bisogna morire senza neanche sapere quando e come. Un guerriero, per chi chiaramente ha letto, studiato e praticato, è un essere serio ma sorridente, è equilibrato, ama la vita e proteggerla, ama l’arte così come mangiare e bere, poiché si sforza di penetrare i veri aspetti dell’esistenza e del vivere. E non è un coatto, uno che si mostra per farsi vedere, uno che si considera uno Spartan tipo il videogioco Halo, uno che poiché ha il “potere della distruzione” ha il mandato divino di fare quello che gli pare compreso violare la libertà altrui, calpestare la dignità, creare separazione, uno che dove va sembra che è tutto lui, uno che per andare a letto con qualcuna deve dire che è un “guerriero” così la donna pregherà i cieli perché è scesa la ciambella col buco dal cielo, uno che usa detti e frasi provenienti dalla Tradizione Marziale per i suoi bassi scopi, tipo economico di ladrocinio truffaldino ben conosciuto.

 Invito i veri praticanti a migliorare, a ridare impulso e vita a qualunque stile marziale, suggerendo di emanare e trasmettere messaggi positivi, anche perché, visti i tempi, viste le persone che si avvicinano con dei pre concetti sbagliati, frutto di una cultura contaminata dal fast-food anche nell’allenamento, del tutto e subito, delle illusioni che creano scollamenti dalla realtà, di un tessuto sociale ove vi è un civismo quasi dimenticato con una logica di ignoranza, di abbrutimento, di cinismo, di egoismo e di violenza, occorre mostrare l’aspetto vero e bello di quello che si fa. Dicasi equilibrio per generare armonia. 

 Ad esempio proporre e incentivare la lettura e lo studio, senza rinunciare a niente, oppure andarsi a vedere qualche mostra o qualche museo, poi si va a bere, in discoteca, oppure dove si vuole. E’ strano e curioso vedere un luogo come l’Italia, dove ci sono moltissimi praticanti di arti marziali, dove tutti sono questi Guerrieri d'elite, che non pensano nient’altro che a farsi i propri piccoli egoistici affari, che non rispondono a messaggi di unione ed interscambio, e che di Marziale e di Guerriero hanno, chiaramente, solo un nome di comodo. 
Fabio Rossetti

 “Un uomo davvero coraggioso è sempre sereno; non viene mai colto di sorpresa; nulla turba l’equanimità del suo spirito. Nel fervore della battaglia mantiene la calma; nel mezzo delle catastrofi conserva una mente lucida. I terremoti non lo scuotono, ride delle tempeste”. 
 Inazo Nitobe 

 “La spada e il bene devono andare mano nella mano”. 
 Masaami Hatsumi 

 "Un guerriero è un uomo d’azione, guidato dalla ragione e motivato dall'amore".
 Jack Hoban 

  “Sono un guerriero, non un assassino”. 
 Worf, figlio di Mogh 

 “Quando ti trovi di fronte a disgrazie e difficoltà, devi persistere con coraggio e allegria”.
 Hakagure 

 “Chi non prova, non fallisce mai”. 
 Charles Hackney 

 “La tigre cammina lentamente attraverso la giungla, con attenzione. Ma è rilassata. Dalla punta del naso alla punta della coda non c’è un solo fremito. I suoi movimenti assomigliano a onde;nuota nella giungla. Dunque la sua circospezione è accompagnata da rilassatezza e sicurezza. E’ questa l’analogia con la sicurezza del guerriero”.
 Chogyam Trungpa 

 “Non perdere altro tempo a discutere su come debba essere un uomo buono, siilo”.
  Marco Aurelio

lunedì 8 ottobre 2012

Programma per bambini (3-9): sport e disciplina

Il mio programma d'insegnamento dedicato ai bambini della fascia d'età compresa tra i 3 e gli 8 anni è incentrato su due colonne portanti, sport e disciplina. I piccoli praticanti imparano a scoprire il proprio corpo, a conoscerne le capacità e, soprattutto, a controllarne i movimenti. 

Il Kung Fu per bambini permette di apprendere le basi di un'Arte Marziale Tradizionale, sviluppando notevolmente il senso della disciplina ed il controllo dell'aggressività, stimolando le capacità relazionali tra i giovanissimi.

