Mi è capitato più volte di sentire grosse critiche da parte degli amici degli sport da combattimento (SDC) per la presunta mancanza della schivata nel sistema del Wing Chun Kuen. Vorrei proprio per questo sgombrare il campo da possibili incomprensioni e, soprattutto, da false informazioni che possono girare liberamente su internet.
Il nostro sistema (rullo di tamburi...) comprende anche la schivata, cari amici. Ovviamente non tutti gli Insegnanti sono soliti insegnarla, perché senza un'adeguata preparazione del corpo è impossibile flettere il busto da una o un'altra parte, mantenendo un buon radicamento al suolo. Sebbene nel lineage di SiJo Leung Ting i primi movimenti del busto sono riscontrabili dalla Chum Kiu in poi, in alcuni sistemi lo troviamo sin dalla Siu Nim Tau. Un'esempio fra gli altri può essere la versione della stessa Piccola Idea, che Sergio Iadarola ci mostrò nel 2006, di ritorno da un'esperienza in Cina.
Se vogliamo rimanere nel solo lineage di SiJo Leung Ting, possiamo notare il primo movimento del busto nella sequenza della Chum Kiu che possiamo chiamare "Sheung Dai Bong Sau - Sheung Tan Sau - Sheung Dai Kau Sau - etc." (doppio "braccio ad ala" basso, doppio "braccio che disperde", doppio "braccio che accompagna ai lati", etc.).
Una delle applicazioni che possiamo trovare in questo movimento del corpo è proprio la schivata frontale, muovendo il corpo (oscillando) per evitare l'impatto con il colpo avversario. Chiaramente senza una buona capacità nell'uso delle gambe la schiavata è inutile se non proprio controproducente. In questo movimento c'è uno studio approfondito del cosiddetto "ventre di cotone", che ci permette di avere buone capacità di movimento.
Se poi passiamo alla Biu Tze, il lavoro della schivata assume un maggior valore, anche quando simuliamo le schivate al di sotto dell'avversario. Si impara, oltre che abbassare il busto (già presente in Chum Kiu), a portare tutto il corpo in basso, c on il tipico movimento chiamato Chum San (evadere un attacco abbassando il corpo). Lo riconoscete perché è il movimento tramite il quale si arriva a portare le braccia sotto le gambe, prima di eseguire dei grandi cerchi con le braccia, per ritornare nella posizione Wu Sau - Man Sau.
Le occasioni in cui utilizzare il busto in quella maniera sono diverse. In linea generale dipende dalla volontà del praticante di andare a cercare un bersaglio che è più in basso o più in alto, durante un'azione. Più spesso è l'avversario a provocare il movimento, che utilizziamo per evitare di essere colpiti, in maniera davvero molto simile a quella usata dagli amici pugili.
Se poi volessimo andare a ricercare il movimento della schivata a destra ed a sinistra, potremmo trovarla davvero in molteplici situazioni, soprattutto quando siamo soliti allenarci all'Uomo di Legno, nel momento in cui simuliamo gli attacchi dello stesso ed usiamo il corpo per spostarci (schivare) e il duro lavoro dei passi sul fiore di pruno...
Il nostro sistema (rullo di tamburi...) comprende anche la schivata, cari amici. Ovviamente non tutti gli Insegnanti sono soliti insegnarla, perché senza un'adeguata preparazione del corpo è impossibile flettere il busto da una o un'altra parte, mantenendo un buon radicamento al suolo. Sebbene nel lineage di SiJo Leung Ting i primi movimenti del busto sono riscontrabili dalla Chum Kiu in poi, in alcuni sistemi lo troviamo sin dalla Siu Nim Tau. Un'esempio fra gli altri può essere la versione della stessa Piccola Idea, che Sergio Iadarola ci mostrò nel 2006, di ritorno da un'esperienza in Cina.
Se vogliamo rimanere nel solo lineage di SiJo Leung Ting, possiamo notare il primo movimento del busto nella sequenza della Chum Kiu che possiamo chiamare "Sheung Dai Bong Sau - Sheung Tan Sau - Sheung Dai Kau Sau - etc." (doppio "braccio ad ala" basso, doppio "braccio che disperde", doppio "braccio che accompagna ai lati", etc.).
Una delle applicazioni che possiamo trovare in questo movimento del corpo è proprio la schivata frontale, muovendo il corpo (oscillando) per evitare l'impatto con il colpo avversario. Chiaramente senza una buona capacità nell'uso delle gambe la schiavata è inutile se non proprio controproducente. In questo movimento c'è uno studio approfondito del cosiddetto "ventre di cotone", che ci permette di avere buone capacità di movimento.
8 commenti:
Vedo di buon occhio porre l'attenzione su particolari di questo tipo.
son sicuro che ne fai uso attivo nelle tue classi,questo può (come giustamente affermi),rivalutare lo studio del wing chun,considerandolo un sistema espressivo nei movimenti.Basta schiere di atleti imbalsamati che vanno avanti e indietro su rotaie!
Mi fa molto piacere che tu condivida!
Ciao Riccardo, leggo spesso il tuo blog e pur praticando con un'altra federazione wt (non importa quale), abbiamo un'ottica molto simile del sistema (o almeno così mi sembra). Anche io uso le schivate flettendo il busto, muovendomi liberamente nelle varie direzioni senza naturalmente perdere il radicamento.... Volevo però sapere se nel tuo allenamento contempli anche le schivate a campana (tipo quelle per i ganci) oltre a quelle laterali... Grazie mille.
Ciao e benvenuto in questo spazio virtuale. Ti chiedo solo di firmarti anche con un nome qualsiasi la prossima volta, così saprò di parlare ad una persona e non ad un "anonimo" qualsiasi.
Sì, prevedo anche la schivata a "campana", perché in determinati lavori con il Palo Lungo o, più semplicemente, al Pupazzo di Legno può risultare davvero utile.
Chiaramente sto dicendo delle eresie per molti, ma non è un problema... ;-)
Grazie per la risposta. Cmq sono quello che nel forum nazionale ogni tanto scrive con il nick di trinacria (è un nome scelto veramente a caso, non certo per campanilismo). Grazie per la risposta, come ti dicevo trovo il tuo blog molto interessante e condivido molti dei tuoi articoli, lo guardo ogni giorno per vedere se ci sono novità. Rinnovo i saluti.
Ma che piacere! Leggo spesso i tuoi interventi sul forum e mi piacciono.
Se vuoi essere sempre aggiornato sui miei pezzi, basta che diventi sostenitore del blog stesso.
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Un abbraccio forte e sentiti libero di intervenire quando e dove vuoi.
Riccardo
SIGNORI PARLIAMO IN MANIERA PROFESIONALE, SE PARLANDO DI SCHIVATA INTENDI ADATTAMENTO CORPOREO O FLUIRE CI SIAMO, MA LA SCHIVATA NEL VERO SENSO DELLA PAROLA COME C'E' NELLA BOXE NON ESISTE
Caro anonimo,
tre cortesie. 1. Non urlare, ti prego. 2. Qui non ci sono "signori". 3. Se parlo con un professionista vorrei saperlo.
Tornando alla schivata, io ho fatto degli esempi. Potrei continuare con Long Pole, Uomo di Legno e Bart Cham Dao (scritti in tre lingue diverse a posta), ma penso che potremmo restare anche a Chum Kiu o Biu Jee.
Cosa ti porta a scrivere quello che hai sostenuto tu? Sei un praticante di Wing Chun e di Pugilato?
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