Tra i vari motti che mi sono stati insegnati nel corso degli anni ce n'è uno che mi ha sempre incuriosito, la cui prima parte recita 玻璃頭 [bō lí tóu] Bo Lei Tau, traducibile con "testa di vetro". Vediamo un secondo da dove vengono gli ideogrammi, poi passiamo alla questione centrale.
玻 [bō] di per sé ha attinenza con i 'lavori di casa'. Deriva da 王(o 玉) [yù], 'la giada', e da 皮 [pí], la 'pelle'. In cantonese è /Bo/.
璃 [lí], da solo, ha lo stesso significato di 玻 [bō], ma proviene dallo stesso 王(o 玉) [yù], 'la giada', più l'uso fonetico di 离 [lí]. In cantonese è /Lei/.
玻璃 [bōli] è propriamente il 'vetro' o il 'cristallo'.
頭 [tóu] significa 'testa' o, per estensione, 'primo/a'. Ha parecchi significati secondari, come 'acconciatura di capelli', 'capo', etc. Esiste una forma semplificata di [tóu], 头. La forma completa, 頭, è composta dall'utilizzo fonetico di 豆 [dòu] ('fava' o 'fagiolo') e da 頁 [yè], la 'testa'. La forma semplificata rappresenta una persona, 大 [dà], con la testa indicata da due punti, 丶. Non si confonda 头 [tóu] con 斗 [dǒu dòu]. In cantonese è /Tau/. Non so se ricordate che si tratta del terzo ideogramma che compone la dicitura Siu Nim Tau...
Il concetto di "testa di vetro" (o di cristallo) ha parecchie ripercussioni sul nostro Wing Chun. In alcune Famiglie questo motto ha reso inservibile la testa, relegandola al mero ruolo di contenitore del cervello e non ad arma da utilizzare lella distanza corpo a corpo. Peggio ancora, ho notato che alcuni hanno preso questo motto per obbligarsi a stare con la testa molto lontana dalle mani, quasi oltre il tallone della gamba posteriore (o oltre i talloni di entrambe le gambe in posizione neutra).
Ecco, chiarisco subito che il mio punto di vista si discosta un poco da questa visione, perché il porre l'attenzione sulla fragilità della testa non dovrebbe costringerci a relegare la testa a mero ruolo di contenitore. Sicuramente dobbiamo avere cura della testa come ne avremmo nel non rompere la vetreria di una cristalleria...non è un caso che gli inglesi siano soliti utilizzare il termine "glass jaw" (mascella di vetro) per indicare chi va facilmente KO...
Dobbiamo garantire che la testa non venga colpita, questo sì, ma non c'è solo questo. Questa espressione ci ricorda pure che il vetro è trasparente: la nostra mente in combattimento deve essere limpida e distaccata com'è l'interno della testa di vetro. Il vetro è riflessivo, il che ci dovrebbe far pensare alle condizioni che ci circondano ed agli attacchi del nostro avversario nel momento stesso in cui vengono presentati.
Attenzione, quindi, a considerare i motti alla lettera, perché sarebbero riduttivi.
Ecco, chiarisco subito che il mio punto di vista si discosta un poco da questa visione, perché il porre l'attenzione sulla fragilità della testa non dovrebbe costringerci a relegare la testa a mero ruolo di contenitore. Sicuramente dobbiamo avere cura della testa come ne avremmo nel non rompere la vetreria di una cristalleria...non è un caso che gli inglesi siano soliti utilizzare il termine "glass jaw" (mascella di vetro) per indicare chi va facilmente KO...
Dobbiamo garantire che la testa non venga colpita, questo sì, ma non c'è solo questo. Questa espressione ci ricorda pure che il vetro è trasparente: la nostra mente in combattimento deve essere limpida e distaccata com'è l'interno della testa di vetro. Il vetro è riflessivo, il che ci dovrebbe far pensare alle condizioni che ci circondano ed agli attacchi del nostro avversario nel momento stesso in cui vengono presentati.
Attenzione, quindi, a considerare i motti alla lettera, perché sarebbero riduttivi.
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