Attraverso il gioco e le attività motorie proposte, ogni Allievo svilupperà consapevolezza e padronanza del proprio corpo, collaborando con i compagni di corso, facendo in modo che si confrontino gli uni con gli altri, facendo venire meno quella rivalità tipica di questa fascia d'età.

Gli esercizi proposti vertono sulla coordinazione, sul potenziamento e sulle strategie per la difesa personale. Si impara a correre, rotolarsi e a cadere correttamente, attraverso percorsi didattici che prevedono dei circuiti di addestramento, fatti di "stazioni", in ognuna delle quali l'Allievo impara ad eseguire un preciso movimento.

Tutti gli esercizi servono anche a stimolare l'autocontrollo e sono molto importanti nell'apprendimento dell'autodifesa, attraverso dei programmi specifici dedicati alla risoluzione di situazioni pericolose. I bambini imparano a riconoscere l'eventuale situazione di pericolo prima che sia troppo tardi e a mantenere la lucidità per poter agire con lucidità.

L'acquisizione della sicurezza è importante per dare modo al bambino di non bloccarsi davanti ad una situazione difficile, come per esempio un adulto che li infastidisce, il bullo che lo vuole picchiare ed altre situazioni tipiche.  

domenica 7 ottobre 2012

Che cos'è il Taoismo?

Parecchi amici mi hanno chiesto di scrivere due righe sul Taoismo, almeno per capire quali siano i canoni base e cosa sia, almeno ad un primo livello conoscitivo. Tanto per capire subito di che si parla, il Taoismo è una forma tradizionale di pensiero e di religione, basata su alcuni concetti centrali, culti e pratiche, ma mai oggetto di sistematizzazione nel suo complesso. 

È una religione sincretica, ma al tempo stesso indipendente, nel senso che, mentre integra molti elementi di altre tradizioni, vive come distinzione dalle stesse. Queste caratteristiche di base hanno diverse formulazioni di nozioni dottrinali e una grande varietà di pratiche che vanno dalla coltivazione di sé ai rituali comuni. 

Il testo fondamentale è il Daodejing (forse traducibile come Scrittura della Via e della sua Virtù), un breve lavoro costituito da aforismi attribuiti a Laozi ("Vecchio Maestro"). Anche se alcuni studiosi hanno suggerito che altre fonti potrebbero essere datate precedentemente, tutti i movimenti e lignaggi all'interno del Taoismo considerano questo come la Scrittura fondante di tutta la tradizione, anche se possono venerare i loro testi e i loro propri fondatori. 

Un altro lavoro precoce, Zhuangzi (Libro del Maestro Zhuang Zhou), ha fornito al Taoismo una parte dottrinale, le nozioni ed il vocabolario tecnico. Nonostante le differenze di enfasi, i due testi presentano la stessa visione del Dao e la sua relazione con il mondo. Dao ha due significati principali: metodo o modo. I testi taoisti dei primordi utilizzano questa parola per indicare l'Assoluto. 

Per il Daodejing, il Tao non ha un nome ed è al di là di qualsiasi descrizione o definizione, la parola stessa dao è usata solo perché uno è costretto per riferirsi all'idea principale. Il Dao è inconoscibile, non ha forma ed è costante (cioè non subisce modifiche), è invisibile ed impercettibile. I due principi di non-essere (wu) ed essere (si) sono contenuti al suo interno. 

Eppure il Dao, nonostante il suo essere indistinto e vago (huanghu), contiene un'essenza (jing), che è il seme del mondo della molteplicità. Sotto questo secondo aspetto, che può essere distinto da quello precedente solo dal punto di vista del dominio della relatività, il Dao è il principio del mondo e la sua "madre". La persona che torna al Dao viene richiamato nel Daodejing il shengren, termine che in un contesto taoista può essere tradotto come santo per distinguerlo dal confuciano saggio

Come il più realizzato essere umano raggiunge la liberazione durante la vita, il santo taoista ha trasceso i limiti della individualità e della forma, continua a rimanere nel mondo della molteplicità fino a quando non ha completamente adempiuto la sua funzione in esso, ma da un punto assoluto di vista, che è quello in cui vive costantemente, la sua identità è già nulla, perché si identifica con il principio assoluto. 

Nel mondo egli pratica l'insegnamento senza parole e rende possibile il funzionamento delle diecimila cose, ma non dà loro avvio. In misura significativa la storia del Taoismo può essere vista come una affermazione continua dei principi enunciati nei testi fondatori. In una certa misura altrettanto significativa il suo sviluppo è stato segnato dall'adattamento a varie circostanze storiche, la risposta ai bisogni e alle esigenze dei diversi gruppi sociali e l'integrazione di nozioni, credenze, culti e pratiche derivate da altre correnti di pensiero e di religione. 

All'inizio di questo processo c'è la deificazione di Laozi, rappresentato non solo come il saggio che espone le dottrine metafisiche del Daodejing, ma anche come un messia che incarna il Tao e riappare in tempi diversi sia come consigliere saggio di politica governanti, sia come l'ispiratore dei capi religiosi. 

Una delle correnti più importanti del Taoismo è quella detta "Via dei Maestri Celesti" (Tianshi dao), il lignaggio sacerdotale principale, che continua ad esistere e proliferare. La diaspora delle comunità dei Maestri Celesti dopo la fine degli Han (inizi del III secolo) ha comportato l'espansione della nuova religione in altre parti della Cina.

giovedì 4 ottobre 2012

Abbonamento GRATIS!!!

La palestra New Freestyle di Roma ha deciso di regalare ben sei abbonamenti annuali basic!!! Ottenerli non sarà semplice, ma ce la potete fare!

Dal 8 ottobre al 30 novembre 2012 dovete inviare la vostra fotografia all'indirizzo email info@newfreestyleroma.it. Questa verrà pubblicata sulla pagina Facebook della palestra, nella sezione foto. 

Le sei foto che riceveranno il maggior numero di "Mi piace" avranno l'abbonamento annuale basic in omaggio!!! I vincitori pagheranno solo i 40€ di iscrizione!

Ricordate di cliccare anche "Mi piace" sulla pagina altrimenti il voto non sarà valido. 

Adesso non resta che sbizzarrirvi a farvi fotografare dentro e fuori la palestra. Le foto vincitrici saranno usate per il calendario 2013 della New Freestyle, che verrà venduto agli iscritti ed il cui guadagno sarà devoluto in beneficenza. 

Cosa significa questo per i praticanti di Wing Chun? Che pagheranno solo 10€ al mese per il corso, ma avranno un abbonamento GRATIS per un anno, con la possibilità di usufruire dei corsi di fitness, della sala pesi e di tutti i confort della palestra! Con meno di 150 euro, in sostanza, potrete allenarvi per un anno interno nella vostra Arte Marziale preferita!

Datevi da fare, i sei regali vi aspettano!!!

martedì 2 ottobre 2012

Kung Fu Kids

Non è mai troppo presto
per cominciare, no?!


Il corso di Kung Fu per bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni sta riscuotendo parecchio successo e di questo non posso che esserne fiero. La New Freestyle di Roma (via Gasperina, 170) sta diventando un vero e proprio punto di ritrovo di praticanti decennali, ma anche approdo di nuove leve, che stanno muovendo i primi passi nel fantastico mondo delle Arti Marziali Tradizionali Cinesi. 

Attualmente il gruppo dei giovani praticanti, che si allenano dalle 17:30 alle 18:30, il lunedì, il mercoledì ed il venerdì, è diviso in due sotto gruppi di lavoro. Il primo, che va dai 3 ai 9 anni, viene instradato al Kung Fu attraverso il gioco, affinché i piccoli imparino a coordinarsi, a rispettare le regole e ad evitare le situazioni pericolose, correndo ai ripari, qualora la situazione lo dovesse richiedere.

Il secondo gruppo, invece, che comprende i giovani dai 10 ai 17 anni, si sta formando mettendo solide radici per uno sviluppo delle capacità motorie, mentali e psicologiche, attraverso un allenamento finalizzato alla costruzione di un carattere forte, deciso e concreto. Sono molto felice dei progressi che stanno facendo i miei ragazzi sin dalle prime due settimane di pratica. 

Aspetto di accogliere a braccia aperte tutti i giovani praticanti che si vorranno avvicinare a questo stupendo stile di Kung Fu, con tenacia, determinazione e mente aperta. Tutti i sacrifici, tutte le energie utilizzate durante le lezioni saranno ripagati, soprattutto nella vita di tutti i giorni, quando sarà molto semplice riconoscere un praticante di Arti Marziali da un ragazzo cresciuto tra computer, consolle e cibo spazzatura.